martedì 6 maggio 2008

The Shining Mountain

..era - circa, i ricordi sono sfumati - il 1989 cominciamo a frequentare la sezione CAI di Verona e soprattutto la biblioteca. Sono sempre stato affascinato dalle biblioteche e fin da piccolo utilizzava uno strategemma per scegliere i libri più interessanti. Cercavo quelli più consunti e rovinati.. la mia ricerca nella piccola biblioteca è stata veloce, il libro in questione "LA MONTAGNA DI LUCE" - the shining mountain - era veramente rovinato, cadeva a pezzi.
E' la cronistoria della prima salita di una parete del Changabag, nell'Himalaya del Garhwal, da parte di una piccolissima spedizione, due alpinisti Peter Boardman e Joe Tasker. Era il 1976, salita tecnicamente estrema e soprattutto contrapposta alle spedizioni "pesanti" dell'epoca.
La lettura di questo libro è stata una folgorazione, conoscevo-poco-l'alpinismo cosidetto "eroico" tramite la lettura di altri classici di montagna.
Nella MONTAGNA DI LUCE invece è tutto più semplice, scanzonato ma soprattutto si respira la vera avventura e la voglia di scoprire che dovrebbe essere alla base di questa attività. Fanno impressione anche le descrizioni contrapposte dello stato d'animo dei due alpinisti e le loro considerazioni uno nei confronti dell'altro. Confrontandomi con altri amici e appassionati risulta che il libro è stato per molti il via libero verso questa meravigliosa attività, ci ha fatto conoscere un alpinismo più puro e libero da schemi, tipico dell'ambiente anglosassone. Recentemente ho riletto il libro, è stato scritto 30 anni fa, mantiene però tutte quelle meravigliose caratteristiche che me lo fanno considerare sicuramente fra le pubblicazioni più interessanti del genere.
Ovviamente il libro originale è introvabile, trovai 3 copie in una libreria in corso Porta Nuova (stava chiudendo l'attività) una per me e le altre due le ho regalate ad amici (alpinisti) però Corbaccio lo ha ripubblicato anche se non avrà lo stesso fascino della vecchia edizione.
I due protagonisti Peter Boardman e Joe Tasker sparirono nel maggio del 1982 lungo la parete nord est - ancora inesplorata - dell'Everest.
Andrea Negri

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