martedì 30 giugno 2009

da www.larena.it: In quota rimane l'insidia della neve

photo by: www.summitpost.org
"Neve, neve e poi ancora neve. Sulle montagna l'inverno non ha tenuto conto del calendario e mai come quest'anno la data di apertura della stagione escursionistica è apparsa una mèta quasi inarrivabile, procrastinata nevicata dopo nevicata. Ma poi, finalmente, è giunto il caldo a sciogliere le masse nevose. E ora i rifugi sono aperti e (quasi) tutti i sentieri sono agibili, pur con le dovute precauzioni.«Nelle conche esposte a nord e in particolar modo negli alti circhi glaciali del versante occidentale del monte Baldo o nelle buse e nei canaloni del Carega», avverte il responsabile del Soccorso alpino di Verona, Marco Vignola, «persistono accumuli di neve in alcuni punti superiori ai tre metri. E si tratta in molti casi di neve dura che, laddove è ripida, deve essere affrontata con calzature e attrezzatura, vale a dire scarponi, piccozza e ramponi. Pochi giorni fa abbiamo recuperato sul Baldo una escursionista che, dopo una scivolata su una lingua di neve, sbattendo contro una roccia si è rotta un ginocchio. E gli è andata bene: se scivolava a testa in giù poteva spaccarsi la testa!». Alle abbondanti nevicate invernali, infatti, sono seguite non meno abbondanti precipitazioni primaverili accompagnate da valanghe. Non vi sono state conseguenze per le persone ma, come è stato segnalato già su queste pagine, in molte zone a farne le spese è stata la sentieristica, che dovrà essere ora ricontrollata...."

venerdì 26 giugno 2009

da www.larena.it: Il sentiero ritrovato dedicato a Boschi

"Il sentiero ritrovato dedicato a Boschi. GIAZZA. Sistemato e inaugurato il nuovo tracciato che il compianto gestore del rifugio Boschetto, morto in ottobre, amava e frequentava Uno splendido itinerario adatto anche ai bambini alla scoperta della Foresta e della sua ricca biodiversità
Ci sono 90 minuti di natura da riscoprire nella Foresta di Giazza, camminando lungo il sentiero che l'azienda regionale Veneto Agricoltura ha voluto intitolare a Domenico Boschi, proprietario del rifugio Boschetto, sulla strada fra Giazza e Revolto, morto lo scorso ottobre all'età di 65 anni. La famiglia Boschi era titolare di molti ettari di pascolo in Val di Revolto, ceduti all'azienda demaniale perché potesse crescere quella che oggi è la Foresta di Giazza. Ed è stato lui, che da ragazzo e da adulto non ha mai smesso di frequentare questi luoghi, a indicare ai tecnici di Veneto Agricoltura e alle guide dell'Ati Do.Ve, l'associazione temporanea d'impresa di Dogana vecchia, dov'era quel sentiero usato quand'era boscaiolo per inoltrarsi in Foresta e curare il taglio delle piante destinate alla segheria di famiglia o ai carbonai.Poi il tempo e la crescita del bosco ne avevano fatto perdere le tracce ed è merito di Veneto Agricoltura averne cercato le vestigia, diradando la vegetazione, ripristinando i punti impercorribili e segnalandolo... "
leggi tutto l'articolo: http://www.larena.it/stories/Provincia/61944__il_sentiero_ritrovato_dedicato_a_boschi/

lunedì 22 giugno 2009

si avvicina l'appuntamento del 18-19 luglio...

l'immensa parete sud della marmolada
... giro del Sasso Vernale, Marmolada.
Stiamo già ricevendo le iscrizioni, vi aspettiamo !!
la scheda della gita

da www.larena.it: Il sentiero delle due valli restituito alla città

"Verona. Fanno da cornice al cuore della città, ma racchiudono vere e proprie perle naturalistiche, spesso però poco conosciute e valorizzate. Sono le Torricelle e i loro sentieri immersi nel verde che si snodano sulle colline a pochi chilometri dal centro, da Avesa e fino a San Michele Extra. Ieri mattina, in occasione della festa del Solstizio d'estate organizzata dall'associazione Adambiente alla fontana del Ferro, sopra San Giovanni in Valle, uno scorcio di questa preziosa risorsa è stato riconsegnato ai cittadini. Si tratta del sentiero delle due valli che dalle Grotte del Costolo, ad Avesa, si snoda alla fontana di Sommavalle nell'alta Valdonega fino alla strada dei colli vicino a Villa Are, sopra Castel San Pietro, che è stato pulito dai volontari dell'associazione..."
leggi tutto l'articolo su: http://www.larena.it/stories/Home/63799_il_sentiero_delle_due_valli_restituito_alla_citt/

lunedì 15 giugno 2009

da www.larena.it: Anche il Monte Baldo «trema»

" LA RICERCA. I movimenti tellurici sono frequenti e vengono segnalati anche dall'Osservatorio sismico veronese. Rivelazione a Baldofestival. Scienza: l'ultima scossa è stata registrata alcune settimane fa nell'alto Garda.
La terra trema e anche il Baldo sussulta, come ha fatto proprio poche settimane fa, con la scossa che è stata avvertita sull'alto Garda. Per fortuna però lo fa di continuo liberando un'energia che, se repressa, potrebbe veramente causare terremoti distruttivi simili a quello che ha sconvolto l'Abruzzo.Sono, in sintesi, le considerazioni recentemente tratte a «Baldofestival scienza», congresso organizzato a Caprino dall'associazione culturale Baldofestival con il Museo di storia naturale del Garda e del Baldo di Malcesine, coordinato da Alessandra Aspes direttore del Museo civico di storia naturale di Verona. " ...
......

domenica 14 giugno 2009

In linea le foto del SENGIO ALTO - 14 giugno

Ecco già in linea le foto della gita di domenica 14 giugno sul Sengio Alto.... Splendida giornata di sole e bellissima gita dal rif. Campogrosso al Cornetto e ritorno per il versante nord.

da www.larena.it: Sentieri messi fuori uso

photo by da www.vieferrate.it
testo dell'articolo interamente tratto da www.larena.it :
"CAREGA E BALDO. Il responsabile del Soccorso alpino invita gli escursionisti a fare attenzione sui percorsi attrezzati Slavine e disgelo hanno danneggiato alcuni tratti del Pojesi, della ferrata delle Taccole e del Ventrar.
«Soffice come la neve» è un modo di dire che non sempre trova riscontro nella realtà. Specie quando, come è avvenuto durante lo scorso inverno e per buona parte della primavera, la bianca coltre si accumula in quantità eccezionale sulle montagne. Il continuo processo di fusione e rigelo, trasformando i cristalli, determina anche un aumento del peso della massa nevosa, che finisce per esercitare una pressione elevatissima su ogni centimetro quadrato di superficie su cui si posa.E i risultati non mancano: oltre alle slavine, cadute in gran quantità nei mesi scorsi dai fianchi del Baldo e del Carega, e tutte fortunatamente senza conseguenze a persone ed edifici, la grande massa di neve ha messo fuori uso, almeno temporaneamente, diversi sentieri.«Il più danneggiato», riferisce Marco Vignola, responsabile del Soccorso alpino di Verona, «è il sentiero Pojesi al Carega, che è stato recentemente percorso da Silvano Brescianini, nostro collaboratore ed ex componente del Soccorso.La neve ha letteralmente strappato cavi e infissi, spezzato passerelle, danneggiato in più punti la traccia. Meno danni registra la ferrata delle Taccole sul Monte Baldo, ma anche lì, specialmente nella parte iniziale, bisognerà intervenire per rimettere in sicurezza le attrezzature».Nessun problema, invece, per le ferrate più verticali, come la Biasin alla Cengia di Pertica e la Campalani allo spallone sudorientale di Cima Carega, entrambe in alta Val d'Illasi (Gruppo del Carega). Sempre sul Baldo, ma questa volta nella zona di Malcesine, la neve ha danneggiato un altro celeberrimo itinerario di croda: il sentiero del Ventrar.Come riferisce Luigi Casella, membro del Gruppo alpinistico di Malcesine (Gam) nonché vicecapo della locale stazione della Protezione civile, «la neve ha reso precarie le attrezzature che, allo stato attuale, rappresentano più una fonte di pericolo che un ausilio per l'escursionista».Insomma, la tanto sospirata neve, dopo aver soddisfatto sciatori, amanti delle ciaspole, scialpinisti e operatori turistici, adesso presenta il conto. Che è un conto salato perché tutti i sentieri dovranno essere, e sicuramente lo saranno, risistemati al più presto (meteo permettendo) per garantire la piena fruizione turistica delle nostre montagne.In questi giorni è prevista la riunione della commissione regionale sentieri allo scopo di stilare un programma di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza dei percorsi danneggiati (dell'intero territorio veneto), manutenzione per la quale è già stato previsto un contributo finanziario da parte della Regione.Intanto per il sentiero Pojesi, spiega sempre Vignola, «è già stato contattato un gruppo di guide alpine specializzate in questo tipo di interventi ed anche per le Taccole nel giro di qualche settimana le adeguate sostituzioni di cavi e infissi non mancheranno».E per il sentiero del Ventrar? Anche per questo splendido percorso, che fra breve dovrebbe regalare lungo le sue vertiginose cenge erbose una meravigliosa fioritura di gigli martagoni, è previsto che tutto torni normale entro la fine del mese (e forse prima) grazie all'impegno congiunto di più associazioni e enti (protezione civile, Gam, Comune di Malcesine, ecc.). Nel frattempo, chi vorrà sfruttare queste giornate di caldo e di sole farà bene a munirsi di attrezzatura adeguata.I sentieri della Lessinia, invece, sono tutti perfettamente agibili ad ogni quota e in ogni esposizione, ma sul Baldo e sul Carega i versanti in ombra, le conche e diversi canaloni sono ancora pieni di neve compattata dal continuo processo di fusione e di (parziale) rigelo.«Questo, sia chiaro, non significa», sottolinea sempre il capo del Soccorso alpino di Verona, Marco Vignola, «che non si debba o non si possa andare in montagna, ma solo che, almeno fino alla fine di giugno e al completo scioglimento delle ultime lingue di neve, bisognerà muoversi con attrezzatura adeguata.«Il che vuol dire la necessità di munirsi di scarponi rigidi e bastoncini da neve ma, se l'escursione prevede l'attraversamento di canali (ad esempio sul Baldo) o la risalita di vaj o valloni, allora bisognerà avere con sé anche piccozza e ramponi», conclude il responsabile del Soccorso alpino.Insomma, la montagna ci spalanca in questi giorni le sue porte con giornate lunghe, calde e fioriture meravigliose, ma scarpe da ginnastica e pedule morbide dovranno restare confinate nella scarpiera almeno sino a fine mese "
Eugenio Cipriani

venerdì 12 giugno 2009

Gruppo Gastrofili Val d'Alpone - sabato 13 giugno 2009..

..organizzano presso la terrazza del rifugio revolto l'osservazione del cielo stellato. Tutte le informazioni sono disponibili presso il loro sito: http://www.gastrofili.it/photo by:http://www.gastrofili.it/

lunedì 8 giugno 2009

18-19 luglio 2009 - Dal Rifugio Contrin al Rifugio Falier – Giro del Sasso Vernale

photo by: http://www.paretiverticali.it
Con questo lungo ed impegnativo percorso effettueremo la traversata in quota del massiccio Vernale-Ombretta salendo alla cima orientale di Ombretta (mt. 3011) al centro di uno straordinario panorama circolare. Pernottamento presso il rifugio Falier al cospetto della parete sud della Marmolada. I posti prenotati in rifugio sono limitati (10)

E’ indispensabile l’iscrizione! Per informazioni e iscrizioni:
Enrico Bergamini tel 339 7763285 – Lucano Mozzo tel 329 6478906
Quota d’iscrizione non soci: 3 Euro.
I posti in rifugio disponibili sono limitati!

Luogo e ora di partenza: Verona – Parcheggio casello Verona Sud: ore 7.00
Attrezzatura indispensabile:
Giacca a vento, berretto, guanti, zaino, scarponi o pedule
pranzo al sacco per il pranzo di sabato e domenica
è prevista la mezza pensione al Rifugio Falier (comprende cena-pernottamento-prima colazione)

Difficoltà: EE - Escursionisti Esperti - escursione non difficile, ma richiede un minimo allenamento per i dislivelli da percorrere

Descrizione percorso:
PRIMO GIORNO: Da Dèlba (Alba di Canazei, mt. 1.517) si sale al rif. Contrin a mt. 2016 (ore 2.00) da cui si prende a destra il sentiero n. 607. Superati alcuni ruscelli e il bancone roccioso dei Lastei de Contrin si giunge ad un pianoro e da qui, prendendo a sinistra, (a destra inizia il sentiero n. 609 per il Passo Pasché) si sale tra due valloncelli lambendo i ghiaioni che fasciano la base di imponenti pareti. Ci si sposta verso destra percorrendo il fondo del vallone fino ad un piastrone lasciando il sentiero n. 607 per andare a sinistra sul sentiero n. 612. Dopo un tratto pianeggiante ci si alza di quota con due tornanti disegnati nei ghiaioni che scendono dal Vernale e con lunga diagonale si esce al Passo Ombrettola a mt. 2.868 (ore 3.00; 5.00). Il versante opposto si scende tra ghiaioni fino ai pascoli sottostanti per poi zigzagare attraverso un basso ontaneto ed andare infine sul pianoro verso il rifugio Falier a mt. 2.074 (ore 1.15; 6.15).
SECONDO GIORNO: Presso il rifugio Falier si imbocca il sentiero n. 610 che porta al Passo Ombretta a mt. 2.702. Gli stretti tornanti iniziali lasciano il posto ad una comoda strada di guerra cui segue un faticoso tratto finale attraverso gli sfasciumi sommitali (ore 2.00). La cima di Ombretta si raggiunge prendendo a sinistra su un sentiero di nere rocce laviche, si passa accanto al bivacco “del Bianco” per rimontare quindi il crinale in parte attrezzato. Si entra in un vallone detritico che si risale fino alla cresta che si segue verso sinistra fino alla croce in ferro posta sulla vetta (ore 1.45 da aggiungere ai tempi indicati successivamente per andare e tornare al Passo Ombretta). Da qui si discende nella Val Rosalia su comodo sentiero che percorre il versante destro del vallone e con stretta serpentina si vince un ripido pendio che via via si addolcisce si giunge al rifugio Contrin a mt. 2.016 (ore 1.00; 3.00) da dove si scende a Dèlba a m. 1.517 (ore 1.15; 4.15).

mercoledì 3 giugno 2009

Le fiabe della Lessinia

estratto da http://www.lefalie.it/Iniziative/Le-fiabe-della-Lessinia/Le-fiabe-della-Lessinia_0_75.html:
"..Le Falìe di Velo Veronese presentano Le Fiabe della Lessinia. Un libro illustrato e un CD con le antiche storie dei filò dei Monti Lessini Veronesi. Nove fiabe, scritte da Attilio Benetti e da Alessandro Anderloni, con le illustrazioni di Amaranta De Francisci, in un libro a colori di 72 pagine. Allegato al libro un CD audio con le storie da ascoltare, interpretate dalle voci de Le Falìe di Velo Veronese e con la partecipazione di Roberto Puliero. Sono le storie tramandate oralmente da secoli, portate sulle montagne della Lessinia da continue migrazioni di popoli provenienti dal Nord. Racconta delle fade, le misteriose ragazze che, maledite da San Carlo Borromeo a Concilio di Trento, abitano le caverne dei Monti Lessini; di orchi, quelli cattivi e quelli burlévoli; di contrabbandieri, di mendicanti, di gente povera.Un viaggio nella fantasia e nel mistero, per i bambini e per quei grandi che non hanno mai smesso di sognare..."
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lunedì 1 giugno 2009

Michele Tale: MOSTRE PERSONALI di pittura - 2009

Michele Tale è appassionato musicista e pittore, soprattutto di Lessinia. Espone ad Erbezzo dal 21 al 27 Luglio 2009 e a Boscochiesanuova dal 3 all'8 di settembre. Estratto da http://nuke.talemichele.it/:
" L’opera è dedicata ai paesaggi di quella parte di territorio veronese che cinge a nord l’intera provincia e si affaccia sulla valle dell’Adige.
…. l’altopiano dei Monti Lessini, appare ai piu', abbastanza monotono, con rara vegetazione sulle sommità ,ma fermarsi in quei luoghi ,camminare nella solitudine dei silenzi e dei profumi , rafforza la serenità e gioia dell'essere .
Pascoli, architetture rurali in simbiosi col paesaggio, un’intima solitudine che pervade i luoghi e ci aiuta a riflettere…… ecco…… è questo che vorrei vi accompagnasse durante la visita del sito.
"