mercoledì 30 novembre 2016

Sabato 17 dicembre 2016.. PRESENTAZIONE NUOVO CALENDARIO 2017

Sabato 17 dicembre un ultimo momento di festa e compagnia, per salutare l'anno che ormai è quasi passato, quello dei 25 anni, scambiarsi gli auguri per le imminenti feste...e soprattutto iniziare a pensare alle prossime gite e avventure del 2017!!

L'appuntamento è per le  ore 20:15 presso il salone parrocchiale del Chievo (annesso alla Chiesa).
L'idea è di cenare insieme con la formula "autogestita", portando una pietanza salata, stuzzichini e  cose simili, insomma un po' di cibo - ma non pasta all'amatriciana, quella basta!!! -  e ovviamente qualche bottiglia di vino/bibita.  Per il brindisi finale con pandoro ci pensiamo noi (direttivo)!
Il programma delle serata sarà ricco e sorprendente:

  • il nuovo calendario AdM, con tutte le fantastiche escursioni/gite proposte
  • le foto (..e film) del 2016,
  • ci sarà anche la quinta e ultima puntata della serie 'vi raccontiamo i nostri 25 anni di Adm', in diretta, letta da Davide
  • ma soprattutto - eccezionale scoop - il docu-film che svelerà se la pentola di pasta è stata rovesciata apposta o si è trattato di un incidente. La verità sul film e l'inchiesta del NANO sarà svelata nel gran finale di serata!!!!

Siete tutti invitati, soci ed amici ! Vi aspettiamo

photo by Nicolò Plachi e Daniele Zanon

domenica 27 novembre 2016

Quarta puntata: Giorgia e l'antico spirito AdM

[Vi raccontiamo i nostri 25 anni di AdM]

Una sera di metà maggio 2016, taverna della casa di Silvano
Una sera di maggio a casa mia, in taverna, il risotto sul fuoco, la polenta presto pronta, la prima bozza di rosso già aperta sul tavolo, ormai quasi finita. Mappe del monte Rosa stese sul tavolo assieme a vecchie riviste di Alp con itinerari, rifugi, foto. Era una delle tante riunioni del direttivo, una serata in compagnia per pianificare la classica alpinistica d'estate, quest'anno programmata sul Lyskam occidentale, 4400 metri, gruppo del monte Rosa. Bella cima, salita impegnativa, ambiente incredibile, già il solo dormire al rifugio Quintino Sella a 3500 metri di altezza, direttamente posato sul ghiaccio e affacciato sul bordo del precipizio, una terrazza con il mondo sotto, a dir poco una meraviglia.
Già, sembrava tutto sommato una tranquilla serata di ordinaria organizzazione della nostra bella avventura, la nostra spedizione estiva su un quattro mila. Ma Andrea aveva in serbo una bella sorpresa e se l'era tenuta fino alla prima sforchettata di risotto al radicchio, seconda bozza di vino, tutti in silenzio, seduti al tavolo: "quest'anno all'alpinistica sul Lyskam vengono anche Giorgia e Carmen". Buttata lì, così. Pacato e tranquillo, come stesse parlando del tempo o del risotto.
Non contento e approfittando della nostra ovvia inerzia di reazione, insisteva: "beh, vanno a camminare spesso in collina, e poi sono abituate alla quota, sono state anche in cima al Carega, mica scherzi".
Il risotto sulla forchetta fumava fermo a mezz'aria davanti ai nostri occhi...occhi che dopo lo sbigottimento iniziavano a muoversi tutto intorno, sperando che ci fosse uno prima di te a dirlo: "spetta, scusa, Giorgia e Carmen chi? Sul Lyskam..? Hai presente di cosa stiamo parlando, non sono mai state su un ghiacciaio. Bello eh, se provano l'esperienza, proprio bello, ma è un bel saltino, mi pare, dal Carega a lassù...su quella montagna: mica la chiamano 'mangiauomini' così tanto per dire". Era il pensiero di tutti e uno di noi lo disse alla fine, pari pari, anzi, mica la chiamano così, 'mangiauomini' tanto per ... (un po' di enfasi maschile). Due donne, due principianti di alpinismo, con noi, in cordata sul Lyskam. Ma cosa le saltava in mente a quelle due? Chi glielo faceva fare, un 4mila di punto in bianco? E Andrea poi, che le da corda? Impossibile, dai, si burla di noi, non se ne parla. Non so perchè, ma anche la seconda bozza finisce in un attimo... ci beviamo su e non ci si pensa più. Punto e fine.

2 luglio 2016, ore 12.30, stazione di monte, impianti di risalita colle di Bettaforca, monte Rosa
"Ci siete tutti? Dai, tutti pronti, andiamo su, in marcia, due ore e mezza e siamo al rifugio, occhio che c'è una bella cresta per arrivarci e quest'anno c'è un sacco di neve"
Ci si muove, azione finalmente, dopo un lungo viaggio in auto e la risalita di due impianti.
"Ah scusate - aggiungo - un attimo, ancora una cosa: dai, un grande applauso a Carmen e Giorgia, al loro primo 4mila, fooorzaa dai donne, inizia la grande avventura, applausooo!". Tutti ridono e applaudono, scorgo anche qualche sorrisino sotto i baffi, come dire...'vedremo, ste due'.

Si ci sono anche loro, Giorgia e Carmen sono dei nostri ora: il solito gruppo di grandi amici che per l'ennesimo anno, venti ormai?, sono in viaggio per vivere assieme una bella avventura, un'alpinistica. Eccole lì, allora, pronte a partire, con gli zaini carichi e il sorriso stampato in faccia, nulla importa se pioviggina. Dopotutto si sono appena prese un applauso. Si sale, si va!
Sembrava impossibile, eppure Giorgia e Carmen si sono lanciate davvero, arrivate il giorno prima in camper da sole, fuga vera, ora sono in salita verso il rifugio. E il giorno dopo salgono in una giornata di sole splendido verso la cima del Castore, bella e fantastica. Ma c'è troppo vento, fortissimo e alla fine torniamo indietro tutti, pazienza, le montagne restano sempre al loro posto, ci si tornerà. Altro non c'è da dire, se non: Carmen e Giorgia, ben fatto!!!

Passano i giorni...
 
4 settembre 2016, sentiero Gunther Messner, Odle di Eores

"Hei Giorgia ma davvero è la tua prima ferrata...? Ma hai tutto quello che serve? Ah si? Bene... ma sito bona de mettarte l'imbrago?" - me la rido sotto i baffi. "Beh dai, te si fortunà oggi, te aiuta el piccolin, tranquilla". El Piccolin è Davide, per chi ancora non lo sapesse. Si Giorgia è di nuovo con noi, su un sentiero lungo e impegnativo, con molti tratti attrezzati, un viaggio in alta quota, fantastico, sul filo della valle di Funes. Stavolta Carmen non c'è, chissà.

Ma Giorgia non molla, con lo zaino di nuovo pieno, troppo pieno ma imparerà con il tempo a metterci dentro l'essenziale, il caschetto a penzoloni fuori. Di nuova lanciata in un'altra alpinistica...Com'è andata poi l'ho già raccontato in Heroes on Eores, leggetevi il tutto, mica male. Bene, allora riprendiamo da qualche semplice domanda: ma che cavolo salta in mente a Giorgia? Perché si è ficcata in testa un bel giorno di buttarsi a fare alpinistiche...? Si è forse svegliata male una mattina? Ma cosa le frulla in testa e alla sua età, poi!? (ué, nn è mica vecchia, sia chiaro!).
****
Non la faccio lunga e finisco presto questa storia. Giorgia incarna lo spirito di chi è venuto in montagna con la nostra associazione, in questi 25 anni di montagna. Assieme a noi, con noi, aperti a tutti, sempre, per una sola gita o mille gite, per una tranquilla escursione o un ghiacciaio, una ferrata, non importa la difficoltà, in fondo. Ciò che abbiamo ritrovato in tutti poco o tanto, a volte solo per una domenica, è lo spirito con cui si va nelle terre alte.
E Giorgia incarna proprio quello spirito, l'eterno spirito dell'uomo che sempre si mette in gioco, respira l'avventura e gli spazi aperti, vive della magia del nostro mondo, meraviglioso e strabiliante. E lo vive salendo in montagna, su cime e sentieri impervi e impegnativi, l'età non conta - noi non siamo affatto vecchi, ricordate? E' questo che vi ho raccontato oggi, lo spirito di chi parte per la montagna e lo fa con noi, AdM, da 25 anni!!

Giorgia e Carmen si sono messe in gioco e noi le abbiamo accolte a braccia aperte, come abbiamo sempre fatto con tutti e le abbiamo legate in cordata con noi. Ah, giusto, dopotutto erano state sul Carega, no?

Finisce qui la quarta puntata, Giorgia e Carmen dedicato a voi, grazie. Perché ci fate sentire felici nel condividere il mondo alpino con voi, con gli altri, così è sempre stato, così sarà: questo è lo spirito di AdM, il nostro spirito.

Ben fatto, allora e... alla prossima!

Il direttivo: Andrea, Davide, Enrico, Gianni, Luciano e Silvano
 
PS: Tranqui tutti, l'alpinistica 2017 è stata annullata  ;-)
 
 

domenica 6 novembre 2016

da www.larena.it del 30-10-16: «In montagna il pericolo è invisibile»

«Foliage» e panorami mozzafiato, ma attenzione al freddo, al ghiaccio ed alle giornate brevi. Non è estate e non è inverno ma in questo periodo, in montagna, si rischia di trovare un concentrato di pericoli estivi e invernali. Anche sulla montagna veronese, ovviamente, soprattutto là dove si presenta più ripida. Questo non significa che si debba rinunciare al piacere di gustare il «foliage» o, nelle giornate più limpide, salire sulle vette più alte sia del Baldo che della Lessinia e del Carega per gustare i fantastici scorci che questa stagione offre. Basta farlo con prudenza e rispettando alcune regole fondamentali.
«Anzitutto», dice Roberto Morandi, capo della stazione scaligera del Soccorso Alpino, «occorre prestare particolare attenzione all’accorciarsi delle giornate partendo presto al mattino così da rientrare con almeno una o due ore di luce a disposizione e, in ogni caso, è buona cosa avere una torcia in modo da essere autonomi anche in caso di ritardo. È utile inoltre avere con sé nello zaino un paio di ramponi per ogni evenienza. A volte basta anche un piccolo canale ghiacciato che interrompe il sentiero per trovarsi in difficoltà. I ramponcini leggeri possono essere utili solo per percorsi assolutamente in piano, ma non sono adatti a pendii inclinati. Anzi, possono diventare estremamente pericolosi»...
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