lunedì 25 luglio 2011

28 agosto 2011: CIMA LAGOSCURO – Sentiero dei Fiori - Gruppo Adamello

Percorso Alpinistico - si richiede autonomia nelle capacità alpinistiche ed attrezzatura (normale attrezzatura da via ferrata con caschetto, picozza e ramponi)
Il sentiero dei fiori è un itinerario alpinistico di grande interesse sia storico che paesaggistico. Si tratta infatti di un sentiero a tratti attrezzato che ripercorre i camminamenti degli alpini durante la 1° guerra mondiale. Essendo in quota si possono trovare anche a stagione inoltrata numerosi passaggi su pendii nevosi.
Interessante e emozionante novità per il 2011 ! Sono state ripristinate le passerelle della guerra: testo e e foto by http://www.adamelloski.com/ :
"Il Sentiero dei fiori, che si estende attorno ai 3.000 mt di quota dal Passo di Castellaccio (mt 2.963) alla Punta di Lagoscuro (mt 3.165) dove si trova l’omonima Capanna, è uno degli itinerari alpinistici più conosciuti ed amati dell’Alta Valle Camonica dove, nelle giornate più limpide, lo sguardo spazia dall’Ortles-Cevedale e dalle Dolomiti fino al gruppo del Monte Rosa con il Cervino. A condurre quassù gli alpinisti sono la bellezza del paesaggio e la capacità che hanno queste cime di portarli indietro nel tempo, alla prima Guerra mondiale quando qui correva il confine tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico e su questo sentiero si muovevano soldati poco più che diciottenni impegnati a contrastare il fuoco nemico. Lungo questo itinerario, due passerelle lunghe 55 e 75 metri permettevano di aggirare il Gendarme di Casamadre e di raggiungere il villaggio militare posto al passo di Lagoscuro. Nel 1918 venne costruita una galleria che portò ad abbandonare le passerelle, che negli anni successivi furono demolite dai “recuperanti”, i quali depredavano i manufatti bellici per guadagnarsi da vivere attraverso la loro vendita. L’anno scorso l’Associazione Amici di Capanna Lagoscuro ha coinvolto il Comune di Pontedilegno, la Provincia di Brescia ed il Parco Adamello nella ricostruzione di alcuni manufatti della Guerra Bianca. La ricostruzione delle due passerelle del Gendarme è basata su fotografie dell’epoca; ad occuparsi del loro ripristino è stata la Guida alpina Dario Melotti che l’estate scorsa le ha posizionate esattamente dove si trovavano quelle originali, avvalendosi di operai specializzati. In questo modo gli alpinisti hanno ora due possibilità per aggirare il Gendarme di Casamadre: in galleria o sulle passerelle, come originariamente facevano i soldati impegnati a combattere gli austriaci- ed il freddo- in questa lunga guerra in alta quota."

E’ indispensabile l’iscrizione ! Per informazioni ed iscrizioni:
Davide Mantovanelli: tel 348 7035660
Gianni Morandini: tel. 348 5290404

Luogo e ora di partenza: In funzione del numero dei partecipanti decideremo se partire la domenica mattina verso le 06.00, ma è più probabile che si parta il sabato pomeriggio con pernottamento in tenda o presso qualche struttura ricettiva .
La prima corsa della cabinovia è alle 08.15.

Percorso automobilistico: Verona Sud – Autostrada del Brennero – uscita di Trento Nord – Cles – Passo del Tonale – tot. Km 210 c.a.

Attrezzatura indispensabile:
Zaino e Scarponi
Maglione, giacca a vento, cappello e guanti
Pranzo al sacco
Imbragatura + kit ferrata
Ramponi, piccozza e caschetto
Pila frontale o torcia elettrica

Difficoltà: EEA - percorso alpinistico. Richiede passo sicuro e un minimo di esperienza alpinistica.
Dislivello e tempi di percorrenza:
600 m in salita, 600 in discesa – Tempo totale circa 7 ore

Descrizione:
Dal passo del Tonale in funivia fino al passo del Paradiso (mt 2573) e quindi in un'ora e 15 si arriva al passo del Castellaccio dove si trovano i resti delle postazioni e baraccamenti italiani. Da qui inizia il sentiero dei Fiori che percorre la cresta di Casamadre fino ad arrivare al lago di Scuro (mt 3166). Su questa cima Giovanni Faustinelli, nota guida lapina di Ponte di Legno, ha costruito il bivacco "Amici della Montagna", minuscolo e panoramico nido d'aquila. Da qui si scende sul ghiacciaio del Presena fino ad arrivare agli impianti.

domenica 17 luglio 2011

estratto dal notiziario LO SCARPONE - CAI..

Giugno 2011
Emergenze Sanitaria
Se il soccorso va pagato
" Molti soci (CAI ndr) sollecitano chiarimenti sulla richiesta di pagamento in caso di soccorso nelle regioni menzionate a suo tempo sullo Scarpone (Valle d'Aosta, Veneto, Trentino Alto Adige). Premessa. Occorre a malincuore ribadire che alcuni frequentatori della montagna, quando si rendono conto di non essere in grado di proseguire, s'inventano un malanno per farsi venire a prendere dai soccorritori. A quanto risulta, in alcune regioni, per gli interventi inappropriati (che, purtroppo, sembrerebbero in aumento) è dunque prevista una compartecipazione alle spese. Ma risulta anche che le cifre abbiano uno scopo educativo, non punitivo.
Nel dubbio viene di norma fatta prevalere la buona fede di chi ha lanciato l'allarme, anzi lo ha procurato: un aspetto che in quest'ultimo caso potrebbe anche avere risvolti giuridici. Una
certa indulgenza sembra imporsi. Si sono messi nei pasticci, è sopraggiunta la nebbia, sono sfiniti, sta arrivando la notte, a casa li aspettano, non hanno né viveri né da coprirsi. Si votano a "san telefonino" (quando prende). Ma talvolta anche agli esperti può capitare di sottovalutare l'ambiente in cui si muovono e la propria preparazione. Dell'estate scorsa è il caso di due alpinisti spagnoli recuperati dopo dieci tentativi sulla difficile Nord del Pilier d'Angle sul Monte Bianco. Erano rimasti bloccati per due notti a 4300 metri da vento, nubi e nevicate. Hanno chiesto aiuto la domenica pomeriggio perché stanchi, ma la mattina di martedì sonò riusciti a raggiungere la vetta del Bianco commettendo una grave mancanza: non hanno avvertito i soccorsi e sono stati recuperati dall'elicottero sul versante francese. Il conto che è stato presentato ai due risulta piuttosto salato e si aggira sui 7000 euro, ma ragionevolmente si può supporre che il costo per le ripetute manovre con l'elicottero sia stato ben più alto. Quando scatta l'allarme, sull'elicottero salgono pilota, tecnico di volo, medico anestesista rianimatore, un infermiere, un tecnico del Soccorso alpino, più altri esperti (se il caso lo richiede). Se si riscontra l'assenza palese d'emergenza sanitaria sono batoste: 5.100 euro l'ora, 85 euro al minuto più Iva (la tariffa dipende dal tipo di velivolo) più un fisso di 100 euro sono all'incirca i costi fissati dalle leggi regionali per "interventi di carattere non sanitario", L'elicottero si paga, andata e ritorno, da quando accende i motori a quando li spegne. A ciò va aggiunto il costo di ulteriori tecnici intervenuti (260 euro a giornata/guida nel caso, della Valle d'A0sta). Nulla è dovuto invece quando è necessario un ricovero in ospedale. Un ticket forfettario, in Trentino e Valle d'Aosta, fissa in 750 euro la quota base in presenza di casi senza emergenza sanitaria, senza ricovero ospedaliero, oltre che per illesi e feriti leggeri. Infine il Trentino Alto Adige ha introdotto un sistema di ticket per l'elisoccorso: 30 euro per il recupero di un ferito grave, 110 euro per un ferito lieve senza ricovero, 750 euro perle persone incolumi "

martedì 12 luglio 2011

Cave of forgotten dreams .. di Werner Herzog al Filmfestival della Lessinia 2011

Cave of forgotten dreams sarà il film di apertura del Filmfestival della Lessinia. Il 20 agosto 2011.
Il documentario (3d) è stato girato dall'eclettico regista tedesco Werner Herzog. Speciali permessi hanno permesso la creazione di questo documentario che ci permette di esplorare il "Sancta Sanctorum della preistoria".
La Grotta Chauvet fu scoperta nel 1994 in Francia ad opera di Jean-Marie Chauvet e i due compagni, Éliette Brunel e Christian Hillaire.
Rappresenta uno dei più importanti siti preistorici dell'epoca del paleolitico superiore, i 500 metri della grotta ospitano oltre 500 opere (pitture murali ed incisioni) risalenti a 32.000 anni fa.

giovedì 7 luglio 2011

da www.larena.it: Baldo per famiglie e per «duri» tra sentieri e «tour delle cime»

del 7 luglio 2011
MALCESINE. Sistemata la passeggiata tra Prà Alpesina e la funivia e per i più allenati la gita sulle creste ora è più facile. Servizio bus per gli escursionisti Vittorio Dapretto (Malcesinepiù): «Una proposta qualificante perché unisce diversi Comuni»
Malcesine. Una montagna per tutti i gusti. Dopo l'inaugurazione del sentiero di collegamento tra la stazione a monte della funivia e la seggiovia di Prà Alpesina e l'attivazione del Monte Baldo Express per raggiungere la seggiovia dal versante trentino di Brentonico, per la gioia degli escursionisti più intraprendenti arriva il «tour delle cime».A partire da oggi la nuova proposta permetterà di attraversare la dorsale del monte Baldo da Malcesine a Prada-Costabella, o il percorso contrario, con un servizio di bus navetta per il rientro alla località di partenza. Un'escursione lungo il crinale della montagna per una traversata in alta quota e 9 ore di cammino passando per le cime del Baldo: Pozzette, Longino, Valdritta e Telegrafo, dove sarà possibile degustare i piatti tipici della tradizione veronese. Ogni giovedì e domenica fino a settembre i più allenati potranno partire dalla funivia, arrivare fino agli impianti di Prada-Costabella e tornare a Malcesine con la navetta o alla stazione di partenza dell'impianto di Prada in base al percorso intrapreso.L'iniziativa è stata presentata all'auditorium di Tratto Spino dal presidente di Malcesinepiù, Vittorio Dapretto, e dall'assessore al turismo e alla cultura di Brentonico, Enrica Volpi. «Una proposta qualificante perché frutto della collaborazione tra più comuni», ha detto Dapretto, trovando d'accordo anche l'assessore al turismo di Brenzone, Paolo Formaggioni e il presidente degli albergatori di Malcesine, Elvira Trimeloni...
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martedì 5 luglio 2011

estratto da VELOFESTIVAL 2011...



Alessandro Anderloni, narrazione - Emanuele Zanfretta, flauto
LE FIABE DEL CÓVOLO
passeggiata con le fade
Domenica 10 luglio 2011 - Cóvolo di Camposilvano
ore 18.00 - adulti € 8 - bambini € 6
Racconta l’antica leggenda: sulla strada per raggiungere il Concilio di Trento, San Carlo Borromeo, di passaggio da Camposilvano, esaudì il desiderio dei montanari e scagliò la sua maledizione contro le fade e contro gli orchi costretti, da quel giorno, a vivere per sempre dentro la caverna del Cóvolo. Ma chi erano questi esseri misteriosi? E perché mai punirli se erano state proprio le fade a insegnare ai montanari arti preziose come quella del far formaggio? E perché prendersela con gli orchi colpevoli più delle burle che delle malefatte contro gli umani? A leggende si aggiunsero, da allora, altre leggende, come quella della triste Fada Calamita o del montanaro prigioniero delle fade. Le storie si raccontavano nelle stalle, poi la gente le dimenticò. Le Falìe sono tornate a raccontarle. Qui se ne fanno narratori la voce di Alessandro Anderloni e il fl auto di Emanuele Zanfretta.
Lo spettacolo si terrà a conclusione della Giornata dell’Uomo Antico
della Lessinia organizzata dall’Associazione Museo dei Fossili della Lessinia...



GIORNATA DELL’UOMO ANTICO DELLA LESSINIA
laboratori di archeologia e paleontologia sperimentale
Domenica 10 luglio 2011 - Museo dei Fossili della Lessinia di Camposilvano
dalle ore 10.30 alle ore 16.30
ore 18.00: spettacolo Le fiabe del Cóvolo
ingresso € 6 comprensivo di partecipazione ai laboratori e alle visite guidate al Cóvolo e al Museo di Camposilvano. Per i partecipanti ai laboratori il costo dello spettacolo Le fiabe del Cóvolo è di €4.
Esperti artigiani sveleranno gli antichi segreti dell’uomo preistorico e dell’ambiente in cui viveva, tra le grotte e le città di roccia dei Monti Lessini. Sul prato del Museo dei Fossili di Camposilvano, grandi e bambini potranno imparare le tecniche di scheggiatura della selce, la forgiatura del ferro, la lavorazione di oggetti di argilla, il tiro con l’arco preistorico e con i propulsori e le tecniche di tessitura su telai arcaici in legno. Ai laboratori si alterneranno le visite guidate al Museo Geopaleontologico, al Cóvolo di Camposilvano e alla Valle delle Sfingi, guidate da geologi e speleologi, e lo spettacolo Le fi abe del Cóvolo. Una giornata inventata dall’Associazione del Museo dei Fossili della Lessinia di Camposilvano che lo stesso giorno inaugurerà la nuova sezione del Museo dedicata agli eccezionali ritrovamenti del villaggio protostorico di San Mauro di Saline, tra cui una tavoletta di terracotta adornata di simboli enigmatici.

sabato 2 luglio 2011

da www.larena.it: Il «sentiero Borghetti» un gioiello della Foresta

GIAZZA. Inaugurato l'itinerario del Cai dedicato all'ispettore forestale che creò il grande bosco Il figlio Alberico: «Quando venivo qui in vacanza sentivo il valore delle cose fatte da mio padre, e il sogno che lo aveva accompagnato»
Il sentiero Cai 284 che da Giazza sale alla località Selle, sul lato orografico sinistro della Val d'Illasi, è stato intitolato dalla sezione Cai «Castiglioni» di Tregnago ad Angelo Borghetti, l'ispettore forestale che si prodigò per portare a termine la piantumazione della Foresta demaniale di Giazza. L'indicazione era partita dal nipote Mario Biasioli e la sorpresa è arrivata quando al taglio del nastro si è presentato Alberico Borghetti, figlio di Angelo e oggi residente a Parma. In una smagliante forma sfoderata nonostante gli 84 anni, Alberico ha voluto essere presente sia all'inizio sia alla fine del sentiero, superando agevolmente i 40 minuti di tragitto, nonostante le raccomandazioni e le preoccupazioni dei nipoti nei tratti più impegnativi.È il figlio più piccolo di casa Borghetti, venuto dopo Emilia, Umberto, Dina e Nella e quando la mamma Pierina Castelli aveva compiuto 46 anni. «Come per Umberto, anche per Angelo si sarebbe dovuto avverare un destino da medico, come mio nonno, ma quando mio padre si presentò a Padova per l'iscrizione all'università notò il bando della scuola forestale di Vallombrosa e scelse quella carriera, attirato da una passione che non lo avrebbe più abbandonato», ga raccontato Alberico...
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