martedì 30 giugno 2009

da www.larena.it: In quota rimane l'insidia della neve

photo by: www.summitpost.org
"Neve, neve e poi ancora neve. Sulle montagna l'inverno non ha tenuto conto del calendario e mai come quest'anno la data di apertura della stagione escursionistica è apparsa una mèta quasi inarrivabile, procrastinata nevicata dopo nevicata. Ma poi, finalmente, è giunto il caldo a sciogliere le masse nevose. E ora i rifugi sono aperti e (quasi) tutti i sentieri sono agibili, pur con le dovute precauzioni.«Nelle conche esposte a nord e in particolar modo negli alti circhi glaciali del versante occidentale del monte Baldo o nelle buse e nei canaloni del Carega», avverte il responsabile del Soccorso alpino di Verona, Marco Vignola, «persistono accumuli di neve in alcuni punti superiori ai tre metri. E si tratta in molti casi di neve dura che, laddove è ripida, deve essere affrontata con calzature e attrezzatura, vale a dire scarponi, piccozza e ramponi. Pochi giorni fa abbiamo recuperato sul Baldo una escursionista che, dopo una scivolata su una lingua di neve, sbattendo contro una roccia si è rotta un ginocchio. E gli è andata bene: se scivolava a testa in giù poteva spaccarsi la testa!». Alle abbondanti nevicate invernali, infatti, sono seguite non meno abbondanti precipitazioni primaverili accompagnate da valanghe. Non vi sono state conseguenze per le persone ma, come è stato segnalato già su queste pagine, in molte zone a farne le spese è stata la sentieristica, che dovrà essere ora ricontrollata...."

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