sabato 1 novembre 2008

«Così la LESSINIA non si salverà»

da http://www.larena.it/
LA PROTESTA. Il regista Alessandro Anderloni commenta amaramente l’intervento e ricorda: «Non tornerò mai più sul Corno d’Aquilio, che ora diventerà una pista»
Averardo Amadio, del Wwf, ha cercato in tutti i modi, anche come membro del Comitato tecnico scientifico del Parco, di contrastare la bitumatura della Aliana, ma senza successo. «Resto dell’idea che rendere più facile alle auto l’accesso al Parco sia un controsenso: è nella natura dell’area protetta essere accessibile solo a piedi e ribadisco che se c’erano dei soldi da spendere era meglio spenderli per la promozione del Parco e a vantaggio dei residenti, anziché per incentivare l’invasione di auto e moto. Purtroppo in pochi si preoccupano di dar valore alle risorse interne al Parco, pensando sempre che la ricchezza arrivi da fuori», è l’amara conclusione dell’esponente ambientalista.Alessandro Anderloni a due passi dalla strada Aliana ha girato il film «L’Abisso», per gli 80 anni della Spluga della Preta: «Tra gli speleologi stanno girando decine di mail di stupore, di rabbia e protesta. Qualcuno parla di fare ricorsi, ma tutti sanno quanto siano inutili 9 volte su 10», commenta da Berlino, dove è in questi giorni per il filmfestival, alla notizia dell’asfalto sulla strada Aliana. «Probabilmente un’ultima camminata silenziosa e disperata la faremo lassù. Cammineremo a testa bassa, parlando sottovoce e piangendo, per dire a tutti che la LESSINIA non si salverà. Io, poi, non tornerò mai più sul Corno d’Aquilio, che ora diventerà una pista per fuoristrada, moto e quad. Ci sarà anche chi proporrà tra qualche mese il rally Fosse-Sega di Ala, per la gioia dei predatori del silenzio. Allora quei luoghi, che don Alberto Benedetti ci ha fatto scoprire e amare, saranno perduti. Lui, lassù, andava a piedi, da solo, pregando e ringraziando Dio per la bellezza del Creato. Ora forse soltanto l’inaccessibile Spluga della Preta si salverà», conclude Anderloni. V.Z.

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