giovedì 3 novembre 2011

In marcia per il Cansiglio

In marcia per il Cansiglio
di ELISA COZZARINI


Per il ventiduesimo anno consecutivo ambientalisti e alpinisti si incontreranno a casera Palantina, tra Veneto e Friuli, per difendere l’antica foresta del Cansiglio dalla costruzione di impianti sciistici
Ambientalisti e alpinisti del Nordest si incontreranno, come ogni anno dal 1987, domenica 15 novembre a casera Palantina, a cavallo tra Veneto e Friuli, per difendere l’antica foresta del Cansiglio dalla costruzione di impianti sciistici e per chiedere la creazione di un’area protetta. «È una vecchia battaglia, a cui come Legambiente Friuli Venezia Giulia abbiamo sempre partecipato con una marcia pacifica», afferma Moreno Baccichet, del direttivo regionale dell’associazione.
Sul versante friulano, nonostante le proteste, nel triennio 2007-2009 sono stati spesi dalla precedente amministrazione Illy di centrosinistra 17 milioni di euro (dei 200 milioni stanziati nell’intera regione da Promotur, una Spa a maggioranza pubblica) per impianti ad alto impatto ambientale.

In Veneto finora gli ambientalisti sono riusciti a stoppare chi vede in queste strutture l’unica via per lo sviluppo della montagna. Ora però il rischio è che anche qui vengano spesi 25-30 milioni di euro per la costruzione degli impianti di collegamento tra il Piancavallo (Pordenone) e Tambre (Belluno). «Nessuno di noi si opporrà agli investimenti fatti in montagna, se distribuiti equamente e se servissero per dare l’avvio ad una politica di conservazione e sviluppo sostenibile. Non è accettabile invece spendere ancora tante risorse pubbliche solo per lo sci da discesa», affermano gli organizzatori della marcia per il Cansiglio.

Continua Baccichet: «In Friuli lo scempio è sotto gli occhi di tutti, si vede anche dalla pianura. Sul Piancavallo si vede una fascia bianca, anche d’estate, più larga di un’autostrada. Per fare una pista da sci hanno spianato la montagna. Una volta si facevano piste che si adattavano alla morfologia del luogo, oggi invece si vogliono piste larghe e facili. Bisogna che qualsiasi imbranato sia in grado di percorrerle, per attirare il maggior numero possibile di turisti. Ma non si considera che ci vorranno centinaia di anni perché ricresca l’erba».
Quest’anno a Casera Palantina sarà presente anche l’attore bellunese Sandro Buzzatti che leggerà brani tratti dalle opere di Dino Buzzati.

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