Selva di Progno. Quattro Comuni di tre province firmano giovedì alle 11, nel municipio di RecoaroTerme, la convenzione costitutiva dell'Associazione dei Comuni del Carega. Lo faranno i primi cittadini di Recoaro Francesco Angelo Perlotto e di Crespadoro (Vicenza), Alessandro Mecenero; di Vallarsa (Trento) Geremia Gios e di Selva di Progno Aldo Gugole. Avrebbe dovuto esserci anche Giuliana Tomasoni, sindaco di Ala, ma il Comune trentino è prossimo alla scadenza amministrativa, nella prossima primavera e il sindaco ha scelto, per correttezza, che sia il neoeletto a sottoscrivere l'eventuale adesione.L'obiettivo della nuova associazione, che riunisce i Comuni confinanti con il massiccio del Carega, è di privilegiare la gestione associata dei servizi e la valorizzazione della zona montana attorno alle Piccole Dolomiti. Si comincerà cercando di promuovere la reciproca conoscenza, la tradizione culturale condivisa e valorizzando le bellezze naturali e le opportunità turistiche ed economiche dell'area.«Concorderemo insieme i futuri sviluppi dell'associazione fra Comuni», precisa Gugole, «perché quella che firmeremo giovedì è ancora un'adesione preliminare d'intenti; non c'è un programma definitivo sulle azioni da attuare. Di sicuro c'è invece», aggiunge il primo cittadino di Selva di Progno, «che i quattro Comuni confinanti con il Carega condividono diverse problematiche che sono poi quelle di tutti i paesi di montagna. Cercheremo di essere uniti per avere anche più forza nell'affrontarle e più voce in capitolo su progetti che potrebbero essere condivisi a livello interregionale e interprovinciale».Si guarda alle malghe da valorizzare, agli studi di carattere storico e sociale da approfondire, alla sentieristica da riscoprire e riproporre. I quattro Comuni sono toccati nella parte alta del loro territorio dalla conosciuta «Via Vesentina», un itinerario percorso da tempo immemorabile per la caccia prima, per la transumanza poi e anche per il contrabbando, quando il confine fra Veneto e Trentino era anche confine di Stato fra Impero e Repubblica Veneta e poi Regno d'Italia.Ci sono anche diverse opere militari, dalle strade di arroccamento costruite in occasione della Grande guerra, alle trincee, alle caserme e ai presidi di dogana e di finanza che potrebbero rientrare in un progetto unitario di intervento per il loro recupero o per un itinerario che le colleghi.Non mancano particolarità di tipo geologico, come il nome stesso di Piccole Dolomiti richiama, ma anche interessanti vie alpinistiche e percorsi attrezzati come le ferrate Biasin, Campalani e Pojesi, solo per restare sul versante Trentino che guarda al Veronese.Se poi si dà spazio alle leggende, ai miti, alla cultura cimbra che si è diffusa da un versante all'altro del Carega, non mancherebbero occasioni e motivi perché questo nuovo soggetto abbia ragione di nascere e crescere. Se in Lessinia è consolidato da tre lustri il Film Festival nato con l'occhio dell'obiettivo puntato oltre che sulla vita, la storia e le tradizioni in montagna anche sulla presenza delle minoranze linguistiche, a Pian delle Fugazze fra Vicentino e Trentino sono nati gli «Incontri di confine» e «Tra le rocce e il cielo», occasione d'incontro fra scrittori di montagna e isole etniche.Gastronomia e prodotti tipici, poi, sono gli ingredienti che insaporiscono questa associazione e imbandiscono un tavolo attorno al quale potrebbero nascere mille altre idee.
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