Dall’omaggio a Kurt Diemberger a 50 anni dalla prima salita del Dhaulagiri all’alpinismo himalayano oggi. Con Nives Meroi, Kurt Diemberger, Krzysztof Wielicki e Ang Tshering Sherpa Presentano Francesca Mazzalai e Roberto Mantovani
la foto originale del Dhaulagiri, portata in spedizione da Diemberger "una buona foto, in casa di mal tempo e bufera ti porta fuori dai guai.."
per una volta parliamo di una serata alpinistica non in programma, ma già passata.
Ci sono serate alpinistiche (più o meno noiose) e poi ci sono serate con Kurt Diemberger. Più o meno è la differenza che passa dal vedere un Monet in una foto o vederlo dal vivo nel contesto del Museo d'Orsay a Parigi. Le emozioni, sensazioni che raccogli sono molto diverse...
Con Diemberger sei letteralmente "scaraventato" nella storia dell'alpinismo; è stato il primo salitore di due 8000, il Broad Peak e il Dhaulaghiri, entrambi in puro stile alpino e senza ossigeno. Questo sarebbe già sufficiente a porlo nella storia dell'alpinismo, se poi aggiungiamo che uno dei suoi compagni al Broad Peak fu Hermann Buhl.. Il contesto del filmfestival aiuta a creare una certa atmosfera, pubblico delle grandi occasioni, grande partecipazione di pubblico e ottima organizzazione.La serata ha visto partecipe anche un grande personaggio dell'alpinismo (invernale) himaliano Krzysztof Wielicki. I racconti delle sue salite invernali sono incredibili.
Era in programma anche l'intervento di Nives Meroi (11 ottomila) purtroppo c'è stato solo un breve collegamento telefonico. La Meroi ha preferito rimanere a casa, per stare vicino a Romano Benet, suo compagno di vita e di cordata.
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