domenica 27 gennaio 2013

valeva la pena di aspettare tanto..

..dopo tanti anni di attesa, si sono create le giuste combinazioni di eventi per una meravigliosa ciaspolata notturna !
:) assenza di vento
:) temperatura discreta, "solo" -4 a Camposilvano
:) luna piena e cielo sgombro di nuvole
:) e ultimo, ma importante..una bella compagnia
sabato 26 gennaio 2013 ci siamo trovati (quasi 40 fra soci/amici) a Camposilvano abbiamo percorso il crinale verso la conca dei Parpari e siamo scesi nella valle delle Sfingi.
Percorso affascinante in una luce lunare quasi irreale, bello !

Vi aspettiamo alle prossime ciaspolate, grazie a tutti i partecipanti e bravissimi soprattutto i bimbi !




giovedì 24 gennaio 2013

sabato 19 gennaio 2013

Prada .. sempre garanzia di scialpinismo di LUSSO !

18 gennaio 2013
eravamo partiti pieni di belle speranze..si parlava di 60 cm di neve fresca, che sul baldo, lato prada è una garanzia di indimenticabili discese.
saliamo in un paesaggio unico con colori strani e tutto il panorama Adamello Brenta illuminato dal sole, che arriverà da noi più tardi nel pomeriggio.


La neve, nella parte più alta del percorso, fuori dal bosco fino ai rifugio fiori del Baldo e Chierego, è stata "sventata" e accumulata nei canaloni, ci siamo cercati la discesa, fra erba e sassi.
Pazienza ! attendiamo la prossima precipitazione, forse già domenica 20 gen.




giovedì 17 gennaio 2013

Ciaspolando sotto la Luna

Sabato 26 Gennaio 2013
Notturna con le ciaspole in Lessinia

Finalmente è arrivata una bella nevicata in Lessinia e con questa la possibilità di fare un'escursione un po' al di fuori della normalità.
 Sabato prossimo 26 Gennaio la luna sarà al 99% della sua visibilità , pertanto se il meteo sarà clemente potremo sfruttare la sua luminosità per fare una bella ciaspolata nella nostra bella Lessinia.
Partiremo dal parcheggio del museo geo paleontologico di Camposilvano e attraverso sentieri e anche percorsi fuori pista, raggiungeremo la Conca dei Parpari costeggiando la Val Sguerza.
Da quel punto attraverso un percorso al di fuori dei sentieri, cavalcheremo un crinale panoramico con una bellissima vista sul Carega verso nord, mentre verso sud potremo vedere tutte le luci della Pianura Padana. Scenderemo poi a Camposilvano attraversando la fiabesca Valle delle Sfingi ammantata di neve e sotto la luce della Luna.

Luogo e ora di Partenza : Casello Vr sud ore 16.30

Tempi e dislivelli : Il percorso si dovrebbe fare in circa 2 ore e mezza e il dislivello totale si aggira sui 300 mt.
Stiamo anche valutando di poterci fermare a mangiare al termine dell'escursione presso l'agriturismo che c'è a Camposilvano in quanto si trova proprio al termine della nostra escursione, per cui chi è interessato ce lo faccia sapere per tempo per poter prenotare i posti .

Per chi è sprovvisto delle Ciaspole, l'associazione ne ha qualche paio a disposizione previa prenotazione e con il costo per il noleggio di 10€. ENTRO GIOVEDI' 24 GENNAIO


Attrezzatura: consueta per escursionismo invernale
>> sconsigliamo i doposci, potrebbero non entrare nell'attacco delle ciaspole.
>> potrebbe essere utile una pila (meglio se frontale)
>> bastoncini, anche quelli da sci vanno bene

Per informazioni ed iscrizioni contattare : 
Mozzo Luciano  3296478906
Gianni Morandini  3485290404
adm91blog@gmail.com

venerdì 11 gennaio 2013

Gita Monte del Passo del 13 gennaio 2013 NEWS

Causa maltempo previsto per domenica 13 gennaio, la gita a Monte del Passo è rinviata.
In base alle precipitazioni nevose dei prossimi giorni, che sembrano essere più copiose sulla Lessinia che non in Alto Adige, valuteremo se recuperare la gita al Monte del Passo domenica 27 gennaio, oppure se lasciare la già programmata ciaspolata notturna di sabato 26 gennaio, a Camposilvano.

Presto daremo notizie. Riassumendo:
- sabato 26 gennaio CampoSilvano, valle delle sfingi
oppure
- domenica 27 gennaio monte del Passo

La gita delle due che non verrà fatta, sarà recuperata successivamente!

Da Marco:LA VIDA QUE VENDRA’

gennaio 10th, 2013 by marco.demo
Arrivo all’aereoporto di Buenos Aires sotto un forte temporale e per andare in città prendo il bus n°45. Salgo, il bus parte ma il biglietto costa 3 pesos e la macchinetta dei biglietti a bordo accetta solo monete. chiedo al conducente cosa fare e lui mi guarda con aria imbecille. Un passeggero che mi vede in difficoltà me e la mi a mocilla, mi chiede quanto mi serve.
” 1 peso” gli dico, e lui me lo passa con un sorriso.
“da dove vieni mi chiede?”
” da Italia” rispondo
“a ma sei italiano, come me!”
Ci mettiamo a parlare, piu’ che altro è lui che ha voglia di parlare e mi racconta che, si, anche lui 20 anni fa è stato in Patagonia e che non c’era nulla, si faceva perfino fatica a trovare da dormire.
L’autobus n°45 impiega ca 1 ora per arrivare dove devo scendere io. Nel frattempo chiacchiero piacevolmente con l’italo-argentino.
Domani ho il volo di rientro in Italia e cosi decido che questa sera si fa festa. Torno nel quartiere di Sant’Elmo, che è quello che mi è piaciuto di più, e mi faccio una seria mangiata di bife de lomo con vino Syrah all’hostaria Brigada. Appese dappertutto ci sono sciarpe e magliette di squadre di calcio di tutto il mondo. Ovviamente tutta una parete è dedicata al pibe de oro con tanto di firme e dediche varie.
Torno in hotel con la pancia gonfia e la testa che mi gira. Faccio il tragitto a piedi perché voglio gustarmi per l’ultima volta la notte di questa città molto viva. le strade sono piene di immondizia e ci sono fogli di carta sparsi ovunque. All’ultimo dell’anno qui usa fare come a Napoli e buttare le cose vecchie dalle finestre, anche le carte degli uffici. I cartoneros si preparano ad affrontare questa notte calda e umida…
Io invece, seguendo un pensiero di marcomotta, faccio i conti con la zavorra che ho nello zaino.
Di sicuro con questo viaggio ho fatto spazio, lasciando per strada molti pesi. E ora c’è posto per dei ricordi leggeri.
Il gusto e la morbidezza del bife de lomo che si squaglia in bocca.
El dulce de leche.
L’immondizia per le strade di Buenos Aires.
La simpatia dei tassinari.
L’autobus n°45 che ti porta dappertutto.
La condensa dei condizionatori che ti gocciola sulla testa mentre cammini lungo i marciapiedi.
I maxikiosko che tanto vanno di moda in argentina.
Il quartiere di Sant’Elmo al tramonto.
L’odore dei leoni marini.

La goffaggine dei pinguini di Magellano.

I laghi glaciali della Patagonia.
Gli interminabili viaggi in bus nella pampa.
Il profumo dolce dei prati andini.
Il profilo del cerro Torre.
L’alba sul Fitz Roy.
La vista dalla cima del cerro Masden.
Il peso ingiusto della mocilla.



Il sapore di tabacco dell’erba mate.
L’ospitalità di Noemi.
Le due volte che mi sono ritrovato bagnato fradicio, una per il sudore, l’altra per la pioggia.


Il cielo chiaro a mezzanotte.
Il pranzo alla laguna amarga aspettando un bus che mi riportasse a casa.
El Calafate

mercoledì 9 gennaio 2013

Da Marco: PAINE ARROSTO e ....MALTEMPO PATAGONICO

le torri del Paine , dal lago Pehoé - photo by wikipedia
gennaio 8th, 2013 by marco.demo
Mi sveglio e mi domando chi e’ che sta scuotendo la tenda. Poi capisco. Il tempo non promette nulla di buono oggi. Faccio colazione in tenda e mi preparo il mio solito litro di mate per dissetarmi durante il giorno. Per preparare lo zaino e smontare la tenda devo pensare bene a ogni manovra che faccio e a dove e come appoggio le mie cose. Un errore vorrebbe dire farsele portare via dal vento. Faccio fatica a stare in piedi ma alla fine vinco io e lo zaino e’ pronto e parto. In alto sta nevicando, lo si vede, ma qui in basso, a parte il forte vento fa caldo. L’aria e’ profumata di dolce. Aroma di prati fioriti. Dopo 2 ore arrivo al passo che separa il Cuernos dal campamento Torres. Appena cambio versante comincia a piovere. Anzi no, e’ il diluvio. I sentieri sono torrenti di fango. Arrivo presto al Torres e mi sento bene. Ho percorso 11 Km e decido di non fermarmi ma di salire direttamente al refugios chileno che e’ 5 Km piu’ aventi nella valle delle torri del Paine. Non si vede nulla. Arrivo al rifugio e mi riparo subito sotto alla tettoia riservata a quelli che campeggiano. sono fradicio. Mi cambio e mi faccio da mangiare. Mangio molto perche’ mi rimangono da percorrere altri 4 Km per arrivare la campamento alla base delle torri. nel frattempo continua a piovere e comincia ad arrivare gente. Sono tutti bagnati fradici e si preparano per campeggiare qui questa notte. Io aspetto per vedere se il tempo migliora. Dopo 2 ore sotto la tettoia ci saranno 40 persone che si pestano i piedi l’una con l’altra. Come mi manca la solitudine di El Chalten. Non ne posso piu’, faccio lo zaino e me ne torno a baita. A Puerto Nadales ci sara’ mamma Noemi ad accogliermi. Torno al Torres, 5 Km. Poi proseguo per la strada sterrata che conduca alla Laguna Amarga, l’ingresso del parco dove parto gli autobus. sono altri 7.5 Km.
arrivato finalmente a destinazione trovo riparo sotto un0altra tettoia dove si sono gia’ sistemati 2 australiani e 4 spagnoli. Sono le 17.00, l’autobus passera’ alle 19.30 e ho fame. Ho camminato per 30 Km oggi. Tiro fuori tutto quello che ho da mangiare e comincio a cucinare per tutti. Pancetta e formaggio fuso in padella. Pomodori e wurstel. Pane e salame. Sono tutti felici.
Arrivo dalla Noemi che sono le 22.00 e per fortuna nell’ostello c’e’ posto anche per me. Ho una camera tutta per me. Quanto ho sognato questa doccia. Mi preparo una tisana mentre fuori piove ancora a dirotto.

PAINE ARROSTO
gennaio 8th, 2013 by marco.demo
Il bus impiega 4 ore per arrivare da Puerto Nadales all’ingresso del parco, che e’ a pagamento. Poi prosegue per un’altra ora fino al lago Pehoe dove scendo per salire su un aliscafo che mi porta al lodge Paine grande.
Mangio con calma e verso le 14.00 parto in direzione del campamento Cuernos. sono 12 Km e 5 ore di marcia. Diciamo la verita’: e’ dura competere con la bellezza delle nostre alpi e, devo ammetterlo, il Paine perde. Se poi aggiungiamo che qui e’ andato tutto arrosto piu’ volte negli ultimi anni, che sci sono rifugi e quindi e’ molto turistico, che c’e’ pieno zeppo di gente, non si puo’ proprio parlare di patagonia selvaggia. Insomma una delusione. Ho camminato per ore in una boscaglia incenerita, che sembrava essere in una rosticceria tanto era forte l’odore di bruciato.
Piazzo la tenda in mezzo a mille altre, mi faccio da mangiare quanto piu’ posso per alleggerire lo zaino e faccio conversazione con chi capita. Chileni, inglesi, australiani, danesi , tedeschi, olandesi, francesi, americani e un italiano. Io. Domani sveglia presto, devo forzare una tappa perche’ i giorni a disposizione sono contati. Voglio raggiungere il campamento alla base delle torri del Paine. 9 ore e 18 Km di saliscendi.

Da Marco: MENO INTERNET E PIU’ CABERNET, ISRAELE, CHILE, PAINE E VENTO PATAGONICO

gennaio 7th, 2013 by marco.demoSapete com’e': un viaggio non si puo’ dire veramente tale se non succede qualche imprevisto che scombina tutti i programmi. E succede sempre, presto o tardi. Allora si mescolano le carte e si improvvisa.
Prendo il bus che mi portera’ a Puerto Nadales, Chile, alle 8.30. Direzione sud della patagonia. Mi addormento subito ma dopo 2 ore di viaggio mi sveglio. Siamo in piena pampa e in balia del vento.Il bus ondeggia paurosamente, come una barca in mezzo alle onde del mare in burrasca. Non e’ piu’ possibile dormire per me. Dopo 3 ore arriviamo alla frontiera con in Chile. Alcune informazioni:
- In Israele c’e’ la guerra
- Tra Argentina e Chile non corre buon sangue
- Gli autobus in argentina sono sempre in ritardo
Ci impieghiamo 1 ora abbondante a passare i controlli della frontiera e arriviamo a Puerto Nadales alle 15.00. Alle 14.30 avrei avuto la corrispondenza per il trasferimento al parco delle torri del Paine che distano altri 150 Km.
Non ho soldi, vago per il paese in cerca di un bancomat. se in Argentina era difficile, qui lo e’ ancora di piu¡. Appena ho dei soldi in tasca guardo il biglietto del bus cercando di non farmelo strappare dalle mani dal vento. C’e’ un indirizzo scritto sopra: Jose’ Maria, avenida Esmeralda 869. Chiedo informazioni e trovo l’indirizzo. Entro in una baracca di legno e lamiere. Dentro e’ sorprendentemente accogliente e trovo una signore, Noemi. Le dico che hp perso il bus. Non c’e’ problema mi dice lei. Questa notti ti fermi qui a dormire e domani mattina parti con il primo delle 7.30. Sorrido, questa e’ una agenzia viaggi che fa anche da ostello.
Attraversiamo il salotto e mi porta lla camera, la 116. Entriamo e da sotto un fagotto di coperte buttate su un letto emerge una testa che emette un suono incomprensibile. Noemi, come se nulla fosse, chiede al fagotto: “tutto bene? ti senti male?”. il fagotto risponde di no e lei: “sono le 4 che cosa fai ancora a letto ?”. Questo e’ il tuo letto mi dice e se ne va.
Faccio amicizia con il fagotto. Si chiama Mattan e viene da Israele. E’ approdato qui ieri, di ritorno dal giro completo del massiccio del Paine. Sono 7 giorni di trekking in completa autonomia. Ci credo che e’ ancora a letto, penso. Mattan mi dice che andra’ in cucina a mangiare qualcosa. Sistemo le mie cose e lo raggiungo. Mi chiede cosa sto mangiando e gli rispondo che e’ una lunga storia, che ho conosciuto una ragazza a El Calafate e che quello che sto mangiando sono gli avanzi della pizza di ieri sera. Lui mi guarda per nulla sorpreso e mi dice: “Chi non ha conosciuto una ragazza a Calafate?”.
Domando cosa fa in Chile e mi spiega che ha appena finito i 3 anni di servizio nell’esercito e che tutti , nel suo paese, dopo questi 3 anni non ne possono piu’ di ricevere ordini e quindi spendono la paga, 10.000$, andando in giro per il mondo. Chi in India, chi in Australia e chi in sud america.. Stiamo ancora parlando che Noemi entra in cucina con 6 ragazze israeliane della stessa eta’ di Mattan. Noemi e’ come una grande mamma che organizza i trasferimenti di tutti quelli che vanno e vengono. Mattan mi dice che e’ strano, non conosce le ragazza. In tra anni di esercito, mi dice, prima o poi si conoscono tutti. Si crea una specie di fratellanza. Finisco di mangiare e poi esco a fare 2 passi in questo paese di baracche in lamiera flagellata da vento. meta’ sono ostelli per viaggiatori. Tornando all’ostello mi fermo al supermercato e mi compro una bottiglia di Cabernet. Devo tirare sera e mi piazzo nel salotto a bermi con calma la bottiglia e fumare sigarette. Sono insaccato nel divano e davanti a me c’e’ un tavolino con elefante dalla proboscide sollevata. Dicono che cos’ porti fortuna. C’e’ anche un albero di natale con appeso un biglietto di auguri con foto di facce di persone con scritto: ISRAEL.
Passano vari personaggi per il salotto e sono l’unico italiano. Poi arriva anche Mattan, parliamo per 2 ore filate, finendo insieme la bottiglia.
Volevo percorrere il trekking ovest del Paine ma, avendo perso un giorno, decido per il percorso in senso contrario: da ovest verso est.
Non posso scrivervi oggi perche’ in questo paese internet oggi non funziona. Fuori il vento sembra essersi calmato. Sono in un luogo magico, decisamente affascinante e sono contento di essermi arenato qui per una notte. Sono le 22.38 e il sole deve ancora tramontare. Esco a fumarmi l’ultima sigaretta e penso: meno internet e piu’ cabernet.

martedì 8 gennaio 2013

Da Marco: AMORES PERROS

Il colectivo che mi trasporta a El Calafate parte alle 7.30 da El Chalten.
Mi alzo senza far rumore per non svegliare i miei compagni di stanza. Attraverso a piedi il paese ancora addormentato fino al terminal dei bus.
La strada che collega Calafate a Chalten percorre le sponde del lago argentino per poi seguire il corso del rio Fitz Roy. Sono 3 ore di viaggio.
Arrivato a Calafate faccio colazione e telefono a casa. il locutorio e' proprio davanti al bar dove lavora Pamela. Ieri da Chalten sono entrato in una agenzia viaggi e ho chiesto di chiamarla per dirle che sarei tornato in mattinata. Ma non aveva risposto.
Devo trovare da dormire, esco dal locutorio e mi fumo una sigaretta. In quel momento Pamela esce dal bar e mi vede, mi saluta. sono sull'altro lato della strada e le vado incontro, mi dice che termina di lavorare alle 16.00. La aspettero' nel bar di fianco. 
Mentre  cerchiamo di comunicare e conoscerci meglio ci sorridiamo. Ci sono 2 cani randagi che ci ronzano intorno. Uno dei due si accovaccia sotto al tavolino dove siamo seduti in attesa di cibo. Fumiamo insieme gustandoci l'incontro tra uno scroscio di pioggia e un bagno di sole.
"Pamela, come si chiamano i cani randagi?" le chiedo
"perros".
mi viene in mente un film di Inarritu. credevo che perros significasse perduto.
Mi invita a casa sua. La seguo in cucina mentre scalda una brocca di acqua e prepara un mate con lo zucchero. Mi spiega che in Argentina usa cosi. Si beve insieme dalla stessa cochida, un sorso a testa. si passa del tempo insieme a charlar.
Mentre si fa una doccia guardo la finestra. Un vento freddo sposta le tende per fare spazio ad un sole violento che invade la stanza.

domenica 6 gennaio 2013

Venerdì 11 gennaio 2013 a Bovolone..gli amici della montagna incontrano Soci ed Amici..

...presso Corte Salvi (ex sede municipio) a Bovolone alle ore 21.
Sarà l'occasione per mangiare insieme una fetta di pandoro e bere un bicchiere di vino, verranno proiettate le foto delle gite 2012.
Sarà presentato il nuovo calendario escursioni 2013 e sarà possibile rinnovare la tessera per l'anno 2013.
Vi aspettiamo !
Il direttivo AdM

giovedì 3 gennaio 2013

mercoledì 2 gennaio 2013

da Marco: LAVANDERIA TORRE

IL CERRO TORRE - photo by wikipedia
30-31, 2012, IO, LA MOCILLA E L’ERBA MATE

gennaio 2nd, 2013 by marco.demo

Mi sveglio presto e mi gira la testa. Ieri sera al bar dove lavora la Pamela, sull’onda dell’entusiasmo, devo avere esagerato con il Malbec. Scendo per la colazione ma faccio fatica a bere anche un succo d’arancia. Mi sforzo e prendo un pasticca per il mal di testa.
Il Pullman per El Chalten parte alle 8.00. Piove a dirotto e c’e’ nebbia. Mi addormento immediatamente. Mi sveglio solo quando ci fermiamo al parcheggio dell’amministracion del Parco de los Glaciers. Sono passate 3 ore. Ci fanno scendere tutti perche’ per entrare nel parco e’ obbligatorio passare dal centro visitatori e fare mezz’ora di corso su come ci si deve comportare nel parco. Gli alpinisti si devono registrare e hanno un permesso di 30 giorni.
Sono l’unico italiano. Ci dicono subito che siamo molto fortunati: nei prossimi 3 giorni e’ previsto tempo splendido con calma totale di vento. Ci danno le cartine dei sentieri e ci spiegano tempo e percorsi. Bene, intanto fuori piove a dirotto.
Mi carico la mocilla sulle spalle. Da oggi i suoi 18 Kg non mi lasceranno un minuto. Attraverso il paese e imbocco il sentiero per il campamento De Agostini, ala base del cerro Torre. Sono 10 Km e arrivo presto. Sono stanco la mocilla fa penare. Mangio con calma, fuori dalla tenda perche’ ha smesso di piovere e c’e’ un po’ di sole. Ne approfitto per fare quattro passi sulla morena della laguna Torre. Si tratta di un lago dove di riversa il ghiacciaio che scende dal cerro Torre. C’e’ nebbia e ricomincia a piovere. Scendo veloce alla tenda e vado subito a letto. Domani sveglia alle 5.00.
Mi sveglio che e’ gia’ chiaro. Non faccio colazione e parto subito per il bivacco Maestri, un balcone panoramico davanti al Torre. Dista 4 Km.
Mi sono domandato piu’ volte durante il giorno quali emozioni abbia provato questa mattina.. E’ difficile descrivere questi luoghi e la luce che c’e’ qui. So solo che ero felice e nonostante la solitudine piu’ assoluta ho provato una gioia intensa.
La giornata si mantiene bella e mi trasferisco al campamento Poincenot, alla base del Fitz Roy, seguendo il sentiero Madre e Hija. Sono 12 km di mocilla, dopo gli 8 di questa mattina.
Arrivo stanco e passo il pomeriggio a riscaldarmi al sole lungo il toreente rio blanco. La testa e’ vuota. Non ho nulla da dire.

LAVANDERIA TORRE
gennaio 2nd, 2013 by marco.demo
Sono le 5.00 e sto attendendo l’alba del primo giorno 2013. La croce del sud indica dove sorgera’ il sole. A queste latitudini la terra gira meno veloce e tutto scorre piu’ lento. L’alba e i pensieri sono piu’ lunghi. Gli astri si comportano in modo strano. Il sole e la luna compiono traiettorie nuove per me. Il sole sorge e tramonta quasi dala stessa parte e la luna corre veloce.
Sono sul belvedere della laguna de Los tres, 400 metri piu’ in alto del campamento. I tre sarebbero nell’ordine …, il cerro Poincenot e il cerro Chalten. Le torri di granito si incendiano mentre qui in basso e’ ancora buio. Non c’e’ un filo di vento. Passano due ore e credo che questo sia il luogo piu’ bello dove sono stato.
Mi decido. Anche se sono solo mi dirigo verso la cima del cerro Madsen. Dopo 2 ore e 800 metri di dislivello sono in cima. Le torri sembra quasi di toccarle e dall’altro versante ammiro i seracchi del ghiacciaio Piedras Blancas, che entra 1000 metri piu’ in basso direttamente in un bosco di lengas.
Mi scopro a immaginare di aiutare con il dito i molti alpinisti impegnati a salire le ripide pareti che ho davanti. Rimango almeno 1 ora sul cocuzzolo di questa cima. Mi attendono almeno 14 km e 1400 metri didiscesa dino a El Chalten. Finisco il beverone di mate e parto.
Approdo a Chalten piuttosto provato. Fa un caldo infernale e non tira una bava d’aria. Devo cercare dove dormire, ma prima devo dissetarmi. Questo paese sembra un avamposto di frontiera ed e’ cosi’ che al primo bar che incontro faccio subito amicizia con dei brasiliani ubriaconi. Sono seduti come se niente fosse sotto il sole cocente. Mi lasciano andare solo dopo avermi fatto bere due litri di cerveza.
Trovo alloggio all’ostello Auberge Patagonia. Sistemo le mie cose e tiro fuori dallo zaino tutto quello che puzza. Faccio una doccia. Lavo i vestiti. Esco per stenderli al sole del pomeriggio. Si e’ alzato il vento.
Avete mai steso un paio di mutande con il cerro Torre sullo sfondo?