martedì 21 ottobre 2008

Cai San Pietro in Cariano: Proiezioni films a Valgatara nell’ambito della sesta edizione della rassegna Montagna-Cinema

Estratto da:
http://www.caivalpolicella.it/_attivita/proposte.htm
Iniziativa realizzata con la collaborazione di: Biblioteca di Marano di V.P., Comune di Marano di V.P e Banca di Marano.
Le proiezioni si terranno presso la SALA CIVICA di Valgatara. (Adiacente il campo sportivo).
Inizio alle ore 21:00

7 novembre 2008
LA GRANDE GUERRA IN ADAMELLO 1915-1918
Durante la guerra 1915-1918 il fronte dell'Adamello costituiva la più alta zona di operazione di guerra. Sulle cime che sovrastano i ghiacciai, a quote fra i 3000 e 3500 metri, per 42 mesi si è combattuto con temperature fino a 40° sotto zero. Lassù, italiani e austriaci hanno trasportato tutto a braccia, comprese le pesanti bocche da fuoco come il famoso pezzo da 149 di Cresta Croce.Guerra Bianca 1915-1916Il primo grande e drammatico incontro del soldato moderno con la montagna. Battaglie durissime in alta quota, in condizioni impossibili. Una sfida impari per la sopravvivenza che farà dell'Alpino una figura di combattente ardito ed eroico.Guerra d'Aquile 1917-1918Dopo i primi due anni di scontri ravvicinati con la montagna e con gli ardimentosi Kaiserjäger austriaci, gli alpini si fanno via via più agguerriti, combattendo con estrema determinazione. Pagine di eroico valore scritte con il sangue su ghiacciai e vertiginose vette.

14 Novembre 2008
Incontro con TOM PERRY l'alpinista scalzo
“La realtà è che la sensazione di benessere che provo quando tolgo gli scarponi, è impagabile. Ho capito perchè: a piedi nudi la terra mi trasmette tutta la sua energia, mi rigenera spiritualmente, mi sento un altro. Mi riappacifica col mondo, mi sento testimone di valori positivi, autentici, senza speculazioni e intermediazioni”.Eccola, in sintesi, la filosofia di Antonio Peretti, in arte Tom Perry, comunemente conosciuto come “l'alpinista scalzo”, l'uomo che sale e scende dalle montagne di mezzo mondo senza scarponi.Vicentino, guardia forestale, nel 2002, sui canaloni sassosi che percorrono i fianchi del Carega, scopre la sua particolarissima vocazione: correre in montagna scalzo. Nasce così Tom Perry. Dal battesimo ufficiale, con la discesa ininterrotta da cima Posta sulle Piccole dolomiti, l'atleta vicentino ha saputo misurarsi in imprese via via sempre più impegnative: sul monte Cristallo, sul Sinai, sui vulcani ecuadoregni, sul Gran Sasso, sulle Tofane, sul Pelmo.

28 Novembre 2008
L'OMBRA DEL TEMPO di Andrea Gobetti, Fulvio Mariani e Claudio Cormio
Questo film racconta la storia di uomini diversi dai diversi destini, riuniti dal caso e dalla passione alle soglie di un mondo sotterraneo, profondo e intricato.Provengono da luoghi geografici e ambienti sociali lontani tra di loro, parlano lingue e dialetti differenti; sono individualisti, non accettano capi. Ma quando si lanciano in un'esplorazione o in un salvataggio diventano una macchina inarrestabile, dal meccanismo perfetto. Senza ordini e senza soste, fino a che non hanno raggiunto il loro obiettivo.È il popolo degli speleo di Piaggia Bella: vagabondi, rissosi e insofferenti a obblighi e legami, ma inclini alla generosità e alle amicizie durevoli. La storia inizia negli anni Ottanta mentre il mondo intero si sta affannando nella rincorsa del denaro e del successo. Ma c'è ancora chi non rinuncia al verbo essere per avere di più.

Venerdì 12 dicembre 2008
GLI ANNI DEI LUNGHI INVERNI di Andrea Frigerio e Gianni Rusconi
Un film che racconta la storia della passione per la montagna, della voglia di avventura e rischio di Gianni Rusconi, guida alpina e istruttore nazionale di alpinismo. Insieme al fratello Antonio, inizia un serio e severo allenamento per continuare quello che il fratello Carlo, morto in montagna sulla Grigna meridionale, aveva fatalmente interrotto. Dopo aver affrontato le diverse centinaia di vie delle montagne di casa (Corni di Lanzo, Le Grigne, il Resegone...), iniziano a percorrere le vie classiche delle Dolomiti, del Monte Bianco e del Cervino. Nel ' 67 la passione per il “sempre più difficile”, per il nuovo li spinge a tentare di salire in inverno vie classiche difficili, o addirittura ad aprire vie nuove, sempre in inverno.
I LITTORIALI DELLA NEVE E DEL GHIACCIO
Prodotto dal GUF (Gruppo Universitario Fascista) di Trento e girato a San Martino di Castrozza nel 1937. Si tratta di un breve filmato d'epoca, andato perduto e fortunosamente ritrovato e restaurato dal dott. G.M. Buffatti, che introdurrà la proiezione. D'interesse come documento storico sia per quanto riguarda i materiali e le attrezzature che per le tecniche del tempo.

Venerdì 16 gennaio 2009
LE ALI AI PIEDIdiFulvio Mariani
Un ritratto di John Falkiner, una personalità altamente carismatica del mondo dello sci, della cinematografia e soprattutto del telemark.
Falkiner ci racconta la propria vita con calore e delicato umorismo permettendoci di ripercorrere tappe importanti della storia dello sci insieme a Paolo Tassi di Cortina d'Ampezzo, altro notevole libero interprete del telemark oltre che suo grande amico.
I due amici ci portano con sé in viaggi di scoperta e d'amicizia attraverso le splendide geografie del Libano, della Patagonia, delle Dolomiti dell'Etna e del Kashmir. John e Paolo condividono con noi i propri sogni e le scelte che li hanno portati ad abbandonare la breve intensità di emozioni della competizione, per adottare lo sci come un vero e proprio stile di vita più completo ed appagante. Anche grazie alla grande amicizia fra i protagonisti e Fulvio Mariani, le parole si fondono in perfetta armonia con immagini a volte di alta spettacolarità ed azione, a volte di grande poesia e contemplazione.


Venerdì 30 gennaio 2009
IL VENTO FA IL SUO GIRO di Giorgio Diritti
Nel contesto montano delle Alpi occitane italiane, Chersogno è un piccolo villaggio la cui sopravvivenza è legata ad alcune persone anziane e a un fugace turismo estivo. In questa piccola comunità arriva un pastore francese, con la sua giovane famiglia, le sue capre e la sua piccola attività di imprenditore formaggiaio. Ben accolto, se pur non a braccia aperte, il suo arrivo diventa la dimostrazione di una possibile rinascita del paese. Ma, un po' alla volta, le condizioni di vita divengono sempre più difficili, tra incomprensioni, rigidezze e un pizzico di invidia. Alcuni tra gli abitanti iniziano a sentire troppo ingombrante questa nuova presenza e una serie di vicissitudini portano il paese a dividersi in due. “E l'aura fai son vir” – il titolo occitano del film – si riferisce al detto popolare che vuole il vento una metafora di tutte le cose, un movimento circolare in cui tutto torna, come rappresentato nel film dalla figura dello scemo del villaggio che corre nei prati simulando il gesto del volo. Questa pellicola ha la forza di un trattato antropologico e, senza perdersi nella retorica dei buoni sentimenti, sottolinea come la vita si componga di sensazioni contrastanti e sgradevoli, in un cinismo che contagia, ma rende liberi da pregiudizi e ipocrisie.

Nessun commento: