martedì 30 settembre 2008

quattro veronesi alle prese con un ottomila...

da http://www.larena.it/
Sono già «al campo 1» Ora la sfida all’Ottomila
L’IMPRESA IN TIBET. Altro progresso dopo il tentativo fallito e l’attesa forzata a causa del vento
Procedono. Con la lentezza imposta dalla salita a un «ottomila». Ma vanno avanti. Ieri sono arrivati, dopo dieci ore di fatica, al «campo 1», primo avamposto per lanciare l’ascensione agli 8.027 metri dello Shisha PANGMA, vetta del Tibet dal forte richiamo alpinistico.Andrea Zambaldi, 26 anni, veronese, con Andrea Montolli, 31 anni, di Colognola ai Colli, Alessandro Catozzi, 28 anni, di Pescantina e Filippo Marin, 31, di Quinto di Valpantena, continuano dunque nella sfida al «baby» dei Grandi Quattordici. La «Cresta dei pascoli», questo è il nome tradotto dello Shisha PANGMA, è la più bassa, si fa per dire, nella classifica delle cime oltre gli ottomila metri. Erano partiti ieri mattina, mirando alla cima. Ed è stata una marcia salutata, nonostante la fatica, con grande sollievo. Soltanto sabato scorso, infatti, il gruppo era ancora bloccato, dopo l’ultimo tentativo fallito di qualche giorno prima, in attesa che la forza del vento, a quelle altitudini un ostacolo difficilmente sormontabile per la progressione, calasse di intensità.Il gioco di pazienza e piccoli progressi, quello che porta ogni spedizione himalayana verso il risultato, si sta svolgendo secondo copione. Attese, tentativi e piccoli progressi. Fatica tanta: seguita passo passo anche sul «blog» dell’associazione veronese «Ontherocks», ritrovo di appassionati di avventura e montagna.«Qui è bellissimo», aveva comunicato, via telefono satellitare solo pochi giorni fa Andrea Zambaladi. «Davvero è valsa la pena di esserci preparati a lungo per affrontare questa ascensione. Non vediamo l’ora di arrivare su».Un passo, quello verso il «campo 1» è compiuto. Ora la sfida è nel «centrare» l’attimo giusto: per condizioni meteo e atletiche del quartetto. È un «baby», ma è sempre un vero «ottomila»

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