5 gennaio 2011 - BOSCO CHIESANUOVA. Il libro sarà presentato stasera con uno spettacolo di Anderloni. In 208 pagine una ricca indagine realizzata da un gruppo di autori che vivono sul territorio Fotografie di Flavio Pettene.
Pensare a un libro sull'acqua in Lessinia non deve essere stato facile, vista la proverbiale siccità dell'altopiano, ma il risultato è sorprendente e «Acqua in Lessinia», volume strenna della Cassa rurale Bassa Vallagarina, rappresenta un tesoro di informazioni. Merito degli autori, che hanno tutti alle spalle una lunga carriera di pubblicazioni su questo territorio del quale sono anche abitanti, e del fotografo Flavio Pettene che vive in pianura ma che ha con l'altopiano, attraversato a piedi e più volte in tutte le stagioni, un rapporto talmente intimo e quotidiano che se ne avverte il respiro nella sue foto.In 208 pagine di grande formato, coordinati da Gianpaolo Armani, hanno scritto Angelo Andreis, Franco Gandini, Giovanni Lavarini, Nadia Massella e Chiara Zanini, in quello che il presidente della Cassa rurale, Primo Vicentini, definisce nella presentazione del volume «un viaggio che per i prossimi tre anni avrà per tema l'acqua, fattore di sviluppo, fonte economica ed energetica, elemento che corre, trascina e trasforma. Ragionare sull'acqua significa non solo prendere coscienza della sua importanza ai fini della sopravvivenza, ma anche offrire un contributo alla conoscenza di tutto ciò che ha un legame con questo elemento vitale».L'altopiano, per la natura carsica del sottosuolo, non offre, almeno nella parte centrale e orientale, sorgenti e corsi d'acqua a cui fosse legata la vita di un paese: l'acqua per la sopravvivenza di uomini e bestiame è sempre stata raccolta in Lessinia dai displuvio dei tetti in cisterne scavate a fatica nella roccia...
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