photo AdM: pericolosi accumoli prima di Malga Fraselle di Sotto |
photo AdM: Malga Fraselle di sotto, il 28 marzo 2014 |
I dati sugli accumuli sono stati raccolti da Flavio Menini con la collaborazione di Corrado Vaona, entrambi dell'associazione Estremi di Meteo 4: «Ci siamo avvalsi di misure sul posto alla fine di ogni singolo evento e dove non è stato possibile, come ad esempio sulle cime del Carega e del Baldo, si è tenuto conto dei seguenti dati: bollettini neve e valanghe Arpav; temperature e accumuli pluviometrici delle stazioni Arpav più vicine; consolidamento del manto nevoso in corso di accumulo, in base al tipo di neve caduta, asciutta o umida-pesante», spiega Menini.
Eppure la stagione invernale è stata dal punto di vista climatico assolutamente anomala, ricchissima di precipitazioni, ma anche una delle più calde degli ultimi 200 anni. Un lungo, infinito autunno, più che un inverno. La tanta pioggia, che ha caratterizzato i mesi invernali, era naturalmente neve sulle Alpi e sulle Dolomiti: a quote medio-alte sono stati infranti numerosi record di accumuli nevosi, superando in diversi casi l'eccezionale stagione 2008-09.
«Il nostro altopiano, i Lessini, hanno rispecchiato la stessa situazione, con accumuli eccezionali, ma solo sopra i 1500 metri», osservano Menini e Vaona, «mentre in pianura, ma anche in bassa collina, sotto i 400 metri, gli apporti sono stati praticamente nulli. in questo caso anche la stagione 2006-07, poverissima di precipitazioni e termicamente caldissima, seppe fare meglio»...