Bovolone - Verona. L’Associazione opera nella zona del basso veronese dal 1991. Nata per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di montagna, si propone come obiettivo quello di mettere in contatto fra di loro gli escursionisti e alpinisti della nostra zona. -> Info: adm91blog@gmail.com
domenica 30 novembre 2008
sabato 22 novembre 2008
Estate a metà, poca gente sui monti
«A dire il vero», spiega il presidente della sezione veronese del Club alpino italiano, Piero Bresaola, «da metà maggio a metà luglio è stato un pianto d'acqua quasi ininterrotto e poi a farla da padrone sono state le nuvole. Da un lato avevamo il Baldo coperto dal proverbiale “capel”, cui spesso si aggiungeva un ben più greve mantello, dall'altro Lessini e Carega erano gravati quotidianamente da nembi temporaleschi. In queste situazioni, ovviamente, ben pochi escursionisti erano invogliati a compiere traversate impegnative o a raggiungere le cime».
La funivia di Malcesine a nord e, in misura minore, gli impianti di Costabella a sud, hanno comunque riversato sulle creste del Baldo centinaia di migliaia di visitatori, ma pochi di loro hanno potuto godere di cieli limpidi e vasti orizzonti. E così i rifugi ne hanno risentito, soprattutto quelli sul Baldo situati in cresta, un po' meno quelli sul Carega.
«L'entusiasmo e l'interesse per la montagna», continua Bresaola, «comunque non mancano e la testimonianza l'abbiamo avuta in occasione delle due grandi feste, quella degli alpini a Revolto a inizio stagione e quella di Santa Rosa al Telegrafo a fine agosto. In entrambi i casi l'afflusso di soci e appassionati di montagna è stato eccezionale a dispetto del tempo uggioso».
Peggio ancora sono andate le cose nei rifugi del Cai Verona in Alto Adige, vale a dire al Fronza e al Biasi. «Grazie all'accesso facile», riprende Bresaola, «il nostro rifugio sul Catinaccio è stato abbastanza frequentato, anche se poi ben pochi proseguivano da lì alla volta delle adiacenti cime dolomitiche. Molto peggio sono andate le cose al Biasi che, isolato fra i ghiacciai di Malavalle, il più delle volte, specie nei fine settimana, diventava una meta proibitiva. Noi stessi del Cai Verona abbiamo dovuto annullare alcune gite lassù a causa del maltempo o della neve e l'unica volta che ci siamo avventurati abbiamo vagato sui ghiacci nella nebbia più fitta».
In pratica quest'estate in montagna sono andati solo i veri appassionati, quelli ben motivati, esperti ed equipaggiati. Gli occasionali, vista la mala parata, hanno preferito fermarsi nei rifugi a quota più bassa. In questo senso è significativo il fatto che in due rifugi più bassi del Gruppo del Carega, il rifugio Revolto e il rifugio Pertica, abbiano lavorato a gonfie vele. «Non posso certo definirla eccezionale», dice Romeo Cappelletti, titolare del Pertica, «la stagione estiva appena passata, ma nemmeno lamentarmi. Il tempo è vero è stato spesso coperto, ma il Carega continua ad attirare un gran numero di appassionati e noi siamo qui ad accoglierli».
Anche Giorgio Annechini, che gestisce il Revolto, non manifesta delusione per come sono andate le cose. «Pochissimi sono stati gli ospiti che hanno pernottato», dice il gestore del Revolto, «ma non vi è stato mai un giorno, nemmeno quando pioveva, senza avventori. In pratica, se tanti a causa del maltempo hanno lasciato perdere le traversate impegnative, di contro nessuno ha voluto rinunciare a salire qui in alta Val di Revolto a godere del silenzio dell'aria buona e, perché no, della nostra cucina».
Leggermente penalizzato dal maltempo è stato anche il rifugio Fraccaroli, a due passi dalla vetta del Carega, ma essendo un eccezionale punto di richiamo ha comunque avuto i suoi visitatori, sia gli occasionali che i fedelissimi, questi ultimi peraltro sempre numerosi.
Tornando al Club alpino italiano e all'attività estiva della sezione, in barba a nuvole, neve e maltempo, il programma è stato rispettato. «Ben poche gite in calendario», dice sempre Bresaola, «sono state annullate ed anche il trekking di sette giorni sulle nostre montagne organizzato per Montagna ragazzi è stato un successo. Ora, naturalmente, stiamo preparando i programmi per l'inverno e punteremo molto sui nostri corsi di sci di fondo e sci escursionismo nonché sul tradizionale corso di sci di discesa con i maestri di sci di Parcines».
Quest'inverno però la sede di via Santa Toscana 11 del Cai, a Verona, offrirà qualcosa di più: la palestra di roccia, inaugurata da poco e dedicata ad Enrico Fasoli, che sarà aperta ad ore fisse due o tre volte la settimana e anche il sabato mattina per le scuole.
venerdì 21 novembre 2008
da www.larena.it: Sognando Cho Oyu e Manaslu
L'Arena di Giovedì 20 Novembre 2008
" I quattro veronesi in Himalaya con le bandierine tibetane sulle cime. La montagna Shisha Pangma è già dietro le spalle. Nell’agenda dei quattro alpinisti veronesi Andrea Zambaldi, Andrea Montolli, Alessandro Catozzi e Filippo Marin ci sono già altri obiettivi. Magari non fissati nei dettagli, ma tutti già individuati e in parte coltivati.
A cominciare dall’esplorare le interminabili grotte dell’isola di Samara, nelle Filippine, dove ci sono coleotteri enormi e, vicino, nella giungla, una vegetazione quasi impenetrabile. Nei sogni dei quattro amici e alpinisti scaligeri, che verranno premiati oggi in municipio, ci sono però altri dei 14 Ottomila della terra. Come il Manaslu, 8.156 metri di quota, in Nepal, sempre catena dell’Himalaya. Oppure il Cho Oyu, 8.201 metri, sempre Nepal e Himalaya. E magari anche qualche discesa con gli sci da alpinismo dalle montagne del Caucaso.Avventure da vivere insieme, loro che fanno parte di «On the rocks», un’associazione che si occupa di esplorazione geografica. Del resto i quattro alpinisti il sogno di incrementare il numero di Ottomila raggiunti, e magari di raggiungerli tutti, l’hanno e non lo nascondono di certo. E si preparano, correndo a piedi o in bici, scalando pareti di roccia, compiendo cascate e vie di ghiaccio, oltre che praticando uscite di sci alpinismo.Ma quanto costa organizzare in proprio, pur avvalendosi della collaborazione di un’agenzia qualificata, una spedizione sulle montagne himalayane? I quattro veronesi hanno speso poco meno di 7.000 euro a testa, in parte coperti da sponsor.Oltre al materiale tecnico per le ascensioni, zaino, abbigliamento, corde, moschettoni, piccozza, ramponi, tendine d’alta quota, sacchi a pelo, in massima parte già di loro proprietà, per lo Shisha Pangma hanno spedito in aereo 105 chili di cibo: pasta, salami, speck, mortadella, tonno, formaggio grana, Nutella, brioche e caffè. «Tutto cibo italiano, ma il cuoco era un cinese, Pasang, bravissimo, anche se poi è stato male e abbiamo avuto un sostituto valido». Hanno rinunciato, invece, ai portatori. Tutto, solo, sulle loro spalle. E.G. "
sabato 15 novembre 2008
Mario Vielmo in "K2 LA VETTA INFRANTA"
tratto dal sito Amici della montagna di San Giovanni Lupatoto
presso la sala convegni della Pia Opera Ciccarelli
ingresso libero
Cai di Verona. Pubblicate le serate culturali 2008-09...
Le serate si terranno presso la sede del C.A.I. in via S. Toscana 11 con inizio alle ore 21.00 circa
18/11/2008 Venticinquesimo della Scuola di fondo - fondo escursionistico
presentazione programma gite invernali - sci + ciaspole
25/11/2008 I giardini del Baldo
a cura di Gabriele Vantini0
9/12/2008 LAAC Associazione Alpinisti Veronesi chiodatori
13/01/2009 I quattromila Europei
a cura di Fausto Righetti
20/01/2009 Orizzonti verticali di un capogita Dalla nord della Agner al Badile
A cura di Beghelli Roberto
27/01/2008 Patagonia…alla fine del mondo
a cura di Piero e Elena
03/02/2009 Andar per monti
a cura di Ezio Etrari
17/02/2009 Una traccia da seguire
a cura della scuola di Alpinismo Priarolo
03/03/2009 Una vita sopra i numeri
a cura di Leonardo dal Prete
17/03/2009 "Dentro il cuore del vaio"
diapositive storiche e attuali dalla nascita del torrentismo nel veronese a oggi, 25 anni di discese -a cura di Beppe Pighi
24/03/2009 Presentazione gite estive
a cura della commissione di escursionismo
31/03/2009 Kilimangiaro - Marocco
a cura di Pavoni Franco
14/04/2009 Tra i ghiacci della Groelandia
a cura di Daniela Molinari
28/04/2009 Iran….splendori di Persia
a cura di Paolo Massarola - Guerra Massimo
12/05/2009 Trekking sull'Etna
a cura di Roberta - Lorenzo - Zoe
26/05/2009 India …Ladach - Stok Kangry
a cura di Gino Sorbini
09/06/2009 II parte programma gite estive
a cura della commissione di escursionismo
Festa della nuova sezione CAI di Legnago...
da: http://digilander.libero.it/cailegnago/
Festa della Sezione: per festeggiare il passaggio a SEZIONE CAI avvenuta lo scorso Gennaio, sabato 15 novembre presso il Centro Giovanile SALUS di Legnago dalle ore 15,00 tutti i Soci e simpatizzanti potranno assistere alla dimostrazione di arrampicata sportiva nella palestra artificiale di roccia sita al 1° piano del centro, chi lo volesse potrà cimentarsi con le prese con l'assistenza di persone esperte e con l'attrezzatura messa a disposizione dal gruppo JPB.
A seguire alle ore 18-18,30 una rassegna di cori di montagna alieterà i presenti con cante alpine e folcloristiche, la manifestazione continuerà poi alle ore 21.00 presso il teatro con un ospite illustre il noto alpinista Silvio "gnaro" Mondinelli che proporrà le più significative ascensioni alle montagne più alte del pianeta.
domenica 9 novembre 2008
da www.larena.it: Bandierine per la pace sulla «Cima TIBET»
mercoledì 5 novembre 2008
Si è sposato Diego (finalmente!)
Francoforte, venerdì 17 ottobre 2008
Ebbene si, non potevo credere ai miei occhi...Diego Marani in persona davanti ad un altare..e in giacca e cravatta, poi! Neppure le mie orecchie potevano credere a quel strano suono...: "JA!".
Mi sono subito chiesto: <<"Ja" va bene lo stesso? Vuol dire si? E' valido? MAH...chissà...vedremo>>
Nel frattempo non posso che portare a Diego e Gemma il saluto e l'augurio di una vita felice da parte di tutto il Diretttivo e di tutti gli Amici della Montagna.
(ti aspettiamo presto in Italia!)
sabato 1 novembre 2008
«Così la LESSINIA non si salverà»
LA PROTESTA. Il regista Alessandro Anderloni commenta amaramente l’intervento e ricorda: «Non tornerò mai più sul Corno d’Aquilio, che ora diventerà una pista»
Averardo Amadio, del Wwf, ha cercato in tutti i modi, anche come membro del Comitato tecnico scientifico del Parco, di contrastare la bitumatura della Aliana, ma senza successo. «Resto dell’idea che rendere più facile alle auto l’accesso al Parco sia un controsenso: è nella natura dell’area protetta essere accessibile solo a piedi e ribadisco che se c’erano dei soldi da spendere era meglio spenderli per la promozione del Parco e a vantaggio dei residenti, anziché per incentivare l’invasione di auto e moto. Purtroppo in pochi si preoccupano di dar valore alle risorse interne al Parco, pensando sempre che la ricchezza arrivi da fuori», è l’amara conclusione dell’esponente ambientalista.Alessandro Anderloni a due passi dalla strada Aliana ha girato il film «L’Abisso», per gli 80 anni della Spluga della Preta: «Tra gli speleologi stanno girando decine di mail di stupore, di rabbia e protesta. Qualcuno parla di fare ricorsi, ma tutti sanno quanto siano inutili 9 volte su 10», commenta da Berlino, dove è in questi giorni per il filmfestival, alla notizia dell’asfalto sulla strada Aliana. «Probabilmente un’ultima camminata silenziosa e disperata la faremo lassù. Cammineremo a testa bassa, parlando sottovoce e piangendo, per dire a tutti che la LESSINIA non si salverà. Io, poi, non tornerò mai più sul Corno d’Aquilio, che ora diventerà una pista per fuoristrada, moto e quad. Ci sarà anche chi proporrà tra qualche mese il rally Fosse-Sega di Ala, per la gioia dei predatori del silenzio. Allora quei luoghi, che don Alberto Benedetti ci ha fatto scoprire e amare, saranno perduti. Lui, lassù, andava a piedi, da solo, pregando e ringraziando Dio per la bellezza del Creato. Ora forse soltanto l’inaccessibile Spluga della Preta si salverà», conclude Anderloni. V.Z.