Percorso Alpinistico - si richiede autonomia nelle capacità alpinistiche ed attrezzatura (normale attrezzatura da via ferrata con caschetto, imbragatura, cordini+dissipatore).
L'Alta via ha preso il nome dal noto alpinista originario della Val di Fassa, Bepi Pellegrin (Zac), appassionato di storia locale, nonché titolare del. La ristrutturazione del percorso di guerra, con grandiosi scenari panoramici che spaziano dalla Marmolada alle Pale di S. Martino, dal Sella al Sassolungo, dal Catinaccio al Latemar, è opera appassionata di Livio Defrancesco, caposervizio presso gli impianti di risalita Costabella.
E’ indispensabile l’iscrizione !
Per informazioni ed iscrizioni:
Luciano Mozzo: 329 6478906
Luogo e ora di partenza: Parcheggio casello di Verona Sud ore 6.30
Percorso automobilistico: Verona Sud – Autostrada del Brennero – uscita di Ora – Val di Fiemme – Val di Fassa - Moena – Passo San Pellegrino - tot. Km 195 c.a.
Attrezzatura indispensabile:
Zaino e Scarponi
Maglione, giacca a vento, cappello e guanti
Pranzo al sacco
Imbragatura + kit ferrata e caschetto. Pila frontale o torcia elettrica
Difficoltà: EEA - percorso alpinistico. Richiede passo sicuro e un minimo di esperienza alpinistica
Descrizione del percorso:
Si parte dal passo S.Pellegrino (1919mt),raggiungible con accesso stradale Moena in Val di Fassa. Lungo il sentiero n.604 si sale fino al passo Le Selle dove sorge l'omonimo rifugio,passando dal rifugio Paradiso -2130mt- in circa 1.30h. Qui ha inizio l'alta via Bepi Zac.
LA FERRATA: Con il sentiero n.637 si sale lasciandosi alle spalle il rifugio, aiutati anche, in un breve tratto franoso, dal cavo metallico come scorrimano,verso la cresta. Tutta questa catena montuosa fu teatro di durissimi combattimenti tra italiani e austriaci durante il primo conflitto mondiale 1914-18. A testimonianza di tutto ciò, lungo tutto il percorso troviamo resti di opere belliche come trincee,baracche,scale e passatoie in legno,postazioni per ricovero di persone e munizioni. Un vero museo all'aperto che nel silenzio di questi luoghi fa pensare molto alla a ciò che accadde. Terminata la breve e ripida salita, si prosegue lungo questo sentiero di cresta incontrando fin da subito alcuni panoramici passaggi, delle gallerie di guerra (in alcuni casi utile una torcia) fino ad arrivare al Lastel Picol (2697mt); la vista da qui è a 360 gradi, si incontrano tutti i gruppi dolomitici della val di Fassa; il Latemar il Catinaccio il Sasso Piatto il Sella la Marmolada e i Monzoni.Si avanza verso est,sulla linea che fu il fronte, in direzione del Lastel Gran (2713mt) e la cima Campagnaccia (2737mt). Prima di arrivare a quest'ultima si affronta una serie di saliscendi intorno alla quota di 2650-2700mt attraverso numerose rovine del fronte. Si incontra una piccola paretina di circa 3mt che si vince grazie a 2 pioli ed alle funi metalliche,alcune passerelle,una scala in legno una crestina affilata lunga una quindicina di metri arrivando così alla base di un breve ma ripido tratto lungo il quale,a sinistra,si devia per cima Campagnaccia -2737mt. Si lascia la cima in direzione est scendendo nella pianeggiante sella Banc di Campagnaccia -2685mt- dalla quale è possibile abbandonare l'itinerario seguendo le indicazioni per la seggiovia (primo rientro). Attraversata la piana,la Bepi Zac prosegue in salita inizialmente superando il largo crinale,poi attraverso una traccia di sentiero nel ghiaione raggiungendo a quota 2759mt cima Costabella ove si trova una postazione di mitragliera austriaca. Ci si allontana dalla cima per raggiungere poi,in breve discesa,un salto roccioso da superare tramite l'ausilio di una grossa scala in legno ed alcuni cavi di sicurezza che permettono di ridiscendere dal lato opposto.Una prima galleria,una lunga crestina attrezzata ed una seconda galleria piuttosto buia conducono su un pianoro;anche qui segni della grande guerra e una targa a ricordo dei molti soldati austriaci fatti prigionieri dagli italiani dopo una furiosa battaglia dal quale in leggera discesa e per sentiero si arriva ai piedi del Sass De Costabella (osservatorio italiano).Qui una variante (consigliato) permette,attraverso un canalino facile e attrezzato di salire e raggiungere una passerella di legno di un paio di metri sopra uno strapiombo che conduce all'interno dell'osservatorio dove è stato allestito un museo con foto e testimonianze dell'epoca piuttosto cruenti.Terminata l'eventuale visita al museo si prosegue nel lato opposto rispetto alla salita ed attraverso alcune roccette attrezzate ,una lunga fessura gradinata ed una serie di scale di legno si raggiunge il termine della prima parte della Bepi Zac ed in particolare si può dire che termina la sezione più interessante dal punto di vista storico e sicuramente meno impegnativa.
In breve un facile sentiero porta alla forcella del Ciadin, da qui parte il sentiero di rientro per il passo San Pellegrino.
Bovolone - Verona. L’Associazione opera nella zona del basso veronese dal 1991. Nata per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di montagna, si propone come obiettivo quello di mettere in contatto fra di loro gli escursionisti e alpinisti della nostra zona. -> Info: adm91blog@gmail.com
venerdì 12 agosto 2011
11 settembre 2011: ALTA VIA BEPI ZAC – Costabella / Cima Uomo - Dolomiti
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1 commento:
alle 7 è tardi. Anticipiamo. Lidi
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