venerdì 24 luglio 2009

da www.larena.it: baldo, giornata di pulizia

da www.larena.it: " «Se lo conosci lo ami, se non lo conosci te ne innamori». Con questa frase la Comunità montana del baldo, ormai soppressa, invita all’ultimo evento di rilievo organizzato sul baldo. È una giornata ecologica, indetta per domenica cui tutti potranno partecipare per fare qualcosa di utile, insolito e divertente. Spiega Cristiano Pastorello, della Comunità, che, con il commissario straordinario Laura Foscolo, ha organizzato l’evento con le associazioni Equipenatura, Gruppo alpinistico Malcesine (Gam) e il contributo dell’assessorato all’Ecolgia della Provincia: «L’ecologia si basa sullo studio dell’ambiente e non esiste miglior modo per conoscerlo di una passeggiata in compagnia di guide esperte naturalistiche, un’occasione per ammirare e imparare a rispettare e a conservare le meraviglie di questo nostro baldo». Preservare la natura, la montagna e quelle opere che ne permettono un uso e uno sviluppo compatibile non può prescindere da una corretta manutenzione, un lavoro spesso immane considerando le superfici enormi che l’ambiente ci offre. Così domenica ci è proposto di contribuire. Tre gruppi guidati da guide ambientali escursionistiche iscritte all’Albo provinciale saliranno da altrettante postazioni per giungere in quota dove si farà un po’ di pulizia in cambio di un pranzo e di un concerto. L’evento prevede tre itinerari da San Zeno di Montagna, Ferrara di monte baldo e Malcesine. Nei primi due casi la metà è il rifugio Chierego e nel terzo è l’ex caserma della guardia di finanza. Chi desidera partecipare deve prenotare entro oggi sul sito www.equipenatura.it, scrivendo una mail di conferma di partecipazione a info@equipenatura.it . Per informazioni si può telefonare alla Comunità (045.6230878), al Gam (333.6861662), a Equipe Natura (349.1389629), al Chierego (348.8916235).Per il «Gruppo 1» il ritrovo è alle 8,30 alla stazione di partenza della telecabina Prada-Costabella, partenza alle 8,45 lungo un percorso tra pascoli e boschi. Alle 12 ritrovo al rifugio Chierego dove il gestore, Massimo Bertoldi, offrirà una pastasciutta. Alle 14,30 inizio dei lavori di sistemazione della staccionata e di altre strutture danneggiate dalla neve e, alle 16, primo appuntamento dell’anno con la «Rassegna musicale in quota», organizzata da Bertoldi. Per il «Gruppo 2» il ritrovo è alle 9,30 a Valfredda Crocetta, a Ferrara. Partenza alle 9,45 per arrivare ancora al Chierego, ma percorrendo il «Sentiero Ottaviani». Il tempo di percorrenza previsto è di 2 ore per essere al Chirego alle 12 e aggregarsi all’altro gruppo per pranzo, lavoro e concerto. Per il «Gruppo 3» il ritrovo è alle 9 al parcheggio al termine della strada asfaltata proveniente da Bocca di Navene (Malcesine). Partenza alle 9,15 lungo il «Sentiero del Ventrar», 3 ore di cammino e alle 12 arrivo all’ex caserma della guardia di finanza. Alle 12,30 pastasciutta offerta dal Gam e, alle 14,30, lavori di sistemazione esterni all’edificio. Si raccomanda d’indossare pedule da montagna ed abbigliamento consono ad escursioni oltre i quota 1300. Ognuno potrà rientrare quando verrà senza la guida"

da http://caregaweb.it: suoni a cima tibet

"Ad un anno dall'apertura dei giochi olimpici per non dimenticare tutti i diritti umani per un Tibet libero
SABATO 8 AGOSTO 2009 ORE 12 CIMA TIBET gruppo del Carega
Emanuele Zanfretta flauti etnici, cornamusa
Francesco Villa chitarra in

SUONI IN QUOTA
suoni per pensare, meditare, gioire, ricordare...
info: sentiero consigliato per raggiungere Cima Tibet: n° 108 B fino alla quota di 1925 slm quindi deviare a sx, raggiungere la selletta di costa media, oltrepassare Cima Madonnina e in leggera discesa si arriva a Cima Tibet.
Per ulteriori info Guida Ambientale Roberto Nordera : 348 2442197 "

martedì 14 luglio 2009

I suoni delle Dolomiti - 2009

photo by http://www.isuonidelledolomiti.it/
Anche per il 2009 c'è un vasto programma della nota rassegna I suoni delle Dolomiti.
Relativamente vicini a Verona segnaliamo:

sabato 25 luglio
ore 6: VALLARSA, MONTE ZUGNA - Rifugio Malga Zugna-Vasconi
Sei canti della Divina Commedia. Sei tappe di un pellegrinaggio fra la Commedia Umana di Dante. Parole incantatorie, taumaturgiche, rituali. Parole che diventano musica. A cantarle e raccontarle è una donna, una brava attrice formatasi presso la Bottega Teatrale di Vittorio Gassman. Un’esperienza importante che ha portato Lucilla Giagnoni verso considerevoli traguardi artistici. Dal 1986 al 2002 è stata interprete degli spettacoli del Laboratorio Teatro Settimo, molti dei quali insigniti di premi e riconoscimenti. Autrice di trasmissioni radiofoniche e televisive, Lucilla Giagnoni ha anche lavorato con Paola Borboni e Luigi Squarzina. Vergine madre ha vinto nel 2007 il Premio Persefone per la drammaturgia.

giovedì 13 agosto
CHRISTIAN ESCOUDÉ NOUVEAU TRIO GITAN - I concerti delle 14
ore 14: VALLAGARINA, MONTI LESSINI - Malga Fratte

Christian Escoudé è uno dei più rinomati jazzisti francesi, raffinato stilista della chitarra, sospinto dal sincero amore per la musica e l’arte del mitico Django Reinhardt, con il quale ha in comune le origini gitane. Nell’arco della sua carriera ha suonato con tutti i più importanti colleghi connazionali e con illustri uomini del jazz come John Lewis del Modern Jazz Quartet, Lee Konitz, Charlie Haden, Stan Getz e Bill Evans. A metà degli anni Ottanta ha costituito il Trio Gitan poi ribattezzato Gypsy Trio (nel quale il leader è stato spesso affiancato da Babik Reinhardt, figlio di Django) ed ora Nouveau Trio Gitan (con Adrien Moignard e Jaen-Baptiste Laya). Tra gli oltre 50 dischi incisi da Christian Escoudé, non mancano ovviamente gli omaggi alla sua principale fonte di ispirazione.

mercoledì 8 luglio 2009

Da Diego Marani: f i n a l m e n t e

Finalmente. L'ultimo numero della rivista della montagna (RdM) è dedicato al camminare lento e al camminare a bassa quota: il motivo è la presentazione della Via Francigena, l'antico cammino usato dai pellegrini medioevali che torna a essere proposto a quegli escursionisti che dalla Val d'Aosta vogliono camminare verso Roma. Il modello, il punto di riferimento, è il Cammino verso Santiago di Compostela in Spagna, che dopo aver vissuto una seconda giovinezza tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, è ormai diventato una piccola moda.
Alcune tappe della Via Francigena, come quelle che attraversano le Alpi o l'Appenino (parmense, per arrivare poi a Lucca) o quelle finali che puntano a Roma, trovano una lunga descrizione nel numero speciale della RdM.
Tra i vari articoli proposti c'è anche un intervista allo scrittore-camminatore Enrico Brizzi (autore, fra l'altro, di Nessuno lo saprà e Il pellegrino dalle braccia di inchiostro) il quale rivela che «La gioia più grande, però resta quella di insegnare l'amore per l'aria aperta alle mie figlie». Molto interessanti anche le interviste a Sergio Valzania - camminatore e direttore di Radio Rai - e a Maria Carmen Furles, spagnola e presidente di Cammini d'Europa, la quale dimostra che il turismo legato al camminare è una risorsa anche economica.
***
È un numero veramente “speciale” della RdM dunque, quello di maggio 2009 (http://www.rivistadellamontagna.it/)
. Ed è anche un segnale importante: per tanto, forse per troppo tempo, in Italia “andare a camminare” è stato sinonimo di “andare in montagna”. E andare in montagna voleva e vuol dire soprattutto andare sulle Dolomiti e sulle Alpi, visto che gli Appennini sono stati spesso un po' snobbati sia dai camminatori sia dagli addetti ai lavori.
Invece c'è anche un camminare che si sviluppa a bassa quota, in collina o addirittura in pianura. All'estero sembrano averlo scoperto già da un pezzo.
In Spagna sono ormai numerose le vie che portano verso Santiago: non esiste infatti solo il famoso cammino di Santiago che parte dai Pirenei, al confine con la Francia, e attraversa la Spagna da est a ovest; ci sono tanti altri percorsi: come il cammino cosiddetto della Costa; o quello che parte da Porto, in Portogallo; oppure ancora la Via della Plata, che parte da Siviglia e attraversa tutta la Spagna da sud a nord. Su questi percorsi non è difficile trovare intere famiglie: padri madri e figli; zii e nipoti (una volta mi è capitato di incrociare perfino nonno e nipote). Si mangia in bar o ristoranti che, soprattutto a pranzo, offrono menù a prezzo fisso accessibili dal portafoglio di qualsiasi camminatore, anche dei più spartani (o di chi appunto si sposta con bambini al seguito). E spesso si dorme in paesini che altrimenti verrebbero ignorati dal veloce turista automunito. Si dorme in rifugi che non sono alberghi mascherati, o in agriturismi dove ancora i gestori coltivano veramente i campi e allevano le bestie.
Questa tendenza al camminare per un fine settimana, per una settimana o un mese come forma di vacanza non riguarda solo la Spagna, non deriva solo dal successo del cammino di Santiago.
In Francia ci sono le Grande Randonnée, i grandi sentieri, di cui la Francia – e i francesi – sono orgogliosi. La Gr 65, che da Le Puy en Velay (ma c'è chi parte da Ginevra, in Svizzera) si dirige verso Saint Jean Pied de Port – da dove inizia il cammino di Santiago – non tocca alcuna grande città e attraversa invece il Massiccio centrale e quella Francia rurale che ancora valorizza il proprio mondo contadino.
In Svizzera e soprattutto in Germania si può camminare in collina, in pianura, a fianco di fiumi e laghi; per i tedeschi è un'attività così importante che hanno dedicato una parola speciale: wandern, che non è laufen (camminare) ne gehen (andare a piedi). Wandern è qualcosa come “fare un'escursione a piedi”.
In Germania i sentieri sono segnati benissimo, con pali e cartelli; spesso si può camminare direttamente dalle stazioni dei treni (!), da dove partono o passano i sentieri; e nei paesini posti lungo un sentiero, anche nei più piccoli, si possono trovare camere da privati dove dormire (o pensioncine) che offrono un letto e una prima colazione - quasi sempre pantagruelica - a prezzi talmente economici che in qualsiasi città italiana sembrerebbero non solo di un altro paese, ma addirittura di un altro mondo.
Tutti questi esempi (che ho sperimentato a piedi di persona) vorrebbero essere un monito: speriamo che la Via Francigena in Italia non sia un bella idea destinata ad essere troppo presto abbandonata.
Camminare a bassa quota significa avere una rete di sentieri ben segnati, sia sul terreno sia sulle cartine; significa trovare pensioni o agriturismi dove cenare, dormire e fare una abbondante prima colazione con non più di trenta/quaranta euro oppure rifugi dove poter cucinare e dove trovare bagni e letti puliti per la metà; significa che le amministrazioni locali iniziano a considerare i camminatori non più come turisti di serie B ma come visitatori su cui investire, anche perché chi viaggia a piedi si ferma più a lungo in una regione; significa avere una rete di trasporti pubblici che permette a chi viaggia a piedi di avere treni e autobus per arrivare e tornare dai sentieri, senza essere costretto a camminare per ore su massacranti e pericolose strade asfaltate destinati alle auto.
Camminare a bassa quota (ma lo stesso discorso vale, per molti aspetti, anche per la bicicletta) significa anche e forse soprattutto sviluppare un interesse, un'abitudine, una cultura a partire dalle scuole. Chi ha detto che le gite scolastiche non si possono fare a piedi? Serve la convinzione che per valorizzare il proprio territorio, le proprie tradizioni, la propria storia, non è abbastanza parlare dialetto o organizzare qualche festa dove andare a mangiare il risotto e la polenta: prima di tutto il proprio territorio bisogna conoscerlo. E il modo migliore di farlo è a piedi.
Senza andare tanto lontano, vi immaginate qualcosa di simile in provincia di Verona? Una rete di sentieri e di piste ciclabili per famiglie lungo il lago di Garda e da Verona al lago? Un cammino che da Soave o da San Bonifacio riesca ad arrivare a Sirmione attraversando l'est e l'ovest veronese? Una dorsale delle valli? Una pista ciclabile e una rete di sentieri lungo l'Adige, dal confine con il Trentino fino a Legnago? Temo che siamo ancora molto lontani da tutto questo.
Diego Marani