[Vi raccontiamo i nostri 25 anni di AdM]
Anni '90: felici, bej e sensa schej |
Anni 90. Non c'erano internet, le mail, gli album delle foto, il blog, i video del Nano (nn c'era neppure il Nano a dir la verità), i gruppi di WhatsApp. Sembra preistoria è vero, ma a quel tempo si passavano le serate a imbustare le schede delle gite e a mettere francobolli, tutto veniva spedito per posta cartacea e costava un occhio della testa, oltretutto!! Ora non saprei neppure come fare a imbustare una lettera... In ogni caso di solito era Andrea, segretario-presidente-magazziniere-factotum a fare le spedizioni, un mese prima (!) con pile di buste bianche su cui scrivere nome e indirizzo, copiati a mano dalla lista dei soci salvata su Excel di Office 1.0. Spesso bidonato dal resto del direttivo, non gli rimaneva che il solo aiuto di Barbara (che poi si lamentava con noi, allora come oggi sempre a lamentarse, avete presente la Barbara, no?). Il calendario poi era diverso, niente ciaspole per esempio, non erano ancora state inventate... Gite fissate a inizio anno e assolutamente non modificabili , sai che casino spostare una gita? Acqua, vento e pioggia? Via lo stesso, era il giorno della gita, punto e basta. Per il meteo si guardava poi Bernacca alle otto di sera, due giorni prima, così , giusto per capire come fare lo zaino...
Andrea e Diego |
Quante persone abbiamo portato in montagna, quante amicizie sono nate sui sentieri... E non solo amicizie, badate bene, era la stagione degli amori, quella... all'inizio timidi e schivi, poi sempre più appassionati, fino a notti infuocate nei rifugi, con tanto di lingerie, con gran finale sull'altare. Tanto che ci erano perfino venuti i dubbi...vuoi mai che AdM stia per 'amici dei M-atrimoni'? Ma no dai, era la stagione per mettere su famiglia e quale posto migliore per trovare l'anima gemella se non i sentieri delle alpi? Eravamo un bella compagnia di amici, liberi e giovani, lanciati sui sentieri di montagna, tra lunghe chiacchierate, tramonti, rifugi, cime, zaini e scherzi. Ci si innamorava, anche.
Bobo e Fabietto, anni '90 ruggenti |
E poi tanti scherzi e tanta allegria, era il giorno, quello della gita in cui si lasciavano giù i pesi e le fatiche della settimana e si camminava leggeri, dentro e fuori...
Gite entrate nella mitologia di AdM, come i tre giorni sulla giogaia di Tessa, con fiumi di grappa ogni sera o il sasso nello zaino di Fabio, che poi accusò tutti tranne Gianni, che invece era proprio il colpevole. Il Fabio incazzato non lo avete mai visto, grande spettacolo...come si dice dalle nostre parti...'porchi che volaa'. Oppure le torri 'bulgare' al giro del Civetta, quando la signora del rifugio ci voleva far dormire all'aperto perché alle dieci di sera - ora del coprifuoco - eravamo ancora fuori sulle panche a far casino...
La signora si affaccia sulla porta per dirci che era ora di entrare e fare silenzio - ma prima che aprisse bocca le diciamo: "signora ci porta altre quattro grappette?" Sbam, ci chiude la porta in faccia! Ma noi eravamo furbi, furbissimi! così vediamo una finestra aperta al secondo piano con la luce ancora accesa, allora lanciamo un fischio e attiriamo l'attenzione di un signore. Gli diciamo con una bella faccia tosta: "scusi, ci può venire ad aprire, ci siamo chiusi fuori". Risposta secca, in dialetto: "Avì roto i cojoni tuta la sera? Alora adesso dormí fora!" Sbam, finestra sbattuta..
E mille altre storie e avventure che ora fanno parte di noi, dei nostri ricordi, della nostra vita.
L'associazione AdM era sì un impegno... progettare gite, spesso si andava anche a provarle prima, tenere indirizzi e imbustare (grazie Barbara, davvero!), tesserare i soci e tenere il bilancio (sigh), telefonare a destra e sinistra, prenotare rifugi, organizzare pullman e poi curarsi di tutti durante la gita, che nessuno restasse indietro, che tutto andasse bene... Ma era ed è sempre una passione, una soddisfazione, un modo per vivere la nostra amicizia antica, noi del direttivo - e di condividere con mille altri amici la bellezza di stare assieme su un sentiero di montagna. Semplice, no? E vi assicuro, gli anni novanta sono stati un grande e bel pezzo della nostra vita, i tempi in cui si metteva la testa 'apposto', si iniziava a lavorare (il lavoro cosa sconosciuta fino ad allora) e si impiantava casa e famiglia. E in mezzo a questo trambusto della vita, tutti via, assieme in montagna, al diavolo il resto, almeno per un giorno!
(fine terza puntata)
L'associazione AdM era sì un impegno... progettare gite, spesso si andava anche a provarle prima, tenere indirizzi e imbustare (grazie Barbara, davvero!), tesserare i soci e tenere il bilancio (sigh), telefonare a destra e sinistra, prenotare rifugi, organizzare pullman e poi curarsi di tutti durante la gita, che nessuno restasse indietro, che tutto andasse bene... Ma era ed è sempre una passione, una soddisfazione, un modo per vivere la nostra amicizia antica, noi del direttivo - e di condividere con mille altri amici la bellezza di stare assieme su un sentiero di montagna. Semplice, no? E vi assicuro, gli anni novanta sono stati un grande e bel pezzo della nostra vita, i tempi in cui si metteva la testa 'apposto', si iniziava a lavorare (il lavoro cosa sconosciuta fino ad allora) e si impiantava casa e famiglia. E in mezzo a questo trambusto della vita, tutti via, assieme in montagna, al diavolo il resto, almeno per un giorno!
(fine terza puntata)