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Il lupo, che nel dialetto della Lessinia è chiamato «loo» e in lingua cimbra «bolf» (dal tedesco wolf), ha sempre abitato l'immaginario collettivo delle popolazioni dell'altopiano: sono decine i racconti, le favole, le testimonianze attorno alla presenza di un animale che ha occupato questo territorio dalla preistoria fino alla seconda metà dell'800, quando la caccia e la riduzione del suo habitat, lo hanno portato alla scomparsa. Gli ultimi lupi vennero avvistati a Giazza nel 1880.
Un provvedimento emanato a Venezia il 2 febbraio 1818 dal governatore Pietro conte di Goëss, avverte che «sua maestà imperiale regia (l'imperatore d'Austria, ndr) a cui sta costantemente a cuore il bene de' propri sudditi, ha determinato di stabilire i seguenti premi per l'uccisione delle fiere, che si vanno ad indicare». E l'elenco distingue l'orsa, pagata 40 fiorini (104 lire italiane) dall'orso che ne vale 30 (78 lire); la lupa valutata 25 fiorini (65) e il lupo 20 (52), mentre per una caccia grossa che consegni un orso e lupo inferiore a un anno di età si pagano stranamente solo 10 fiorini mentre in lire il premio equivale a quello di un lupo adulto (52).
La raccomandazione è che «le dimande per simili premj dovranno essere corredate di regolari documenti comprovanti l'uccisione e qualità della fiera, per la quale viene chiesta la promessa gratificazione». Secondo la tradizione, i cacciatori che si organizzavano per uccidere i lupi, ricevevano un compenso per ogni esemplare abbattuto, da dividere in parti uguali fra tutti i partecipanti, mentre a chi materialmente aveva avuto il colpo in canna più «fortunato», oltre a ricevere la sua parte aveva anche diritto a tenere la pelliccia del lupo, usata con orgoglio per ricoprire i bavari dei tabarri..
Un provvedimento emanato a Venezia il 2 febbraio 1818 dal governatore Pietro conte di Goëss, avverte che «sua maestà imperiale regia (l'imperatore d'Austria, ndr) a cui sta costantemente a cuore il bene de' propri sudditi, ha determinato di stabilire i seguenti premi per l'uccisione delle fiere, che si vanno ad indicare». E l'elenco distingue l'orsa, pagata 40 fiorini (104 lire italiane) dall'orso che ne vale 30 (78 lire); la lupa valutata 25 fiorini (65) e il lupo 20 (52), mentre per una caccia grossa che consegni un orso e lupo inferiore a un anno di età si pagano stranamente solo 10 fiorini mentre in lire il premio equivale a quello di un lupo adulto (52).
La raccomandazione è che «le dimande per simili premj dovranno essere corredate di regolari documenti comprovanti l'uccisione e qualità della fiera, per la quale viene chiesta la promessa gratificazione». Secondo la tradizione, i cacciatori che si organizzavano per uccidere i lupi, ricevevano un compenso per ogni esemplare abbattuto, da dividere in parti uguali fra tutti i partecipanti, mentre a chi materialmente aveva avuto il colpo in canna più «fortunato», oltre a ricevere la sua parte aveva anche diritto a tenere la pelliccia del lupo, usata con orgoglio per ricoprire i bavari dei tabarri..
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