venerdì 30 dicembre 2016

perchè il 2016 (AdM) è stato importante .. GRAZIE AMICI e BUON ANNO !

Val d'Arnò ..10 gennaio 2016

Bocca di Selva..20 febbraio 2016
17 aprile 2016 - ciclabile dei colli euganei
2-3 giugno 2016 - ciclabile delle dolomiti
2-3 luglio 2016 - Castore - Monte Rosa
4 settembre 2016 - Sentiero Gunther Messner
16 ottobre 2016 - Val di Tovel

lunedì 19 dicembre 2016

Sabato 17 dicembre 2016.. ci siamo fatti gli auguri !

Grande serata sabato sera ! Grande partecipazione di soci ed amici. Vi aspettiamo per i prossimi appuntamenti con il CALENDARIO GITE ADM 2017 !

PHOTO BY PIETRO REBECCHI















venerdì 16 dicembre 2016

presentato il NUOVO Calendario 2017 !

22 gennaio
Val Venegia – Gruppo delle Pale di San Martino
gita con le ciaspole
Capogita: Enrico Bergamini
Val Venegia - Cimon della Pala
11 febbraio – Monte Bondone – Alle Viote
Notturna - gita con le ciaspole – gita con le ciaspole
Capogita: Silvano Pasquali

Malga Pez - Verso il Monte Costalta - Lagorai
26 febbraio – Monte Costalta - Lagorai
gita con le ciaspole
Capogita: Luciano Mozzo

5 marzo, recupero gita ciaspole
Capogita da definire

9 aprile 
Ciclabile del Chiese
Bedizzole – Montichiari (BS)
Capogita: Luciano Mozzo

la cresta Biancograt - Bernina
14 maggio
Sentiero del Ponale-Valle di Ledro
Gita in pullmann
Capogita: Silvano Pasquali – Andrea Negri

2-3-4 giugno
Ciclabile Alpe Adria
Capigita: direttivo

Domenica 18 giugno
Le tre cime del Bondone
Gruppo del Monte Bondone-Stivo
Capogita: Davide Mantovanelli

Sabato 29 e domenica 30 luglio
Bernina
Alpinistica - Capogita Davide Mantovanelli – Silvano Pasquali

9-10 settembre
Strada degli Alpini – Dolomiti di Sesto
Alpinistica – via ferrata
Capogita: Gianni Morandini
Cengia della salvezza - Strada degli alpini
Domenica 15 ottobre
Val di Tovel - dolomiti di Brenta
Capigita: direttivo

ATTENZIONE: l'attività escursionistica e alpinistica è soggetta a rischi e pericoli soggettivi ed oggettivi. L'associazione Amici della montagna declina ogni responsabilità in ordine ad eventuali infortuni che dovessero verificarsi in danno dei partecipanti nel corso delle escursioni programmate. Si fa presente che l’Associazione Amici della Montagna ha natura prettamente amatoriale, senza scopi di lucro, ed i suoi organizzatori e capo gita non sono professionisti, ma semplici appassionati della montagna, le cui competenze ineriscono esclusivamente alla logistica ed all’illustrazione dei percorsi escursionistici. Si esclude, pertanto, l’assunzione da parte degli stessi di qualsivoglia responsabilità riguardanti la tutela dell’incolumità dei partecipanti. Si fa, infine, presente che la partecipazione alle gite da parte di minori è ammessa solamente laddove questi siano accompagnati da genitori o da accompagnatori adulti che se ne assumano ogni responsabiità.

mercoledì 7 dicembre 2016

Lunedì 12 dicembre 2016 al KING ROCK - "Miteri. Non lasciamoli soli"


dal sito http://www.kingrock.it/:

Per la rassegna "Montagne & Autori" la guida alpina XmountainLuca Montanari presenta: "Miteri. Non lasciamoli soli"
Lunedì 12 dicembre, ore 21.00 -
Sala Rifugio del centro di arrampicata King Rock di Verona.
’Non lasciamoli soli’: un imperativo che non riusciamo ad ignorare, quando l’altruismo va a braccetto con la riconoscenza. Sì, perchè il Nepal è un posto che lascia segni forti al viaggiatore, come l’affetto, la gratitudine, la positività, il rispetto di valori immutati nel tempo, eppure sempre così irrinunciabili.
E’ per riconoscenza che Ilario, appassionato di fotografia, montagna e Nepal, ha sviluppato questo piccolo progetto, con l’intento di portare un aiuto ed un supporto alla popolazione nepalese così fortemente e tristemente colpita dalle numerose scosse di terremoto di aprile e maggio 2015.

MITERI in nepalese vuol dire legame, rapporto. Ed è proprio un legame nel tempo che Ilario intende costruire con la popolazione nepalese, forte della collaborazione di chiunque voglia farsene carico, nel suo piccolo. 
L’iniziale raccolta fondi è stata accompagnata dalla pubblicazione di un volume fotografico contenente una raccolta di immagini di bambini nepalesi, che ha consentito di avviare i lavori di ricostruzione di una delle numerose scuole distrutte dal sisma. 
Ma il progetto in continua evoluzione, perchè le scuole da ricostruire sono davvero tante. 
In occasione della serata del dodici dicembre avremo modo di “viaggiare” in Nepal, attraverso foto e video che Luca e Ilario ci mostreranno. Ascolteremo racconti, aneddoti, curiosità. Ci lasceremo emozionare. E chissà che un giorno non saremo proprio noi a scattare le foto di una nuova scuola.

mercoledì 30 novembre 2016

Sabato 17 dicembre 2016.. PRESENTAZIONE NUOVO CALENDARIO 2017

Sabato 17 dicembre un ultimo momento di festa e compagnia, per salutare l'anno che ormai è quasi passato, quello dei 25 anni, scambiarsi gli auguri per le imminenti feste...e soprattutto iniziare a pensare alle prossime gite e avventure del 2017!!

L'appuntamento è per le  ore 20:15 presso il salone parrocchiale del Chievo (annesso alla Chiesa).
L'idea è di cenare insieme con la formula "autogestita", portando una pietanza salata, stuzzichini e  cose simili, insomma un po' di cibo - ma non pasta all'amatriciana, quella basta!!! -  e ovviamente qualche bottiglia di vino/bibita.  Per il brindisi finale con pandoro ci pensiamo noi (direttivo)!
Il programma delle serata sarà ricco e sorprendente:

  • il nuovo calendario AdM, con tutte le fantastiche escursioni/gite proposte
  • le foto (..e film) del 2016,
  • ci sarà anche la quinta e ultima puntata della serie 'vi raccontiamo i nostri 25 anni di Adm', in diretta, letta da Davide
  • ma soprattutto - eccezionale scoop - il docu-film che svelerà se la pentola di pasta è stata rovesciata apposta o si è trattato di un incidente. La verità sul film e l'inchiesta del NANO sarà svelata nel gran finale di serata!!!!

Siete tutti invitati, soci ed amici ! Vi aspettiamo

photo by Nicolò Plachi e Daniele Zanon

domenica 27 novembre 2016

Quarta puntata: Giorgia e l'antico spirito AdM

[Vi raccontiamo i nostri 25 anni di AdM]

Una sera di metà maggio 2016, taverna della casa di Silvano
Una sera di maggio a casa mia, in taverna, il risotto sul fuoco, la polenta presto pronta, la prima bozza di rosso già aperta sul tavolo, ormai quasi finita. Mappe del monte Rosa stese sul tavolo assieme a vecchie riviste di Alp con itinerari, rifugi, foto. Era una delle tante riunioni del direttivo, una serata in compagnia per pianificare la classica alpinistica d'estate, quest'anno programmata sul Lyskam occidentale, 4400 metri, gruppo del monte Rosa. Bella cima, salita impegnativa, ambiente incredibile, già il solo dormire al rifugio Quintino Sella a 3500 metri di altezza, direttamente posato sul ghiaccio e affacciato sul bordo del precipizio, una terrazza con il mondo sotto, a dir poco una meraviglia.
Già, sembrava tutto sommato una tranquilla serata di ordinaria organizzazione della nostra bella avventura, la nostra spedizione estiva su un quattro mila. Ma Andrea aveva in serbo una bella sorpresa e se l'era tenuta fino alla prima sforchettata di risotto al radicchio, seconda bozza di vino, tutti in silenzio, seduti al tavolo: "quest'anno all'alpinistica sul Lyskam vengono anche Giorgia e Carmen". Buttata lì, così. Pacato e tranquillo, come stesse parlando del tempo o del risotto.
Non contento e approfittando della nostra ovvia inerzia di reazione, insisteva: "beh, vanno a camminare spesso in collina, e poi sono abituate alla quota, sono state anche in cima al Carega, mica scherzi".
Il risotto sulla forchetta fumava fermo a mezz'aria davanti ai nostri occhi...occhi che dopo lo sbigottimento iniziavano a muoversi tutto intorno, sperando che ci fosse uno prima di te a dirlo: "spetta, scusa, Giorgia e Carmen chi? Sul Lyskam..? Hai presente di cosa stiamo parlando, non sono mai state su un ghiacciaio. Bello eh, se provano l'esperienza, proprio bello, ma è un bel saltino, mi pare, dal Carega a lassù...su quella montagna: mica la chiamano 'mangiauomini' così tanto per dire". Era il pensiero di tutti e uno di noi lo disse alla fine, pari pari, anzi, mica la chiamano così, 'mangiauomini' tanto per ... (un po' di enfasi maschile). Due donne, due principianti di alpinismo, con noi, in cordata sul Lyskam. Ma cosa le saltava in mente a quelle due? Chi glielo faceva fare, un 4mila di punto in bianco? E Andrea poi, che le da corda? Impossibile, dai, si burla di noi, non se ne parla. Non so perchè, ma anche la seconda bozza finisce in un attimo... ci beviamo su e non ci si pensa più. Punto e fine.

2 luglio 2016, ore 12.30, stazione di monte, impianti di risalita colle di Bettaforca, monte Rosa
"Ci siete tutti? Dai, tutti pronti, andiamo su, in marcia, due ore e mezza e siamo al rifugio, occhio che c'è una bella cresta per arrivarci e quest'anno c'è un sacco di neve"
Ci si muove, azione finalmente, dopo un lungo viaggio in auto e la risalita di due impianti.
"Ah scusate - aggiungo - un attimo, ancora una cosa: dai, un grande applauso a Carmen e Giorgia, al loro primo 4mila, fooorzaa dai donne, inizia la grande avventura, applausooo!". Tutti ridono e applaudono, scorgo anche qualche sorrisino sotto i baffi, come dire...'vedremo, ste due'.

Si ci sono anche loro, Giorgia e Carmen sono dei nostri ora: il solito gruppo di grandi amici che per l'ennesimo anno, venti ormai?, sono in viaggio per vivere assieme una bella avventura, un'alpinistica. Eccole lì, allora, pronte a partire, con gli zaini carichi e il sorriso stampato in faccia, nulla importa se pioviggina. Dopotutto si sono appena prese un applauso. Si sale, si va!
Sembrava impossibile, eppure Giorgia e Carmen si sono lanciate davvero, arrivate il giorno prima in camper da sole, fuga vera, ora sono in salita verso il rifugio. E il giorno dopo salgono in una giornata di sole splendido verso la cima del Castore, bella e fantastica. Ma c'è troppo vento, fortissimo e alla fine torniamo indietro tutti, pazienza, le montagne restano sempre al loro posto, ci si tornerà. Altro non c'è da dire, se non: Carmen e Giorgia, ben fatto!!!

Passano i giorni...
 
4 settembre 2016, sentiero Gunther Messner, Odle di Eores

"Hei Giorgia ma davvero è la tua prima ferrata...? Ma hai tutto quello che serve? Ah si? Bene... ma sito bona de mettarte l'imbrago?" - me la rido sotto i baffi. "Beh dai, te si fortunà oggi, te aiuta el piccolin, tranquilla". El Piccolin è Davide, per chi ancora non lo sapesse. Si Giorgia è di nuovo con noi, su un sentiero lungo e impegnativo, con molti tratti attrezzati, un viaggio in alta quota, fantastico, sul filo della valle di Funes. Stavolta Carmen non c'è, chissà.

Ma Giorgia non molla, con lo zaino di nuovo pieno, troppo pieno ma imparerà con il tempo a metterci dentro l'essenziale, il caschetto a penzoloni fuori. Di nuova lanciata in un'altra alpinistica...Com'è andata poi l'ho già raccontato in Heroes on Eores, leggetevi il tutto, mica male. Bene, allora riprendiamo da qualche semplice domanda: ma che cavolo salta in mente a Giorgia? Perché si è ficcata in testa un bel giorno di buttarsi a fare alpinistiche...? Si è forse svegliata male una mattina? Ma cosa le frulla in testa e alla sua età, poi!? (ué, nn è mica vecchia, sia chiaro!).
****
Non la faccio lunga e finisco presto questa storia. Giorgia incarna lo spirito di chi è venuto in montagna con la nostra associazione, in questi 25 anni di montagna. Assieme a noi, con noi, aperti a tutti, sempre, per una sola gita o mille gite, per una tranquilla escursione o un ghiacciaio, una ferrata, non importa la difficoltà, in fondo. Ciò che abbiamo ritrovato in tutti poco o tanto, a volte solo per una domenica, è lo spirito con cui si va nelle terre alte.
E Giorgia incarna proprio quello spirito, l'eterno spirito dell'uomo che sempre si mette in gioco, respira l'avventura e gli spazi aperti, vive della magia del nostro mondo, meraviglioso e strabiliante. E lo vive salendo in montagna, su cime e sentieri impervi e impegnativi, l'età non conta - noi non siamo affatto vecchi, ricordate? E' questo che vi ho raccontato oggi, lo spirito di chi parte per la montagna e lo fa con noi, AdM, da 25 anni!!

Giorgia e Carmen si sono messe in gioco e noi le abbiamo accolte a braccia aperte, come abbiamo sempre fatto con tutti e le abbiamo legate in cordata con noi. Ah, giusto, dopotutto erano state sul Carega, no?

Finisce qui la quarta puntata, Giorgia e Carmen dedicato a voi, grazie. Perché ci fate sentire felici nel condividere il mondo alpino con voi, con gli altri, così è sempre stato, così sarà: questo è lo spirito di AdM, il nostro spirito.

Ben fatto, allora e... alla prossima!

Il direttivo: Andrea, Davide, Enrico, Gianni, Luciano e Silvano
 
PS: Tranqui tutti, l'alpinistica 2017 è stata annullata  ;-)
 
 

domenica 6 novembre 2016

da www.larena.it del 30-10-16: «In montagna il pericolo è invisibile»

«Foliage» e panorami mozzafiato, ma attenzione al freddo, al ghiaccio ed alle giornate brevi. Non è estate e non è inverno ma in questo periodo, in montagna, si rischia di trovare un concentrato di pericoli estivi e invernali. Anche sulla montagna veronese, ovviamente, soprattutto là dove si presenta più ripida. Questo non significa che si debba rinunciare al piacere di gustare il «foliage» o, nelle giornate più limpide, salire sulle vette più alte sia del Baldo che della Lessinia e del Carega per gustare i fantastici scorci che questa stagione offre. Basta farlo con prudenza e rispettando alcune regole fondamentali.
«Anzitutto», dice Roberto Morandi, capo della stazione scaligera del Soccorso Alpino, «occorre prestare particolare attenzione all’accorciarsi delle giornate partendo presto al mattino così da rientrare con almeno una o due ore di luce a disposizione e, in ogni caso, è buona cosa avere una torcia in modo da essere autonomi anche in caso di ritardo. È utile inoltre avere con sé nello zaino un paio di ramponi per ogni evenienza. A volte basta anche un piccolo canale ghiacciato che interrompe il sentiero per trovarsi in difficoltà. I ramponcini leggeri possono essere utili solo per percorsi assolutamente in piano, ma non sono adatti a pendii inclinati. Anzi, possono diventare estremamente pericolosi»...
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lunedì 31 ottobre 2016

III puntata: i mitici anni '90

[Vi raccontiamo i nostri 25 anni di AdM]
 
Anni '90: felici, bej e sensa schej
Anni 90. Non c'erano internet, le mail, gli album delle foto, il blog, i video del Nano (nn c'era neppure il Nano a dir la verità), i gruppi di WhatsApp. Sembra preistoria è vero, ma a quel tempo si passavano le serate a imbustare le schede delle gite e a mettere francobolli, tutto veniva spedito per posta cartacea e costava un occhio della testa, oltretutto!! Ora non saprei neppure come fare a imbustare una lettera... In ogni caso di solito era Andrea, segretario-presidente-magazziniere-factotum a fare le spedizioni, un mese prima (!) con pile di buste bianche su cui scrivere nome e indirizzo, copiati a mano dalla lista dei soci salvata su Excel di Office 1.0. Spesso bidonato dal resto del direttivo, non gli rimaneva che il solo aiuto di Barbara (che poi si lamentava con noi, allora come oggi sempre a lamentarse, avete presente la Barbara, no?). Il calendario poi era diverso, niente ciaspole per esempio, non erano ancora state inventate... Gite fissate a inizio anno e assolutamente non modificabili , sai che casino spostare una gita? Acqua, vento e pioggia? Via lo stesso, era il giorno della gita, punto e basta. Per il meteo si guardava poi Bernacca alle otto di sera, due giorni prima, così , giusto per capire come fare lo zaino...
 
Andrea e Diego
Ecco, in effetti la logistica era un po' più complessa, le iscrizioni si facevano con il telefono fisso, quello con la rotella che girava, eppure eravamo comunque in tanti, entusiasti e felici di passare un giorno assieme in montagna. Ogni gita ci sembrava un'avventura, quasi una spedizione, spesso in pullman (eh sì, riempivamo un intero pullman, mica scherzi!), l'abbigliamento era un po' improvvisato, la compagnia varia e assortita, lo spettacolo assicurato.


Quante persone abbiamo portato in montagna, quante amicizie sono nate sui sentieri... E non solo amicizie, badate bene, era la stagione degli amori, quella... all'inizio timidi e schivi, poi sempre più appassionati, fino a notti infuocate nei rifugi, con tanto di lingerie, con gran finale sull'altare. Tanto che ci erano perfino venuti i dubbi...vuoi mai che AdM stia per 'amici dei M-atrimoni'? Ma no dai, era la stagione per mettere su famiglia e quale posto migliore per trovare l'anima gemella se non i sentieri delle alpi? Eravamo un bella compagnia di amici, liberi e giovani, lanciati sui sentieri di montagna, tra lunghe chiacchierate, tramonti, rifugi, cime, zaini e scherzi. Ci si innamorava, anche.

Bobo e Fabietto, anni '90 ruggenti
E poi tanti scherzi e tanta allegria, era il giorno, quello della gita in cui si lasciavano giù i pesi e le fatiche della settimana e si camminava leggeri, dentro e fuori... 
Gite entrate nella mitologia di AdM, come i tre giorni sulla giogaia di Tessa, con fiumi di grappa ogni sera o il sasso nello zaino di Fabio, che poi accusò tutti tranne Gianni, che invece era proprio il colpevole. Il Fabio incazzato non lo avete mai visto, grande spettacolo...come si dice dalle nostre parti...'porchi che volaa'. Oppure le torri 'bulgare' al giro del Civetta, quando la signora del rifugio ci voleva far dormire all'aperto perché alle dieci di sera - ora del coprifuoco - eravamo ancora fuori sulle panche a far casino...
Silvano, Davide, Michele, Gianni, Fabio e Andrea
La signora si affaccia sulla porta per dirci che era ora di entrare e fare silenzio - ma prima che aprisse bocca le diciamo: "signora ci porta altre quattro grappette?" Sbam, ci chiude la porta in faccia! Ma noi eravamo furbi, furbissimi! così vediamo una finestra aperta al secondo piano con la luce ancora accesa, allora lanciamo un fischio e attiriamo l'attenzione di un signore. Gli diciamo con una bella faccia tosta: "scusi, ci può venire ad aprire, ci siamo chiusi fuori". Risposta secca, in dialetto: "Avì roto i cojoni tuta la sera? Alora adesso dormí fora!" Sbam, finestra sbattuta..

 
E mille altre storie e avventure che ora fanno parte di noi, dei nostri ricordi, della nostra vita.
 
Anche le magliette...ce ne abbiamo ancora!

L'associazione AdM era sì un impegno... progettare gite, spesso si andava anche a provarle prima, tenere indirizzi e imbustare (grazie Barbara, davvero!), tesserare i soci e tenere il bilancio (sigh), telefonare a destra e sinistra, prenotare rifugi, organizzare pullman e poi curarsi di tutti durante la gita, che nessuno restasse indietro, che tutto andasse bene... Ma era ed è sempre una passione, una soddisfazione, un modo per vivere la nostra amicizia antica, noi del direttivo - e di condividere con mille altri amici la bellezza di stare assieme su un sentiero di montagna. Semplice, no? E vi assicuro, gli anni novanta sono stati un grande e bel pezzo della nostra vita, i tempi in cui si metteva la testa 'apposto', si iniziava a lavorare (il lavoro cosa sconosciuta fino ad allora) e si impiantava casa e famiglia. E in mezzo a questo trambusto della vita, tutti via, assieme in montagna, al diavolo il resto, almeno per un giorno!


(fine terza puntata)

giovedì 20 ottobre 2016

25 (anni) 72 (amici) 7[-2]kg (pasta)..

questi sono i numeri di domenica 16 ottobre 2016 in Val di Tovel !
Grande partecipazione e tanto divertimento.. vi aspettiamo alle prossime uscite ed iniziative
Intanto godetevi il film della NANOPHOTO enterprises
GRAZIE Nano ! grande produzione, intenso ed emozionante..



E dopo il fantastico film del Nano, occhio! ecco anche il primo ALBUM FOTO TOVEL 2016

venerdì 14 ottobre 2016

II puntata: amici di montagna, amici di pianura

[Vi raccontiamo i nostri 25 anni di AdM]


Correva l'estate del 1991 e io e Andrea - assieme a Diego e altri 3 amici - eravamo diretti in valle d'Aosta, le auto straccariche all'inversomile di materiale - tende, cibo, fornelli, zaini - e noi carichi di infinito entusiasmo, era la nostra prima settimana di montagna. E che montagna! Ci eravamo inventati proprio un bel programmino: Gran Paradiso, Rutor e Castore, tre cime bellissime con ben due di esse sopra i 4000 mila metri. Beh, lo posso confessare ora, dopo così tanti anni: 'prima settimana di montagna' in che senso? Nel senso che eravamo sei dilettanti allo sbaraglio, visto che nessuno di noi aveva mai messo prima i ramponi - forse in garage per prova qualche giorno prima - calcato un ghiacciaio, salito oltre i 2000 metri del Carega... Avete presente quegli incoscienti che poi di solito finiscono in un crepaccio o persi nella nebbia...? O che ora ci capita di guardare con ribrezzo camminare  con le sneakers sul ghiacciao del monte Bianco, ben lontani - troppo lontani! - dalla funivia - e troppo vicino ai crepacci?

Eh già...dilettanti alla ventura, vero, ma attenzione erano altri tempi, non erano i tempi degli smarthphone, dell'abbigliamento iper-tecnologico e del cibo iper-condensato, mappe e descrizioni su internet, rifugi come alberghi, tutto sincronizzato e pianificato....A quel tempo era tutto fatto a spanne, si prendeva quello che c'era o si trovava... e via: scarponi militari della grande guerra, jeans (si proprio jeans, io sono salito in cima al mio primo 4mila in jeans!!!), occhialoni da sole pacchiani (gasp!), qualche descrizione sommaria della salita, il meteo poi?..boh..vediamo e speriamo, e così via. E poi eravamo giovani, senza 'schej', sgangherati, con i capelli lunghi (sich!), con zaini-palazzo ricolmi di cose inutili - cibo e vestiario per una settimana - in marcia come antichi esploratori verso i rifugi...Faciloni certo, ma però temerari, sfacciati, pieni dell'entusiasmo di quell'età che ti fa partire per l'avventura oltre l'incoscienza, dove bastava dire 'andiamo' e si andava...cosa importava se la meta era tosta, inafferrabile, pericolosa...?
Giovani sognatori , un po' scavezzacollo, con gli occhi pieni della magia delle montagne.
E in fondo, semplicemente, eravamo sei amici. Sei amici in viaggio assieme verso le cime alte, altissime, per la prima volta in vita nostra. Che tempi!

Io e Andrea da quel giorno non abbiamo più smesso di essere amici e di andare in montagna assieme. La nostra storia di amici di montagna e di amici di pianura è cominciata quell'estate, mitica, in valle d'Aosta.
In ogni caso, giusto per la cronaca alpinistica ce la siamo poi cavata bene, nessuno si è infilato in un buco o perso nelle nebbie: Gran Paradiso dallo Chabod, Rutor con il suo famoso ponte di ghiaccio largo come un'autostrada, Castore con la nostra prima cresta affilata. Dieci giorni da leoni, al primo pelo ovviamente.

Ecco, così è nata la prima amicizia, poi Andrea, Enrico (!!) e Diego hanno fondato AdM in una giornata di autunno a Legnago - mentre li annaffiavo con una bottiglia di spumante -  poi si sono aggiunti Davide, Luciano, Gianni, il Lidi, ma anche Luca, Tiziano, Gianluca, il Bobo...Io poi mi ero un po' defilato - ma tutti questi amici hanno preso parte del 'direttivo'. Il mitico direttivo, che vuol dire ancora oggi - come allora - trovarsi alla sera, qua in pianura, per scovare sentieri e itinerari, a organizzare gite... partendo poi alla domenica tutti in compagnia per le montagne.  Amici legati da una stessa passione, che non è solo per la montagna in sé, ma - come si diceva - per la magia nascosta nelle montagne, per la ricerca in un ambiente intatto e vitale dei segreti della vita ancestrale delle cose e di noi stessi. Orizzonti fuori e dentro.

Ecco, l'associazione Amici della Montagna è nata così 25 anni fa e poi ha vissuto dell'amicizia di persone che si sono trovate assieme, mosse dalla stessa passione e ricerca.
Questo è il segreto dei suoi 25 anni: amici di montagna e amici di pianura, amici sempre.

Silvano

[fine della II puntata - mancano le foto della valle d'Aosta ma rimedieremo presto]
leggi la prima puntata


venerdì 7 ottobre 2016

FESTA DEI 25 ANNI - Malga Tuenna, Val di Tovel - 16 ottobre 2016

L'associazione Amici della Montagna compie 25 anni di attività, 1991-2016...e allora:


- DOMENICA 16 OTTOBRE 2016 -
FESTEGGIAMO ASSIEME I 25 ANNI DI ATTIVITA'
A MALGA TUENNA, VAL DI TOVEL
All' 11 Ottobre già 59 iscritti


Domenica 16 Ottobre, in occasione della gita di chiusura annuale, che come di consueto si svolge nella magnifica Val di Tovel, festeggeremo assieme i 25 anni di attività, non mancare!

Questa non sarà una gita come le altre e neppure sarà un pranzo a malga Tuenna come gli anni scorsi...Quest'anno si festeggia alla grande, tutti assieme.

Anche il menù sarà diverso e ricco, non ci saranno i gnocchi! ma pasta alla amatriciana - in onore del paese di Amatrice. E poi dolci e spumante e tante altre sorprese.

Festa ecologica a impatto zero rifiuti!! Attenzione, però, come lo scorso anno sarà una festa ad impatto 'zero rifiuti': devi portarti da casa  piatti, bicchieri, posate e tutto il necessario per il pranzo, materiale da non gettare ma da riportare a casa (e lavare!).


Il Direttivo al gran completo ti aspetta!
Per informazioni ed iscrizioni
Andrea Negri - tel. 335 7186186
Silvano Pasquali - tel. 348 9259825
Quota di iscrizione 5 euro - solo adulti
comprende piccolo antipasto/piatto di pasta/caffè
I vostri dolci sono ben accetti !

Difficoltà e tempi: facile salita che dalle rive del lago di Tovel sale a Malga Tuenna, ore 1,30-2,00
Dislivello: m 500 in salita.

Abbigliamento: munirsi di guanti e berretto, la partenza dal parcheggio del lago è sempre fredda. Vista la stagione portare un abbigliamento pesante, a strati.

Luogo e ora di partenza: Domenica 16 Ottobre, partenza ore 7.30 Chievo o Vr Nord.

Visto la notevole affluenza, sarà difficile effettuare un "torpedone" di auto, per cui dopo la partenza, l'appuntamento successivo sarà direttamente all'ultimo parcheggio della Val di tovel (a pagamento) - nella cartina che vedete sotto è quello cerchiato in nero. Ci posizioneremo, se lo spazio ci permette nell'area più bassa del parcheggio.
>>  L'appuntamento al parcheggio al lago è per le 10 (puntuali !)
ATTENZIONE ! nella valle ed in particolare presso il parcheggio c'è poca copertura cellulare, chiamateci in anticipo se necessitate di info/chiarimenti

>>  Da Verona sono circa 2 ore di strada e 150 km.
Percorso indicativo: casello di Verona Nord - uscita di Trento Nord - direzione Cles/Val di Non/Val di Sole - Cles - Tuenno - Lago di Tovel -- Attenzione: all'inizio della valle di NON trovate indicazioni per Tuenno, ma la strada è molto tortuosa. Proseguite sempre diritto invece per CLES, poco prima del paese ad una rotonda si svolta a sinistra e in pochi minuti si arriva a Tuenno!



VI RACCONTIAMO I NOSTRI 25 ANNI....
Venticinque anni...sono tanti, tantissimi....quanti ricordi, quante montagne, amici, viaggi...è un pezzo della nostra vita, grande e bello. Vi raccontiamo allora un po' di noi e di questi 25 anni...a puntate, seguici sul nostro blog:
Prima puntata: "Non siamo affatto vecchi"

mercoledì 5 ottobre 2016

Prima puntata: NON SIAMO AFFATTO VECCHI

Vi raccontiamo i nostri 25 anni di AdM - [PRIMA PUNTATA]

..sì, proprio venticinque anni. La nostra associazione compie quest'anno venticinque anni di attività. Caspita, suonano davvero tanti...e suonano strani - Ven-ti-cin-que! - ce lo ripetiamo ancora...Quanti pensieri ci girano dentro - nella testa e nel cuore....
Davide - bocchette del Brenta 2001

Innanzitutto ci vien da pensare che siamo vecchi, ovviamente. Ma è un pensiero che passa veloce, sparisce subito, perché senza ombra di dubbio noi non siamo affatto vecchi: l'entusiasmo, la voglia di andare in montagna sono rimasti sempre intatti, partiamo ancora con lo stesso spirito, con gli occhi che brillano e sognano la magia di quei luoghi alti - sopra quota del mare - fuori dalle nebbie e dallo smog, fuori dal caos di una vita caotica di un mondo caotico. Che sia per una facile passeggiata, una bella ciaspolata oppure per una ferrata o un'alpinistica, non importa... Che siamo in tanti o in pochi, con una comoda partenza alle otto o un crudo risveglio all'alba non importa... Quello che importa è che partiamo sempre: e sempre nello stesso e intatto modo, alla ricerca della magia, oggi come tanti anni fa - venticinque per l'esattezza. Ora forse lo facciamo con lo zaino più leggero - l'esperienza conta, no? - e con le gambe un pochino più pesanti, oppure accompagnati dai figli e le 'morose' di allora... Ma non siamo affatto vecchi e ci troveremo fra molti anni ad andare ancora in montagna, noi assieme...  sempre con lo stesso spirito... e ancora non saremo vecchi. In verità non lo saremo mai vecchi finché calcheremo un prato di una montagna o accarezzeremo la roccia di una parete sognando di scalarla... finché ci entusiasmeremo per un'alba o un tramonto, per una farfalla su un fiore o una malga coperta di neve, un albero piegato dal vento o una marmotta che lancia il suo fischio... 
Gran Paradiso, anno 2002
Non saremo mai vecchi finché non cesserà quella forza dentro di noi che ci spinge da anni e anni a ricercare in montagna lo spirito magico e ancestrale delle cose, della vita, della natura, del mondo e di noi stessi.
Lo so sembriamo esagerati, ma chi - anche solo per un attimo - ha colto il segreto magico delle montagne, ci potrà capire bene: la giovinezza e la magia sono uno stato d'animo e la montagna ne è la fonte.
E poi lassù ci sentiamo amici, ora come un tempo... ma questa - quella dell'amicizia - è un'altra storia...[fine prima puntata]

Andrea, Davide, Enrico, Gianni, Luciano e Silvano


VIENI CON NOI ALLA GITA IN VAL DI TOVEL, DOMENICA 16 OTTOBRE FESTEGGEREMO ASSIEME I 25 ANNI DI ADM.
E FESTEGGEREMO ALLA GRANDE, NON MANCARE!!!

giovedì 29 settembre 2016

Ciclovia della Romantische Strasse, ci andiamo?

Fussen, piccolo e bellissimo borgo della Baviera, famoso per il castello di 'Cenerentola' - Walt Disney ci si era ispirato per il suo cartone animato (quelli belli di una volta) -  il castello che nelle foto compare sempre in mezzo ai boschi, abbarbicato su una collina, luogo magico e incantato...
La ciclovia della Romantische Strasse parte proprio da Fussen e dai suoi meravigliosi castelli ai piedi delle alpi - in una piana ricca di fiumi e laghi -  e percorre tutta la Baviera, da nord a sud per circa 450 km. Io e Roberta abbiamo percorso un tratto - 150 km in due giorni! - di questa spettacolare ciclabile, come vacanza assieme, ma un po' anche per provarla pensando alla gita ciclistica dell'anno prossimo.
In effetti centocinquanta km in due giorni sono un po' tanti, vanno spezzati in più tappe, ovviamente, ma noi eravamo in forma, soprattutto Roberta ("brava Roberta!" ricordate?), visto che fa casa lavoro in bici tutti i giorni (o quasi). Era lei stavolta a correre e a 'tirare', io a ruota, ma è stato bello così.

Com'è allora questa ciclovia?? Beh che dire...se non spettacolare, fantastica, unica. Bellissima, magica...da lasciare senza parole.

Intanto Fussen e suoi castelli meritano da soli il viaggio, è un paese davvero bello e il castello di Neuschwanstein (si chiama così) e le mille carrozze trainate da cavalli che fanno avanti e indietro sono uno spettacolo unico, da gustare e non solo in bicicletta!
La ciclabile, poi, sfiorati i castelli, si allontana dal caos dei turisti e si avvia - nei primi 20 km pianeggianti - a toccare piccoli paesi, attraverso prati e pascoli, con mucche e cavalli ovunque...tutto immerso nel silenzio e nel vuoto: non c'è anima viva, neppure nei paesi, pochissime auto...pace totale. Dove sono i bambini? Dov'è la gente? Ma ci abitano qui?...ci chiedevamo. Forse erano tutti sul lago di Garda...!
Questa parte di Baviera sembra un paese incantato, fuori dal caos nostrano, con l'aria pulita e le nuvole bianche che scorrono sui prati verdi, senza confusione, un luogo rilassato e rilassante. Non esiste lo stress da queste parti, impossibile.

E poi, dopo 20 km circa di facile piana, ecco le colline in un continuo saliscendi, senza mai lunghe e faticose salite, ma solo brevi - e a volte secchi - strappi. Si certo, non è affatto facile, è un continuo su e giù... su e giù... attraverso colline, spazi immensi, paesi pieni di fiori ma non di gente, mucche, verde dei prati che confina direttamente con il celeste del cielo, silenzio e pace...Ma tutto questo è un mondo incantato in cui ci si immerge e che rende il pedalare un viaggio mistico, magico, incredibile.
Scorrono veloci le ruote e scorre il paesaggio attorno...qualche chiesa spersa nelle campagne, una Gasthof per una buona birra - siamo pur sempre in Germania, no? - piccoli paesi, borghi di poche case. Il tempo vola, i km anche.


Poi arrivano i paesi più grandi, che meritano una visita...Schwangau, paese medioevale, la bellissima Landsberg am Lech, sul fiume Lech che nasce a Fussen e che spesso si incrocia o si segue...Infine Augusta, antica città romana, tappa finale del nostro viaggio. Centocinquanta km di pedalata leggera, senza pensieri, persi nei fantastici paesaggi della Baviera, sotto un cielo azzurro e terso, scaldati dal giusto tepore di un bel sole, di un autunno che pare ancora estate.



Ci ritroveremo a giugno dell'anno prossimo, tutti assieme su queste strade piene di bellezza? Chissà...in ogni caso, andateci anche da soli, a volte ci si merita un viaggio così!

Silvano e Roberta,  21-24 settembre 2016



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