martedì 7 febbraio 2012

da www.larena.it: "Quei giganti dimenticati della montagna"

La Rocchetta Alta di Bosconero
da
http://www.larena.it/ del 7 febbraio 2012:
EROI DI PIETRA. La loro è una storia di esplorazione e di avventura. Claudio Dal Bosco, Giancarlo Biasin e Milo Navasa i leggendari alpinisti veronesi che hanno scalato le montagne più impervie e aperto le vie più difficili
C'è tutto un mondo di sportivi particolari di cui non si parla mai. Eppure sono attivissimi. Scalano montagne, sono arrampicatori, alpinisti. Hanno palestre di roccia ovunque vi sia una parete, una placca, un camino, una fessura sul Baldo, in Lessinia o sul Carega, più un immenso terreno di gioco sui gruppi alpini, dolomitici e glaciali (oltre i tremila di quota), nazionali ed esteri. Questi sportivi, che fanno capo a ben 21 associazioni scaligere della montagna – la sezione veronese del Cai, nata nel 1875, ha oltre 4.000 iscritti – hanno i loro campioni. Grandi storie di esplorazioni e prime salite, vie (ora celebri) tracciate per la prima volta da nostri concittadini, inedite grandi difficoltà superate laddove alpinisti di vaglia erano stati respinti. I loro nomi diranno molto ai giovani solo quando proveranno a ripeterne gli itinerari. Tra gli altri, i Cabianca e i Priarolo della metà del secolo scorso, tre sono i veronesi – tutti ora scomparsi – che si sono imposti all'attenzione del mondo della montagna su altissime difficoltà in grandiose prime ascensioni, per itinerari durissimi anche oggi che nuove tecniche ed attrezzature rendono meno ostico superare. Erano Giancarlo Biasin (1931-1964), Milo Navasa (1925- 2009) e Claudio Dal Bosco (1934-1991), accademici del Cai...
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