venerdì 28 marzo 2008

Bovolone: L'ambiente in gioco.... città in festa !

Riceviamo dall'Associazione GEA di Bovolone:
in collaborazione con altre associazioni ed enti bovolonesi propone una "quattro giorni" di attività per grandi e piccino dove il tema ricorrente sarà l'ambiente...
Giovedì 3 e Venerdi 4 aprile (mattina dalle 8.30 alle 12.30)
Laboratori didattici a cura dell’associazione Gea Onlus, per alunni delle scuole elementari e medie

Eureka a Colori sarà a disposizione, su prenotazione, per visita e laboratori presso il villaggio preistorico – Valle del Menago
Giovedi 3 aprile ore 21 – Film presso il Cinema “Astra”
Film: “Una Scomoda Verità”
- Un'opera che va vista perché riguarda tutti. Al Gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e risposte alla domanda su come affrontare il riscaldamento globale del pianeta.
Presso il Cinema Parrocchiale
Sabato 5 aprile ore 15.00 - “L’Albero per ogni nato”
Le famiglie dei bambini nati nel 2007 pianteranno in Valle l’ albero del proprio bimbo.
Ass. Valle del Menago, Coop. Il Giardino, Scout AGESCI
Domenica 6 aprile mattina: giro in bicicletta:
Partenza ore 10.00 dal Piazzale Mulino. Passando da via Crosare e via San Giovanni si arriva alla Pieve. Visita del Battistero e ritorno da via Saccavezza, passando dalla Valle e fermandoci dove avviene la piantumazione degli alberi dei bambini nati nel 2007 ad opera dell’Ass. Valle del Menago, Coop. “Il Giardino” . Organizza la ProLoco Bovolone.
Domenica 6 aprile (dalle 15.00 alle 17.30) - Si gioca!!!!
Costruiamo gli aquiloni e altri giochi. Ass.ne Gea Onlus
Il “LUDOBUS” Un bus di giochi con i quali giocare a cura dell’associazione culturale RidoRidò
Giretto sul cavallo Vento. L’associazione “Campa a cavallo” inoltre presenterà i corsi di equitazione
Visita del villaggio preistorico della Valle del Menago a cura dell’ass. Valle del Menago e/o Eureka a colori
Possibilità di provare a tirare con l’arco nella zona degli arceri. Ass. Arceri

L'occhio del geografo sulla montagna: scatti e pensieri di Eugenio Turri

Estratto dal Portale del Comune di Verona
" Sabato 29 marzo, alle ore 13.00, presso la Sala Nervi della Biblioteca Civica di Verona si terrà l'inaugurazione della mostra dedicata ad Eugenio Turri "L'occhio del geografo sulla montagna: scatti e pensieri di Eugenio Turri", ideata e realizzata da Lucia Turri, curatrice dell'eredità Turri, e prodotta dal Film Festival della Lessinia, in occasione della XIII edizione.
foto TURRI
La mostra durerà fino a sabato 3 maggio 2008 e sarà visitabile durante gli orari di apertura della Biblioteca. L’inaugurazione si terrà a conclusione di una giornata di studi a lui dedicata dal titolo "Nel segno del paesaggio : in ricordo del m.e. Eugenio Turri", organizzata dall’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere.
La mostra ospita 24 immagini, accompagnate da testi, realizzate dal noto geografo veronese durante alcuni dei suoi più bei viaggi in diverse regioni montuose del mondo. Attraverso questo percorso i visitatori possono avvicinarsi e comprendere la concezione che Turri ha sviluppato della fotografia, che la curatrice della mostra riassume con queste parole: “egli non valutava mai una foto con pure finalità estetiche, ma considerava un’immagine tanto più “bella” quanto più ricca di segni ed elementi utili a interpretare un paesaggio e la società che lo ha prodotto”.
Della mostra è stato realizzato anche un catalogo, realizzato da Cierre edizioni, in vendita nelle librerie di Verona. "
Informazioni e contatti: Biblioteca Civica tel 045 8079700 bibliotecacivica.eventi@comune.verona.it
Dove: Biblioteca Civica - Vicolo San Sebastiano 3 Verona
Mostra fotografica dal 29 marzo al 3 maggio 2008 in Sala Nervi
Ingresso libero

mercoledì 26 marzo 2008

EVEREST..tutti giù dalla montagna

Le tragiche notizie di queste settimane sul Tibet si incrociano anche con il mondo dell'alta montagna. Addirittura in un primo momento sembravano sospese le spedizioni nella zona dell'Everest, dal versante tibetano e nepalese.
Motivazione Ufficiale: La China Tibet Mountaineering Association tramite un fax aveva comunicato preoccupazione per l'affollamento delle vie alpinistiche e relative aree e strutture ricettive di fondo valle. Successivamente è stato ristretto il periodo di non accesso dal 1 al 10 maggio. Tutte le spedizioni presenti sull'Everest, versante tibetano e nepalese dovranno scendere dalla montagna e riprendere le attività dopo il 10 di maggio.
Motivazione non ufficiale: Il periodo coincide con il passaggio in alta quota della fiaccola olimpica. C'è un forte timore da parte delle autorità cinesi che la montagna diventi uno scenario di primo piano per il movimento "Free Tibet", e per le organizzazioni che combattono per la liberazione del Tibet e relativi diritti umani.
Si possono trovare interessanti articoli sul sito http://www.planetmountain.com/:

martedì 25 marzo 2008

Da "L'Arena": Parco delle colline lungo il sentiero E5

Da "L'Arena" del 24 marzo 2008:
" L’idea è semplice: conservare anche per le future generazioni una caratteristica del Veronese, la presenza di aree naturalistiche a ridosso della città. Questa realtà, già ridimensionata dal disordinato sviluppo edilizio, deve trovare tutela di legge, se vogliamo salvare il salvabile. Per esempio, la fascia collinare tra Verona e Lessinia. Il momento è questo, perché i Comuni interessati — subito Negrar, tra poco Grezzana — stanno per varare i nuovi piani di assetto territoriale (Pat), le linee-guida dell’urbanistica. Verona ha già approvato il suo Pat e per le colline ha cancellato il parco che era stato previsto dalla precedente giunta. Un ricorso delle associazioni ambientaliste al Tribunale amministrativo regionale è stato respinto, ma la giunta Tosi, pur avendo cancellato il parco («vincoli troppo rigidi»), ha promesso comunque di tutelare il verde e di riallacciare il dialogo con chi vuole difenderlo. Così, alla prima riunione del comitato pro colline istituito dal Comune, i rappresentanti dell’associazione Lessinia Europa hanno rilanciato una proposta che coinvolge anche Negrar e Grezzana. Spiegano Emanuele Napolitano e Tomaso Bianchini: «Il parco delle colline è stato cancellato dal Pat di Verona, ma sulle Torricelle, fino a Montecchio, al confine con Negrar, resta un vincolo di non edificabilità per un’area di circa 3700 ettari, mantenuto dall’attuale amministrazione comunale di Verona. La proposta è di collegare a questa zona 850 ettari del territorio comunale di Negrar per creare una grande area naturalistica che si proietta direttamente nel cuore verde della Lessinia, nelle zone attraversate dal sentiero Europeo E5». Il parco, o come lo si voglia chiamare, dovrebbe prevedere la non edificabilità già sancita sulle colline veronesi: una cautela contro gli abusi legalizzati — che la giunta Tosi di Verona ha detto di non voler più tollerare, promettendo anche demolizioni — come quelli fioriti grazie alla legge regionale sugli «annessi rustici»: villette spacciate per case rurali, garage che per la legge sarebbero fienili e via devastando. «Una percentuale del territorio agricolo di Negrar attorno al 20%, sarebbe così tutelata e preservata nel suo aspetto naturale», concludono Bianchini e Napolitano. «Da 18 mesi lo proponiamo al Comune di Negrar». Il Comune di Verona ha annunciato di voler invitare quelli di Negrar e di Grezzana al prossimo incontro dedicato al futuro delle colline; il sindaco di Negrar, Alberto Mion, accetta sin d’ora l’invito: «La tutela di quest’area verde, una delle poche rimaste, ci interessa sicuramente». Ma la proposta di Lessinia Europa (vincolo di inedificabilità sul 20 per cento del territorio comunale di Negrar) sarà difficile da mandar giù. Anche se Mion garantisce che eventuali concessioni edilizie in collina saranno «solo per vere aziende agricole, e non indiscriminate». Niente villette spacciate per stalle, insomma, «solo effettivi edifici di aziende agricole, adiacenti a case rurali». Il sindaco Mion vorrebbe tanto voltar pagina: basta negrarizzazione del territorio. Ma come si fa a negare all’elettore di «costruire la casa del figlio»? Piergiorgio Tombolan, l’urbanista incaricato di stendere il Pat: «Vietare l’edificazione non è il modo di tutelare il territorio. Se c’è qualche famiglia che presidia la campagna va tutelata almeno quanto gli animali e le piante». Questo finora il tenore del dibattito a Negrar. Ma se la salvezza del paesaggio sta a cuore a tutti — dicono così — questo parco delle colline non affossiamolo prima ancora che sia nato .
Da Avesa a Costanza camminando nel verde.
Il sentiero Europeo E5, reclamizzato come itinerario a piedi «dal lago di Costanza all’Adriatico», in realtà arriva (o parte) ad Avesa, alla fontana del leone, dove un tabellone ne illustra il tracciato lungo 600 chilometri. I segnali che indicano il cammino sono strisce orizzontali rosso-bianco-rosse con la sigla E5 in nero. Chi le segue risale la Val Borago e, avendo gambe e tempo (30 giorni almeno), valica le Alpi e arriva al lago di Costanza attraverso Austria, Germania e Svizzera. Sulle tracce dell’ideatore, Hans Schmidt di Sonthofen, sono migliaia gli escursionisti che hanno percorso per intero il sentiero, dall’inaugurazione avvenuta il 2 luglio 1972. Il tracciato attraversa anche zone rocciose in alta quota, ma non è necessario essere scalatori. Lungo il cammino si può pernottare in rifugi alpini. IL TRATTO VERONESE da Avesa risale la Val Borago (scale artificiali all’uscita dal canyon) fino a Montecchio, poi prosegue sul crinale fino a Schioppo, scende al Ponte di Veja e al Ponte Basasenoci, risale per le contrade Rocca, Portello e Masselli fino a Erbezzo e si inoltra nel Vajo dell’Anguilla per sbucare a Maregge. Da questa contrada sopra Boscochiesanuova il sentiero si snoda nell’Alta Lessinia fino a Malga Parparo di sopra, scende a Giazza lungo la strada delle Gosse e risale il vallone di Campobrun fino al rifugio Scalorbi. Giuseppe Anti
Da "L'Arena" di domenica 23 marzo 2008 "

lunedì 24 marzo 2008

Da "L'Arena": Una base logistica per esplorare «l’Abisso»

L'Arena del 23 marzo 2008:
" L’innovativo ostello sorgerà a Fosse all’interno del vecchio forno Benedetti e ospiterà gli speleologi di tutto il mondo.
Nasce a Fosse, sulle pendici del Corno d’Aquilio, il primo Ostello speleologico veronese e sarà intitolato a Mario Cargnel, fondatore del gruppo escursionistico scaligero Falchi e del Gruppo grotte Falchi Verona, figura di esploratore legato alla storia della Spluga della Preta e alla speleologia veronese e veneta.L’iniziativa è partita dal Gruppo Falchi, presieduto da Sandro Dalle Pezze, e sarà illustrata stasera alle 21 nelle scuole elementari di Negrar, all’interno delle manifestazioni del Palio del Recioto, dove sono allestite anche una mostra dell’archivio storico della Preta e dei Falchi e la mostra «L’acqua che berremo», dedicata al carsismo e alla sua risorsa principe, l’acqua destinata a finire nelle nostre case e minacciata dall’inquinamento. «L’Ostello di Fosse sarà un centro di prima accoglienza e archivio storico della Spluga della Preta», spiega Dalle Pezze, «dedicato principalmente agli speleologi e ricavato dalla ristrutturazione del vecchio forno della famiglia Benedetti che risale al ’500, accanto a un antico “volto barbaro”, come sono chiamati i bassi archi d’ingresso nelle corti e nelle contrade, già segnalato su antichissime mappe». Gli speleologi del Gruppo Falchi hanno preso l’impegno di ristrutturare l’edificio nel rispetto dell’antica architettura: due dei quattro locali del piano terra, con volto a botte, saranno adibiti a cucina e sala da pranzo, con servizi annessi, conservando la struttura del vecchio forno che sarà riattivato. Un’altra stanza, con 15 posti a sedere, sarà riservata alla didattica, predisposta con impianto di videoproiezione a schermo retroilluminato. Al bisogno potrà servire anche per ampliare la sala da pranzo o essere adibita a magazzino provvisorio di prima accoglienza. Nei piani superiori c’è l’intenzione di sistemare gli archivi e lo spazio per le consultazioni, una sala conferenze con 25 posti, vetrine con materiale storico dei «Falchi», un archivio multimediale, una segreteria e un ulteriore servizio igienico. I locali sono previsti polifunzionali per essere trasformati velocemente in spazi per il riposo degli speleologi o in spazi espositivi aperti al pubblico o destinati alla didattica. «L’idea dell’Ostello è nata proprio dal fatto che la Spluga della Preta, una delle cavità in cui è stata scritta la storia mondiale della ricerca e dell’esplorazione in grotta, è a due passi dal centro storico di Fosse», ribadisce il presidente dei Falchi, «e c’era la necessita di una struttura per l’accoglienza dei tanti speleologi che a oltre 80 anni dalla prima esplorazione continuano ad essere attratti dai misteri di quella cavità. Inoltre la disposizione dello spazio ci permette di attrezzarlo anche per la didattica e per l’informazione e di conservare e di mettere a disposizione dei ricercatori, in un luogo storico e intriso di avventura, la ricca documentazione e il molto materiale d’archivio che in questi anni si è accumulato». L’immobile acquistato dal gruppo Grotte Falchi sarà ristrutturato per la maggior parte dei lavori con il concorso di volontari e di donazioni per contenere le spese. «Tutto quest’anno sarà dedicato alla progettazione, alla raccolta fondi e alla stesura dei contratti», annuncia Sandro Dalle Pezze, «e l’anno prossimo saranno fatte le opere murarie, con la speranza di concluderle entro l’estate». (Vittorio Zambaldo) "

giovedì 20 marzo 2008

MOUNTAIN WILDERNESS

Segnaliamo nella sezione "AMBIENTE", l'attivissima associazione internazionale MOUNTAIN WILDERNESS. Pubblichiamo un estratto dalla sezione "chi siamo" dal sito web http://www.mountwild.it/mw/html/home.php :
" Mountain Wilderness è un movimento ambientalista internazionale nato nel 1987 per rispondere con efficacia e tempestività alla pressante domanda di aiuto che le montagne sembrano rivolgere a tutti coloro che le amano davvero.
La "super cordata" internazionale di più di 300 attivisti per chiedere l'istituzione del Parco Internazionale del Monte BiancoMountain Wilderness annovera tra i suoi soci molti dei più famosi alpinisti del mondo, ma non si tratta di un club elitario. Anzi. L'associazione vive ed opera grazie al coinvolgimento entusiasta di tanti appassionati di alpinismo, escursionismo e amore per la natura. Sono costoro che permettono a Mountain Wilderness di portare avanti, senza compromessi le lotte per difendere i grandi spazi della montagna. Gli attivisti di Mountain Wilderness non temono di ricorrere, quando è necessario, anche ad azioni spettacolari e provocatorie, consapevoli che solo riconquistando la capacità di indignarsi e di non accettare il fatto compiuto, sarà possibile conservare e tramandare alle prossime generazioni l'immenso patrimonio che le montagne del mondo da sempre ci offrono. "
L'ultima iniziativa di protesta è del 16 marzo, una manifestazione contro la realizzazione di nuovi impianti da sci nella zona di Fiorentini, Val delle Lanze, Costa d’Agra. E' una zona a cavallo del confine tra Trentino e Veneto, sui territori di Folgaria, Arsiero e Lastebasse.

mercoledì 19 marzo 2008

Sta partendo il calendario primaverile-estivo ADM...

A breve arriverà la nuova scheda gita:
Cima di Rocca Pia - Corno d'Aquilio
escursione programmata per domenica 20 aprile.
Raggiungeremo la panoramica Cima del Corno d'Aquilio (Lessini Veronesi) attraverso un selvaggio sentiero affacciato sulla Val d'Adige e percorrendo l'antico sentiero dello "Scajon", ripida serpentina che ci porterà sull'altopiano e in vista del Corno.
Ci sarà anche l'occasione di affacciarsi su uno degli abissi più famosi al mondo, La Spluga della Preta, diventato famoso anche ai non addetti ai lavori grazie al lungometraggio ABISSO.
Vi aspettiamo numerosi !
la cima del Corno d'Aquilio visto dalla Contrada Coste di Fosse

Centro visitatori Ljetzan-Giazza: Pasquetta partono le escursioni in Lessinia

da "L'ARENA" di Mercoledì 19 Marzo 2008
"Si apre con il giorno di Pasquetta la stagione delle escursioni programmate dal Centro visitatori Ljetzan-Giazza, un ricco calendario di proposte che tradizionalmente comincia il lunedì dell’Angelo con un’escursione gratuita a partire dalla piazza alle 9,30 e che si conclude con minestrone e uova sode gratuite per tutti i partecipanti. Poi seguiranno, da domenica 13 aprile, altre escursioni sempre nei dintorni di Giazza, ma raggiungendo anche i rifugi del Carega, il Plische, Passo Lora, Tambaro, la Valle dei Ronchi, Cima Lobbia e il Monte Terrazzo. Sono tutte uscite con una durata media di sette ore, qualcuna su più giorni e qualcuna anche in notturna. È sempre gradita la prenotazione ai numeri telefonici 045.6536017 oppure 348.2442197, perché le guide ambientali del Centro possano organizzare nel migliore dei modi l’escursione.
Il Centro visitatori Ljetzan-Giazza è legato alla Pro loco e si propone di far vivere ai partecipanti gite con gli esperti accompagnatori delle Piccole Dolomiti e del Parco naturale della Lessinia. «Il trekking eco-culturale è la forma di turismo compatibile con la tipologia territoriale del nostro ambiente», spiegano le guide, «dove proponiamo un modo diverso di camminare che esalta le naturali capacità di ognuno, senza l’assillo dei tempi di percorrenza, osservando piuttosto l’ambiente naturale e le particolarità geologiche, gli aspetti culturali di architettura, folclore e costume V.Z. "

domenica 16 marzo 2008

riportiamo un'interessante iniziativa...

dell'Associazione LIBERAMENTE di Bovolone:
Incontriamoci per pensare
notizia pubblicata in data 14/03/2008 su Rete Civica del Comune di Bovolone
" Primo incontro venerdì 28 marzo trattando il tema:
Accesso ad internet: un diritto a tutte le età

Il secondo incontro si terrà il 29 aprile presso Palazzo Corte Salvi trattando il tema: Mario Donadoni, lettore di Dante.
Dal 29 aprile al 4 maggio, sempre presso Corte Salvi verrà allestita una mostra su: La Divina Commedia, Iconografia e storia da Guttemberg al 900.
Tutti gli nostri incontri dibattito sono ad ingresso libero e si terranno alle ore 20.45 presso l'auditorium della Biblioteca Civica "Mario Donadoni" di Via Vescovado a Bovolone.
Per ulteriori informazioni: www.assliberamente.it
scarica il volantino "

martedì 11 marzo 2008

Frana al Passo Pertica - zona Carega

Riportiamo una notizia utile dall'interessante sito CaregaWEB http://www.caregaweb.it/index.php
" Tra martedi 4 e mercoledi 5 marzo il caratteristico naso di roccia, che sovrastava la strada di arrancamento nei pressi del rifugio Pertica, è crollato strappando parte della rete di protezione, il guard-rail e parte del ciglio stradale. Il passaggio risulta quindi al momento bloccato. Si consiglia di raggiungere il passo Pertica percorrendo dal rifugio Revolto il sentiero 287 in salita fino ad incontrare il sentiero 289 che, provenendo dal passo Malera, conduce al passo Pertica passando ben sopra la frana. "

domenica 9 marzo 2008

Mi chiamavano montanaro... Alex Bellini

la voce che mi arriva dall'autoradio è quella tipica delle comunicazioni satellitari. Sotto la pioggia e il grigiore della pianura padana fà un certo effetto. La trasmissioni di radio2 Caterpillar è in comunicazione con Alex Bellini - valtellinese del passo dell'Aprica - residente a Trieste che sta compiendo la traversata dell'Oceano Pacifico .. in barca a remi. E' partito il 21 febbraio dalle coste di Lima (Perù) l'obiettivo è di arrivare a Sidney (Australia) in "poco meno di un anno". Non è nuovo a questi viaggi, già nel 2005, in sette mesi attraversò l'Atlantico. Tutte le sue avventure passate e future sono disponibili sul sito http://www.alexbellini.it/. Giorno per giorno relaziona sul diario di bordo la sua giornata.
Ora è disponibile anche il libro del suo viaggio del 2005. Emozionante e coinvolgente è sicuramente da stimolo per tutti coloro che cercano nuove sfide ! Un brano del libro:
"Risposte non ne ho. Ma ho scelto di salire su questa barca e di rimanerci cinque mesi, di lasciare tutto quello che ho di prezioso a casa, amici, famiglia, comodità, passioni, e di buttarmi in mezzo al mare per mattermi alla ricerca di quel qualcosa che mi ha chiamato e che mi fa sentire vivo. Non so neppure se esista, forse questa ricerca è tutta vana, ma nonostante non abbia nient´altro che l´indispensabile per sopravvivere, sento che non mi manca nulla per essere felice."
pp.185 - edito da Longanesi - 16 €
Andrea Negri

venerdì 7 marzo 2008

coda di inverno sulle nostre montagne ...

Freddo e neve in questa coda di inverno. Circa 15 centimetri di neve fresca sulle prealpi e di più sulle dolomiti. Segnaliamo con l'occasione quello che è l'innalzamento del pericolo valanghe al grado 3 della scala internazionale di valutazione. Bollettino Valanghe dell'ARPAV regionale.
Spesso questo tipo di pericolo viene sottovalutato da chi pratica occasionalmente l'escursionismo invernale. La facilità di approccio - per esempio delle racchette da neve, o ciaspole, ha incrementato sicuramente la frequentazione della montagna in questo periodo, dimenticando però quella che è la "severità" tipica di questi ambienti.
Un interessante articolo è disponibile presso il sito planetmountain.com. Inoltre segnaliamo il sito - molto tecnico - dell'AINEVA (Associazione Interegionale Neve e Valanghe) ricco di informazioni per il neofita e per l'esperto della montagna.
Buone e - SICURE - gite a tutti !

Vajo Stretto di San Paolo

In linea le foto del vajo fatto domenica 2 marzo!

lunedì 3 marzo 2008

una salita del secolo scorso.. rifugio Gonella, Monte Bianco

si in effetti era proprio il secolo scorso, credo il 1995, ma non sono sicuro. E' stato un tentativo - dei vari - alla cima del gigante delle Alpi, il Monte Bianco. La volevamo fare molto "alpinistica" e "pura". E' la vera normale dal versante italiano, da Courmayeur, pernottando al Rifugio Gonella.
Costruito nel 1891 dal CAI di Torino, i locali dovevano dare ospitalità agli alpinisti che tentavano la cima del Monte Bianco e alle altre impegnative ascensioni del suo versante sud. Nel 1961 sempre la sezione torinese affiancò alla prima capanna un secondo locale a due piani che diede maggiore ospitalità ai sempre più numerosi alpinisti. Ma torniamo al 1995, Andrea, Fabio, Roberto e Silvano, un tentativo che franò miseramente a circa 4000 metri di quota in corrispondenza circa del Pitons des Italien. Troppo lenti, di fronte a noi ancora tanti metri di dislivello e soprattutto l'incognita della discesa con poche ore disponibili. Il ricordo di quei tre giorni è però molto forte, ricordiamo la mancanza dell'acqua, avevano finito le bottigliette di acqua potabile (sprite più minestrone..), il selvaggio percorso lungo i chilometri del ghiacciaio del Miage, il buio di quelle notti - il rifugio è forse ormai uno dei pochi che non vede luci di centri abitati - e soprattutto i rumori durante la notte, crolli di ghiaccio e rocce, un posto veramente di altri tempi.....
Nel 2006 il rifugio è stato chiuso, in previsione della costruzione di un nuovo rifugio. Lavori molto impegnativi per la quota e le condizioni del terreno. Stanno richiedendo sforzi economici notevoli, per questo motivo viene richiesto un aiuto a tutta la comunità alpinistica, per la valenza storica dei locali e del percorso di salita.
Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata della sezione CAI di Torino:
http://www.caitorino.it/Sottoscrizione.htm