lunedì 20 agosto 2012

Domenica 2 settembre - La Foresta di Giazza: traversata dalla val Fraselle alla valle di Revolto

 ANNULLATA  LA GITA CAUSA MALTEMPO 

sabato 1 settembre: causa previsioni meteo che prevedono ancora piogge nella giornata di domenica 2 settembre la gita è annullata

 

Vi aspettiamo al prossimo appuntamento: Sentiero Costanzi - Dolomiti di Brenta l'8 e 9 settembre (presto la scheda!)

 

La Foresta di Giazza: traversata dalla val Fraselle alla valle di Revolto

Per ammirare la foresta di Giazza proponiamo in questa gita un tour davvero unico...l'attraversata delle due valli all'incrocio delle quali sorge Giazza: la val Fraselle e la valle di Revolto.
L'itenerario infatti prevede di risalire la parte iniziale della val Fraselle per poi inerpicarsi sul fianco destro (orografico) raggiungendo malga Terrazzo. Da questo luogo...che come dice il nome offre una bellissima terrazza verso valle, dopo il pranzo a sacco, proseguiremo per la valle di Revolto.... scendendo poi fino in contrada Bosco dove faremo una sosta ristoratrice...
La gita è adatta anche ai bambini e ragazzi.

Per informazioni ed iscrizioni:
Silvano Pasquali:
348 5232109

Luogo e ora di partenza: parcheggio presso il casello di Verona sud ore 8

Attrezzatura indispensabile:
semplice attrezzatura da trekking
Descrizione del percorso:

Dall'ingresso della val Fraselle si prosegue per circa 30 minuti con poco dislivello fino all'imbocco del sentiero che supera quasi l'intero dislivello della giornata e conduce in circa due ore alla malga Terrazzo. Dalla malga per sentiero ripido che si snoda nella foresta con molti tornanti si guadagna poi il fondovalle di Revolto, da cui in breve si giunge alla contrada Bosco (ore 2). 
Dislivello 800 metri; tempo complessivo 5 ore

sabato 11 agosto 2012

da www.larena.it: «Il Baldo non diventi il Monte Qualunque»

UN CAMOSCIO IN VAL TROVAI - PHOTO BY ADM
11/08/2012: L'APPELLO. La voce storica degli ambientalisti ricostruisce i 40 anni di «nulla di fatto» per la salvaguardia del territorio e denuncia gli interventi che l'hanno ferito. Il presidente onorario del Wwf Amadio ha scritto alle autorità per chiedere «una tutela speciale mettendo mano al progetto del Parco regionale»Monte Baldo. «Il Monte Baldo: da Hortus Europae a Monte Qualunque?». Con questo quesito, Averardo Amadio presidente onorario del Wwf con la presidente Manuela Formenti dell'associazione di Verona torna a chiedere una tutela speciale del «Paterno Monte». Lo fa quasi solo accennando al mai nato Parco Regionale del Monte Baldo, per ribadire, però, che a questo territorio unico e prezioso, dovrebbe essere assicurata una tutela speciale. «Un governo unitario, sovracomunale come la Provincia di Verona, con programma volto alla conservazione e promozione dell'ambiente, capace di divenire anche durevole fonte economica per i residenti». Lo chiede a chi tale territorio governa, scrivendo una lettera, spedita l'altro giorno al governatore della Regione e al suo assessore ai Parchi, al presidente della Provincia, al soprintendente ai beni architettonici e ambientali della Provincia di Verona, al direttore del Museo di storia naturale, al presidente della Comunità Montana del Monte Baldo e sindaco di Caprino con relativi colleghi di Malcesine, Brenzone, San Zeno di Montagna, Ferrara di Monte Baldo, Brentino Belluno e, per conoscenza, alle associazioni Italia Nostra, Legambiente e Lipu. «Sono passati ormai quasi 40 anni da quando il Wwf chiese alla Regione l'istituzione del Parco Naturale Regionale del Monte Baldo», esordisce, «ma è sempre stato detto no». Senza pensare alla salvaguardia territoriale ma anche ai vantaggi economico-sociali che da tale istituzione sarebbero arrivati. Ora però la situazione va affrontata. Amadio lo fa ricordando come sia stato appena annunciato «l'avvio di progetti per l'ammodernamento dell'impianto a fune fra Prada ed il rifugio Fiori del Baldo con dichiarazioni dei dirigenti della società che gestirà l'impianto...
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mercoledì 8 agosto 2012

da www.larena.it: «I colori del buio» secondo Sauro

photo by:  http://labisso.blogspot.it/
07/08/2012: BOSCO CHIESANUOVA. Stasera a ingresso libero le immagini raccolte dallo speleologo ed esploratore geografico originario del paese
I luoghi fatati di un tepui venezuelano, del Baisun Tau in Uzbekistan e del fiume sotterraneo a Palawan
In teatro Vittoria, questa sera alle 21, a ingresso libero, si potranno ammirare «I colori del buio», quelli che gli speleologi che scendono nelle viscere della terra portano in superficie come testimonianza e sentimento. L'incontro è promosso dalla sezione del Cai «Lessinia» di Bosco Chiesanuova nell'ambito del programma di manifestazioni «Boscoestate 2012». Si può entrare fino ad esaurimento dei posti disponibili. Testimoni eccezionali saranno Francesco Sauro, la cui famiglia è originaria di Bosco Chiesanuova, giovane geologo e speleologo, autore di volumi sulla Spluga della Preta e con Alessandro Anderloni del video L'Abisso; Giuseppe Troncon, ideatore dell'operazione Corno D'Aquilio che portò diverse squadre di speleologi alla pulizia completa delle profondità di quella grotta e Antonio De Vivo, fondatore dell'associazione di esplorazioni geografiche La Venta, a cui lo stesso Sauro partecipa con diversi progetti. Sarà proprio Sauro a raccontare delle sue ultime esplorazioni speleologiche, cominciate dalla Spluga della Preta e approdate nelle montagne del Messico, nei tepui («case degli dèi», tipiche montagne a cima piatta) del Venezuela e nei deserti dell'Uzbekistan..