sabato 13 marzo 2010

10-11 aprile 2010: Dall’azzurro del Conero alle profondità delle grotte di Frasassi

Sono aperte le iscrizioni per la gita di due giorni nelle marche !
Sabato una volta arrivati nella zona del Conero, ci vedrà impegnati in una facile escursione nella zona del promontorio, nella macchia mediterranea.
Nel tardo pomeriggio ci trasferiremo presso l'Agriturismo Valdifiori - Località Torre di Murazzano, presso Sassoferrato - dove ceneremo e pernotteremo la notte del sabato.
Domenica mattina è programmata la visita alle meravigliose Grotte di Frasassi - sono a circa 15 km dall'agriturismo. La visita si effettuerà con l'accompagnamento di una guida, è alla portata di tutti, anche dei bimbi più piccoli.

E’ indispensabile l’iscrizione ! entro sabato 3 aprile
Per informazioni ed iscrizioni: Andrea Negri: 335 7186186 – 348 8727006
Al momento dell'iscrizione si richiede una caparra di 20 euro, a persona, solo per gli adulti.

Costi:
viaggio: mezzi privati
Mezza pensione Agriturismo: 55 euro per adulto, scontato per i bimbi
Visita Grotte di Frasassi: 15,50 euro, sconti per bimbi, soci CAI (gratis bimbi sotto i 6 anni)

L'agriturismo Valdifiori
Ora di partenza:
Sabato ore 7:30 - casello di Verona Sud
Verona-Ancona: circa 380 km

Attrezzatura: Per l'escursione del Sabato si consiglia l'uso di pedule/scarponi.
Il percorso turistico delle grotte, non richiede calzature particolari. Attenzione solo all'abbigliamento. La temperatura interna è di 14° C costante. Dura 70 minuti e si svolge su un percorso di 1,5 km.

testo estratto da wikipedia:
Le grotte di Frasassi sono delle grotte carsiche sotterranee che si trovano all'interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi nel comune di Genga nella provincia di
La scoperta delle grotte di Frasassi risale al 25 settembre 1971 ad opera del gruppo speleologico del CAI di Ancona guidato da Giancarlo Cappanera. Altre scoperte si susseguono negli anni 1950 e 1960 ad opere dei gruppi del CAI (Club Alpino Italiano) di Jesi e Fabriano tra cui nel 1966 una diramazione lunga più di 1 km che parte dalla Grotta del Fiume.
Nel luglio 1971 una corrente d'aria che sbocca da una piccola apertura cattura l'attenzione di 7 jesini che dopo aver ampliato la dimensione del passaggio poi chiamato "Strettoia del Tarlo" per renderlo praticabile, si inoltrano in una fitta rete di gallerie, cunicoli, pozzi e grotte per una lunghezza di circa 5 km.
La prima traccia della scoperta più rilevante, quella della Grotta Grande del Vento, si avrà nel giugno 1971, quando Rolando Silvestri [ Urbania (PU), 10 maggio 1953] e Umberto di Santo [ Camposampiero (PD), 26 luglio 1953], scalando la pendice nord del monte Valmontagnana, scoprirono uno stretto imbocco. Il 25 settembre 1971, Rolando Silvestri in compagnia degli amici del Gruppo Speleologico Marchigiano C.A.I. di Ancona, ritrovò quell'apertura nella montagna che spalancò la porta d'ingresso della grotta che fu subito battezzata Grotta Grande del Vento.
Inizialmente gli scopritori si trovarono in questa grande grotta al buio e le attrezzature non permisero loro di scendere fino alla base della cavità sottostante, quindi si stimò l'altezza della grotta lanciando un sasso e misurando il tempo di caduta. Un primo approssimativo calcolo portava all'inaspettata altezza di oltre 100 m. Successivamente si dotarono di attrezzature adeguate e esplorarono l'immenso spazio che venne chiamato "Abisso Ancona" in onore della città degli scopritori. La notizia della scoperta fu diffusa tramite stampa ed è da questo momento che inizia la notorietà al grande pubblico delle Grotte di Frasassi.
L'8 dicembre 1971 venne scoperto un collegamento tra la Grotta del Fiume e la Grotta del Grande Vento, che venne ribattezzato "Condotta dei fabrianesi".
Le scoperte si susseguirono negli anni e numerosi altri ambienti più o meno accessibili furono scoperti ed esplorati dagli speleologi. Al momento il complesso delle grotte di Frasassi conta una lunghezza di oltre 13 km. Oltre all'Abisso Ancona, sono note la "Sala 200", così chiamata perché è un corridoio di 200 m, la "Sala delle Candeline" per le numerose stalagmiti cilindriche di piccole dimensioni, la "Sala Bianca" il cui colore è dovuto a strati di calcite pura, la "Sala dell'Orsa" per il masso che grazie all'erosione millenaria dell'acqua ha assunto le sembianze di un'orsa e la "Sala dell'Infinito", così chiamata perché ha una forma irregolarmente circolare e durante le prime esplorazioni gli speleologi persero l'orientamento e si ritrovarono a girare intorno alla sala diverse volte prima di trovare un'uscita, come se fossero in un percorso infinito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutta la vera storia della scoperta delle Grotte di Frasassi sul sito web redatto dagli scopritori del Gruppo Speleologico Marchigiano CAI Ancona raggiungibile all'indirizzo www.frasassigsm.it