Estratto dalla guida:
"..Ecco dunque perché vale la pena venire a pedalare in Germania. Non solo perché è una goduria, perché le piste ciclabili sono ottime e permettono di godersi una piacevole vacanza, ma anche per rendersi conto che un'altra bicicletta - e quindi, di conseguenza, un altro mondo - è possibile. Per vedere come una somma di decisione individuali ("oggi pedalo") si inserisca in una decisione collettiva, quindi politica ("dotiamoci di piste ciclabili e di un sistema" di trasporto pubblico integrato con le due ruote"). Per assorbire tutto questo basta una bici. Anche a noleggio. Come spiega Alessandro Melazzini -giornalista e traduttore che oggi si sente italiano e tedesco -quando nel 2005 si trasferisce da Heidelberg a Monaco di Baviera: "Per i musei, le biblioteche e le innumerevoli case editrici? Anche, ma soprattutto perché è l'Italia che vorrei. Accogliente. Verde, pulita e sicura. Una città che ti permette il lusso di andare ovunque con i mezzi pubblici o la, bicicletta". Forse dunque è utile, oltre che piacevole, venire in Germania per pedalare. Nella speranza di farlo un giorno anche in Italia"
Prezzo: € 9,90 |
Numero di pagine: 140 |
Dimensioni: 12x16,4 |
Casa Editrice: Ediciclo |
http://www.ediciclo.it |
ISBN: 978-88-88829-94-4 |
La guida sarà regalata da Adm ai partecipanti della ciclovacanza in Germania !
estratto dalla seconda di copertina, l'autore:
Diego Marani, nato a Verona nel 1971, dopo aver girovagato un pc' in Africa, per cinque anni ha lavorato come redattore per il mensile Nigrizia. Poi ha alternato il lavoro di redattore (per il quotidiano l'Arena di Verona) con quello di giornalista free-Iance. Nel frattempo ha iniziato a camminare e non si è più fermato. Quando ci riesce, scrive con i piedi cioè descrive i cammini compiuti (A Santiago per lo Via della Plata e Sentieri partigiani in Italia, entrambi per Terre di Mezzo edizioni). A furia di camminare in Spagna è pure finito a vivere in Germania dove insegna all'Università. Ma questa è un'altra storia. Quando pedalava da ragazzo, nella Bassa veronese, il gran premio della montagna era i! cavalcavia sopra la 'ferrovia. Con gli anni, poco a poco si è abituato anche alle salite; tuttavia preferisce ancora pedalare in pianura, magari di fianco a un nume. In Germania non è difficile.
Diego Marani, nato a Verona nel 1971, dopo aver girovagato un pc' in Africa, per cinque anni ha lavorato come redattore per il mensile Nigrizia. Poi ha alternato il lavoro di redattore (per il quotidiano l'Arena di Verona) con quello di giornalista free-Iance. Nel frattempo ha iniziato a camminare e non si è più fermato. Quando ci riesce, scrive con i piedi cioè descrive i cammini compiuti (A Santiago per lo Via della Plata e Sentieri partigiani in Italia, entrambi per Terre di Mezzo edizioni). A furia di camminare in Spagna è pure finito a vivere in Germania dove insegna all'Università. Ma questa è un'altra storia. Quando pedalava da ragazzo, nella Bassa veronese, il gran premio della montagna era i! cavalcavia sopra la 'ferrovia. Con gli anni, poco a poco si è abituato anche alle salite; tuttavia preferisce ancora pedalare in pianura, magari di fianco a un nume. In Germania non è difficile.
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