mercoledì 20 febbraio 2008

Domenica 2 marzo 2008 - Piccole Dolomiti

Vajo dell’acqua
Escursione Alpinistica
Si tratta di un classico ‘vajo’ nel versante nord-est del Carega, dove l’aspetto della montagna assume un carattere più alpinistico e selvaggio. Molte volte abbiamo percorso i stretti canaloni di questo versante, a volte innevati, a volte ghiacciati, ma sempre con entusiasmo e soddisfazione.
È un itinerario alpinistico di media difficoltà, che necessita di un buon allenamento, di una discreta esperienza tecnica e capacità di muoversi in autonomia. Ovviamente è indispensabile l’attrezzatura alpinistica adeguata. L’itinerario verrà percorso solo in presenza di ottime condizioni del manto nevoso, per questo motivo l’uscita è soggetta a cambiamenti di date ed annullamenti.
E’ indispensabile l’iscrizione !
Davide Mantovanelli: tel 348 7035660
Quota d’iscrizione per i non soci: 3 €
ATTENZIONE: l'attività escursionistica e alpinistica è soggetta a rischi e pericoli soggettivi ed oggettivi. L'associazione Amici della montagna declina ogni responsabilità in ordine ad eventuali infortuni che dovessero verificarsi in danno dei partecipanti nel corso delle escursioni programmate. Si fa presente che l’Associazione Amici della Montagna ha natura prettamente amatoriale, senza scopi di lucro, ed i suoi organizzatori e capo gita non sono professionisti, ma semplici appassionati della montagna, le cui competenze ineriscono esclusivamente alla logistica ed all’illustrazione dei percorsi escursionistici. Si esclude, pertanto, l’assunzione da parte degli stessi di qualsivoglia responsabilità riguardanti la tutela dell’incolumità dei partecipanti. Si fa, infine, presente che la partecipazione alle gite da parte di minori è ammessa solamente laddove questi siano accompagnati da genitori o da accompagnatori adulti che se ne assumano ogni responsabilità.
Luogo e ora di partenza: Verona - casello di VR sud - ore 6:30
Percorso stradale: casello di VR Sud – A4 direzione Venezia - uscita di Montecchio – Valdagno – Recoaro - totale 75 km
Attrezzatura indispensabile:
Scarponi-Ramponi - Piccozza -Caschetto-Ghette
Giacca a vento - berretto - guanti (due paia)
Occhiali da sole
Pranzo al sacco
Difficoltà: via alpinistica, giudicata AD (abbastanza difficile).
Dislivello e tempi di percorrenza:
circa 600 m, 4 ore totali, dal rif. Battisti. Il dislivello può essere maggiore in base al punto in cui si è costretti a lasciare le auto per raggiungere il rifugio.

Vajo che..passione!

Ebbene è presto in vista la prossima uscita, che ci vedrà impegnati ad affrontare un vajo sul versante est del Carega... Ma cos'è esattamente un vajo?? Be' una sorta di canalone, incassato tra ripide pareti (spesso non molto solide), che si sale solitamente in condizioni di innevamente ideale... Insomma ecco sotto alcuni link per scopire da soli di cosa si tratta, iniziando proprio da un post del nostro blog:
E per chi volesse saperne di più c'è la bellissima e completa guida di Tarcisio Bellò, "Vajo che passione - alpinismo invernale in Piccole Dolomiti", Valdagno 2000.
Ora che vi siete fatti un'idea.... pensateci bene!... e venite alla prossima gita!
Presto sarà postata la scheda della gita di domenica 2 marzo.

martedì 19 febbraio 2008

mercoledì 13 febbraio 2008

Cambiamento di programma... destinazione Malga Hanicker - Catinaccio

poche le iscrizioni per la gita di due giorni con le racchette da neve. Di conseguenza ci vediamo costretti a modificare di nuovo il programma.
La gita è diventata di un solo giorno, domenica 17 febbraio:
Malga Hanicker al cospetto del Catinaccio e le Torri del Vaiolet
partenza ore 7:30 parcheggio casello VRsud
iscrizioni ed info: Enrico Bergamini: 339 7763285

sabato 9 febbraio 2008

9 febbraio - vajo stretto di San Paolo - Piccole Dolomiti - "NO BANCOMAT E CREDIT CARDS IN PISTA"


"...un incubo di solchi e scanalature piene di finissima neve asciutta appesantita dalla neve appena caduta, cornici e protuberanze dappertutto...non so per quale legge fisica la neve si possa accumulare così,in pendenza... fu la scalata più precaria e nervosa della mia vita ..."
dal film "Touching the void"

Si in effetti abbiamo esagerato, non cì sta il paragone con un'impegnativa salita sulle Ande (Siula Grande) ma comunque anche nelle nostre addomesticate prealpi - ad un'ora da Verona - si può godere di una vera domenica di "avventura". Allego lo scanzonato racconto di Marco Demo:
NO BANCOMAT E CREDIT CARD IN PISTA”
È con questo messaggio, lampeggiante sul pannello a messaggi variabili al bivio con la nuova galleria a pagamento per Schio, che ci accoglie la valle di Recoaro all’alba di un sabato mattina nel cuore del Nord-est produttivo.
Sonnecchiando sul sedile posteriore dell’auto di Andrea, guardo distrattamente il paesaggio che scorre fuori dal finestrino e penso all’etichetta della bottiglia di acqua da cui ho bevuto quando mi sono alzato:
“L’acqua oligominerale Recoaro nasce nell’incantevole Conca di Smeraldo, in un’area protetta ed incontaminata circondata dalle Piccole Dolomiti. L’acqua oligominerale Recoaro mantiene un profondo legame con il suo territorio di provenienza, poiché ne condivide i valori, lo spirito e le tradizioni.”
Ma quel magnifico parallelepipedo di cemento che si integra perfettamente con il paesaggio non è il vecchio stabilimento abbandonato delle acque di Recoaro? Piede, piede, picca. Piede, piede, picca. Gniick, gnaack, zoc. Gniick, gnaack, zoc. Siamo di nuovo qui, sulle Piccole Dolomiti. Stiamo risalendo il vaio stretto di San Paolo. Nel movimento ipnotico della salita penso che viste le tradizioni rispettose dell’architettura di questa valle mi sa proprio che non berrò più L’acqua oligominerale Recoaro. Andrea! Siamo di nuovo qui.
Saranno tre anni che non riesco a fare una salita invernale, l’ultima volta ero con te, Davide e Silvano nel vaio Fratta piccola. L’anno successivo ha nevicato troppo poco, quello dopo ha nevicato troppo, l’anno scorso c’era troppo caldo. Piede, piede, picca. Piede, piede, picca. Gniick, gnaack, zoc. Gniick, gnaack, zoc. Che difficili che sono le condizioni su questa montagna, ma quando capita, che giornate! Proprio come oggi, da prendere al volo. Con il fiatone, continuo a salire e guardo in su. Eh già sono proprio cornici di neve quelle che si vedono lassù all’uscita del canale. Il canale ha scaricato, fa freddo, non batte il sole, la neve è dura, saliamo veloci. Piede, piede, picca, picca. Piede, piede, picca, picca. Quando il pendio cambia pendenza anche i movimenti ed il ritmo della salita si modificano, i francesi la chiamano piolet traction. Piede, piede, picca, picca. Piede, piede, picca, picca. La neve è cambiata, ora è farinosa e inconsistente. Mi fermo a lato del canale vicino alla parete rocciosa. La cornice sommatale sarà a cinquanta metri sopra di noi. Si vede bene che dall’altro lato splende il sole, il cielo è blu. Pianto un chiodo da roccia, poi metto un dado in una fessura, ecco la sosta è pronta. Arriva Denis, seguito da Andrea e Davide. Ci leghiamo in cordata e riparto, il pendio si fa subito ripido e la neve difficile. Sotto la neve sento i ramponi che grattano la roccia ma per fortuna le picche si piantano saldamente nella terra ghiacciata che trovo poco più sopra. Piede, piede, picca, picca. Piede, piede, picca, picca. Con calma, un passo alla volta. Riesco a piazzare un “nut” in un sasso saldato nel ghiaccio. Te la do io la Scozia ! Piede, piede, picca, picca. Piede, piede, picca, picca. Ora la neve è veramente ripida e mentre cerco di piantare il manico della piccozza oltre la cornice mi rendo conto che il mio equilibrio è tanto precario quanto effimera è la visione della neve che si solleva verso l’alto in una nuvola illuminata dai raggi del sole appena sopra di me. Sono fuori dal canale e mentre Denis, Davide ed Andrea salgono, osservo il paesaggio intorno a noi: Zevola, Plische, Pale di San Martino, altopiano di Asiago, malga Fraselle di sopra, pianura Padana…… somg, “No Bancomat o credit card in pista”.

Andrea-Davide-Denis-Marco 10 febbraio 2008 - Vajo Stretto di San Paolo - Piccole Dolomiti - D

venerdì 8 febbraio 2008

La montagna protagonista nei film al Teatro di Sona

Dal quotidiano L'ARENA di giovedì 07 febbraio 2008:
" Quattro appuntamenti per scoprire la storia, i segreti e le tradizioni della montagna, vicina e lontana.
Questo il filo conduttore della rassegna "La montagna si proietta in collina", che si terrà al teatro parrocchiale di SONA domani, il 15, il 22 e il 28 febbraio (con inizio degli spettacoli alle 21, ingresso 4 euro). L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra la commissione teatrale di SONA, il Cai di San Pietro in Cariano e il Film Festival della Lessinia organizzato da Alessandro Anderloni.
La manifestazione si apre domani con "Himalaya. L’infanzia di un capo" di Eric Valli, film candidato all’Oscar nel 2000 come miglior film straniero.
Venerdì 15, alla Lessinia sono dedicati quattro cortometraggi: "Il grande saggio" di Walter Mazo, "Aljas haci gavortàuciat (Tutto è cambiato)" di Francesco Sauro, "Il fuoco della Lessinia" di Marzio Milani e "Lessinia, inverni lontani" di Giorgio Pirana.
Venerdì 22 sarà la volta di "Il vitello nella mucca ed il grano nella cassa" e giovedì 28 del documentario "L’abisso" di Alessandro Anderloni. " E.Z.

Continuamo a dare informazioni inerenti all'autore Paolo Rumiz "La leggenda dei monti naviganti" ...

... a Bassano per Oltreconfini
Estratto dalla sezione News di http://www.planetmountain.com/:
" Il 9/02/2008 all’Alpstation di Bassano è in programma un incontro con il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, per il secondo dei quattro appuntamenti " su montagne, territori, persone" che, dopo Fausto De Stefani, vedrà intervenire anche Erri De Luca e Roberto Mantovani Sabato 9 febbraio alle 21,00 alla sala dei convegni dell'AlpStation di Bassano il giornalista e scrittore Paolo Rumiz continuerà il discorso sulla montagna e le popolazioni che la abitano, già iniziato lo scorso 25 gennaio da Fausto De Stefani.
Nell'incontro, che sarà presentato da Roberto Mantovani, Paolo Rumiz - viaggiatore, giornalista, scrittore ed editorialista de La Repubblica - parlerà dell'esperienza vissuta con “La leggenda dei monti naviganti”, il suo incredibile viaggio dalle Alpi agli Appennini. Una lunga e lenta immersione "in quota" per scoprire una Italia "altra" e "lontana" dai luoghi comuni televisi. 8000 chilometri per riconoscere le differenze e anche un po' delle nostre radici narrate con grande sensibilità e vissuto con lo spirito del viaggiatore-esploratore.

La leggenda dei monti naviganti (Ed. Feltrinelli) nel 2007 ha vinto il Premio Strega per la narrativa.
La sede degli incontri è la sala convegni dell'Alpstation Montura di Bassano del Grappa (VI), in Via Capitelvecchio 4.Condurranno le serate Roberto Mantovani e Vinicio Stefanello.Inizio alle ore 21.
IMPORTANTE: avendo la sala una capienza di soli cento posti, è consigliabile presentarsi con un certo anticipo. Organizzazione: a cura del Nodo Infinito.

Per informazioni rivolgersi all'Alpstation (0424-525937), scrivere a ritabega@virgilio.it
oppure chiamare i seguenti numeri: Manuel Lugli, 329-9127628 Davide Arrigo, 349-4295425 "

domenica 3 febbraio 2008

Consigliato da Diego Marani: "LA LEGGENDA DEI MONTI NAVIGANTI"

Scrive Diego: Il Presidente (è inutile, perdonatemi, per me Andrea rimarrà sempre tale, è più forte di me...) mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul blog a proposito di libri, ed eccomi a provarci.
Il primo è La leggenda dei monti naviganti, che già è un titolo mirabile: come possono le montagne navigare, andare per mare? E poi l'autore è una garanzia: Paolo Rumiz, triestino, padano, (mittel)europeo, uomo di montagna e di mare, di oriente e di occidente, è un giornalista di Repubblica.
Inviato speciale nei Balcani anche durante le guerre degli anni Novanta, dopo un iniziatico viaggio a Vienna in bicicletta con suo figlio, ha scoperto la potenza evocatrice del viaggiare lento: a piedi, in bici, in treno, in barca a vela, con una Topolino.
Avvertenza per chi non lo conoscesse: è uno scrittore pericoloso; se per caso vi appassionate al suo modo di scrivere e descrivere, alle sue intuizioni, al suo viaggiare che assomiglia sempre più un affidarsi all'istinto e alle persone che incontra, rischiate di non abbandonarlo e di leggere e rileggere anche i suoi libri precedenti (quasi tutti pubblicati da Feltrinelli, anche in edizioni economiche).
Questa leggenda di monti naviganti parla di montagne ma non è un "libro di montagna" nel senso classico del termine: non racconta di ascensioni, rifugi, sentieri, camminate, insomma di tutte quelle (piacevolissime) cose di cui si occupano anche gli Amici della montagna.
Parla invece delle Alpi - Ma-con-gran-pena-le-reca-giù. Ricordate la maestra alle elementari? - e degli Appennini, perché anche gli Appennini sono montagne, montagne vere. Rumiz percorre gli Appennini «deserti e sconosciuti» con la Nerina blu (una Topolino del '53) perché «dopo anni di bicicletta, sapevo che i mezzi lenti non sono solo un modo per vedere di più, ma anche un filtro per selezionare gli incontri». Infatti «utilitarie e biciclette attirano solo i simpatici, i bambini, i matti, i solitari e i vecchi, originali dalla memoria di ferro, che sono proprio le persone con cui vale la pena fermarsi sulla strada della vita».
Rumiz racconta paesaggi e luoghi ma soprattutto persone e storie. Perché le montagne si definiscono anche in funzione delle valli e dei paesini, delle strade che ci arrivano e di quelle che le evitano, dei trafori e dei passi, e - forse più di tutto il resto - delle persone che ci abitano.
Così questo libro parla anche di questa nostra Italia che con le montagne e con la gente di montagna sembra avere un rapporto strano: troppo spesso pare come ignorarle.
Mentre invece Rumiz ce le ricorda.
***
Diego Marani

Abbondanti nevicate in Alto Adige !

si stanno preparando delle ottime condizioni per l'escursione di due giorni in Alto Adige !
16-17 febbraio Rifugio Prato Piazza - Durrenstein

in questi giorni sono caduti circa venti cm di neve fresca, prenotatevi !
Enrico Bergamini: 339 7763285