mercoledì 2 gennaio 2013

da Marco: LAVANDERIA TORRE

IL CERRO TORRE - photo by wikipedia
30-31, 2012, IO, LA MOCILLA E L’ERBA MATE

gennaio 2nd, 2013 by marco.demo

Mi sveglio presto e mi gira la testa. Ieri sera al bar dove lavora la Pamela, sull’onda dell’entusiasmo, devo avere esagerato con il Malbec. Scendo per la colazione ma faccio fatica a bere anche un succo d’arancia. Mi sforzo e prendo un pasticca per il mal di testa.
Il Pullman per El Chalten parte alle 8.00. Piove a dirotto e c’e’ nebbia. Mi addormento immediatamente. Mi sveglio solo quando ci fermiamo al parcheggio dell’amministracion del Parco de los Glaciers. Sono passate 3 ore. Ci fanno scendere tutti perche’ per entrare nel parco e’ obbligatorio passare dal centro visitatori e fare mezz’ora di corso su come ci si deve comportare nel parco. Gli alpinisti si devono registrare e hanno un permesso di 30 giorni.
Sono l’unico italiano. Ci dicono subito che siamo molto fortunati: nei prossimi 3 giorni e’ previsto tempo splendido con calma totale di vento. Ci danno le cartine dei sentieri e ci spiegano tempo e percorsi. Bene, intanto fuori piove a dirotto.
Mi carico la mocilla sulle spalle. Da oggi i suoi 18 Kg non mi lasceranno un minuto. Attraverso il paese e imbocco il sentiero per il campamento De Agostini, ala base del cerro Torre. Sono 10 Km e arrivo presto. Sono stanco la mocilla fa penare. Mangio con calma, fuori dalla tenda perche’ ha smesso di piovere e c’e’ un po’ di sole. Ne approfitto per fare quattro passi sulla morena della laguna Torre. Si tratta di un lago dove di riversa il ghiacciaio che scende dal cerro Torre. C’e’ nebbia e ricomincia a piovere. Scendo veloce alla tenda e vado subito a letto. Domani sveglia alle 5.00.
Mi sveglio che e’ gia’ chiaro. Non faccio colazione e parto subito per il bivacco Maestri, un balcone panoramico davanti al Torre. Dista 4 Km.
Mi sono domandato piu’ volte durante il giorno quali emozioni abbia provato questa mattina.. E’ difficile descrivere questi luoghi e la luce che c’e’ qui. So solo che ero felice e nonostante la solitudine piu’ assoluta ho provato una gioia intensa.
La giornata si mantiene bella e mi trasferisco al campamento Poincenot, alla base del Fitz Roy, seguendo il sentiero Madre e Hija. Sono 12 km di mocilla, dopo gli 8 di questa mattina.
Arrivo stanco e passo il pomeriggio a riscaldarmi al sole lungo il toreente rio blanco. La testa e’ vuota. Non ho nulla da dire.

LAVANDERIA TORRE
gennaio 2nd, 2013 by marco.demo
Sono le 5.00 e sto attendendo l’alba del primo giorno 2013. La croce del sud indica dove sorgera’ il sole. A queste latitudini la terra gira meno veloce e tutto scorre piu’ lento. L’alba e i pensieri sono piu’ lunghi. Gli astri si comportano in modo strano. Il sole e la luna compiono traiettorie nuove per me. Il sole sorge e tramonta quasi dala stessa parte e la luna corre veloce.
Sono sul belvedere della laguna de Los tres, 400 metri piu’ in alto del campamento. I tre sarebbero nell’ordine …, il cerro Poincenot e il cerro Chalten. Le torri di granito si incendiano mentre qui in basso e’ ancora buio. Non c’e’ un filo di vento. Passano due ore e credo che questo sia il luogo piu’ bello dove sono stato.
Mi decido. Anche se sono solo mi dirigo verso la cima del cerro Madsen. Dopo 2 ore e 800 metri di dislivello sono in cima. Le torri sembra quasi di toccarle e dall’altro versante ammiro i seracchi del ghiacciaio Piedras Blancas, che entra 1000 metri piu’ in basso direttamente in un bosco di lengas.
Mi scopro a immaginare di aiutare con il dito i molti alpinisti impegnati a salire le ripide pareti che ho davanti. Rimango almeno 1 ora sul cocuzzolo di questa cima. Mi attendono almeno 14 km e 1400 metri didiscesa dino a El Chalten. Finisco il beverone di mate e parto.
Approdo a Chalten piuttosto provato. Fa un caldo infernale e non tira una bava d’aria. Devo cercare dove dormire, ma prima devo dissetarmi. Questo paese sembra un avamposto di frontiera ed e’ cosi’ che al primo bar che incontro faccio subito amicizia con dei brasiliani ubriaconi. Sono seduti come se niente fosse sotto il sole cocente. Mi lasciano andare solo dopo avermi fatto bere due litri di cerveza.
Trovo alloggio all’ostello Auberge Patagonia. Sistemo le mie cose e tiro fuori dallo zaino tutto quello che puzza. Faccio una doccia. Lavo i vestiti. Esco per stenderli al sole del pomeriggio. Si e’ alzato il vento.
Avete mai steso un paio di mutande con il cerro Torre sullo sfondo?

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